Cronaca
Gilmour al bisturi per pubalgia: ennesima grana per il Napoli in mediana, tra infortuni e stagione complicata.
Nuovo infortunio per il Napoli: Gilmour out per due mesi e la squadra in affanno! #SSCNapoli #EmergenzaInfortuni #CalcioLocale
Qui a Napoli, dove il calcio è più di uno sport – è una passione che pulsa nelle strade – l’ultimo infortunio di Billy Gilmour non fa altro che amplificare le preoccupazioni di una stagione già traballante. La squadra azzurra, alle prese con una serie di assenze che stanno logorando l’organico, si vede costretta a gestire un nuovo stop per il centrocampista scozzese, che verrà operato lunedì a Londra per risolvere la pubalgia che lo affligge da settimane. È un colpo duro per Antonio Conte, che deve ora barcamenarsi con un reparto chiave decimato, e per noi tifosi, che assistiamo impotenti a questa sfilza di sfortune, chiedendoci se ci sia un modo per invertire la rotta in una città dove ogni gol – o ogni infortunio – risuona come un’eco nelle piazze affollate.
Questo stop non arriva certo in un momento ideale, aggravando una situazione già critica per il tecnico, il quale si ritrova con il centrocampo ridotto all’osso. Gilmour, 24 anni, resterà fuori dai 50 ai 60 giorni, un’assenza che si somma a quelle di Kevin De Bruyne e Frank Anguissa, lasciando a disposizione solo il terzetto Lobotka–McTominay–Elmas per reggere la baracca in fase di non possesso. Da queste parti, dove il Napoli è il simbolo di una comunità che vive e respira calcio, non posso fare a meno di riflettere su come questi infortuni stiano esponendo le fragilità di una rosa che, sulla carta, prometteva tanto. Conte dovrà improvvisare soluzioni tattiche, magari affidandosi a giovani del vivaio o a cambi di modulo, ma è evidente che in una stagione cruciale, questa emergenza rischia di minare le ambizioni della squadra, lasciando i tifosi con il fiato sospeso e le chiacchiere al bar che si infiammano sempre di più.
Gilmour, arrivato la scorsa estate dal Brighton per circa 14 milioni, aveva iniziato la stagione con un buon ritmo, mostrando quella continuità e quella freschezza che ci avevano fatto sperare in un rinforzo affidabile per il centrocampo. Ma il problema fisico si è aggravato, trasformando un potenziale punto di forza in un’ennesima incognita. Come cronista locale, immerso nelle dinamiche di questa città, vedo in tutto ciò non solo un problema sportivo, ma un riflesso delle sfide più ampie che affronta il Napoli: dalla gestione delle risorse a una preparazione atletica che, forse, avrebbe potuto prevenire questi stop. Ora, mentre il giocatore inizia un percorso di recupero sotto l’occhio vigile del dottor Gennaro De Luca, la squadra dovrà reinventarsi per non affondare, in una corsa contro il tempo che tiene tutti noi – allenatore, giocatori e appassionati – con gli occhi puntati sul campo, sperando che questa bufera passi in fretta per un calcio napoletano che merita di più.
