Cronaca
Foggia, carcerieri sotto accusa: droga e telefonini in cella
OperazioneAnticorruzione, la Guardia di Finanza e la Polizia Penitenziaria scattano a Foggia: due agenti indagati per traffico di droga e telefoni nel carcere!
Un’operazione senza precedenti condotta dalla Guardia di Finanza di Foggia e dalla Polizia Penitenziaria ha portato a due misure cautelari per altrettanti agenti penitenziari coinvolti in un giro di “telefoni cellulari e schede SIM destinati ai detenuti” e “sostanze stupefacenti”. I due agenti sono stati accusati di aver introdotto questi beni all’interno del carcere, uno dei quali è anche indiziato di averli scambiati con denaro.
Le indagini, coordinate dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria e dal Gruppo della Guardia di Finanza di Foggia, hanno ricostruito un quadro di presunti illeciti interni al carcere, dove “i due agenti avrebbero introdotto all’interno della struttura telefoni cellulari e schede SIM destinati ai detenuti”. Uno dei due è inoltre indiziato di aver fatto entrare “sostanze stupefacenti, successivamente cedute ai reclusi in cambio di denaro”.
L’operazione ha anche portato alla denuncia di sei soggetti, cinque detenuti e un libero professionista, accusati di “accesso indebito a dispositivi mobili”. Gli inquirenti sottolineano che le indagini sono ancora in corso e che tutte le persone coinvolte devono ritenersi non colpevoli fino a eventuale condanna definitiva.
Questa operazione rappresenta un nuovo esempio di collaborazione interistituzionale tra le diverse componenti delle forze di sicurezza, che hanno lavorato insieme per far emergere condotte potenzialmente lesive della legalità all’interno del carcere. La sinergia tra Guardia di Finanza e Polizia Penitenziaria ha permesso di contrastare con fermezza qualsiasi forma di corruzione o traffico illecito tra le mura delle strutture detentive.
L’impegno congiunto delle autorità conferma la volontà di mantenere alta la vigilanza e di “contrastare con fermezza qualsiasi forma di corruzione o traffico illecito”. La comunità locale può solo sperare che queste azioni siano solo l’inizio di un percorso di pulizia e trasparenza all’interno delle istituzioni.
