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Cronaca

Fico rallenta le trattative per la giunta: “Rispetteremo gli equilibri, senza affrettare i tempi” – Una cautela necessaria per la stabilità locale.

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Fico rallenta le trattative per la giunta: “Rispetteremo gli equilibri, senza affrettare i tempi” – Una cautela necessaria per la stabilità locale.

Fico rallenta il passo: Priorità alla qualità per la Campania, non alla fretta #GiuntaCampania #PoliticaLocale

In una Campania sempre in bilico tra urgenze quotidiane e grandi sfide, Roberto Fico, fresco presidente eletto, invia un chiaro segnale di riflessione mentre si prepara a plasmare la nuova giunta regionale. Qui da noi, dove le promesse politiche spesso si scontrano con la realtà delle strade affollate e dei problemi radicati, la sua scelta di predicare calma suona come un’ancora di buonsenso in un mare di pressioni. Come chi vive e respira questa terra, so bene che non è solo questione di tempistiche, ma di garantire un esecutivo che davvero risponda alle esigenze dei campani – dalle lotte contro la disoccupazione alle battaglie per l’ambiente – senza cedere a logiche di partito che troppo spesso hanno deluso.

Fico, in un’intervista da Casa Corriere, ha ribadito che la vera posta in gioco non è il calendario, ma la solidità della squadra che guiderà la Regione nei prossimi anni. “Quattro giorni in più o in meno non fanno la differenza”, ha dichiarato, sottolineando come l’attenzione debba focalizzarsi sulla costruzione di un gruppo capace di affrontare le complessità locali con equilibrio e competenza. È un approccio che, da osservatore del territorio, appare necessario: quante volte, infatti, le amministrazioni passate hanno corso contro il tempo solo per ritrovarsi con giunte fragili, incapaci di gestire emergenze come il traffico caotico di Napoli o le disparità economiche del Mezzogiorno?

L’obiettivo dichiarato da Fico è chiaro e merita un plauso critico: formare una compagine che unisca responsabilità, rappresentanza politica e competenze reali nei vari settori. “L’obiettivo – spiega Fico – è costruire una squadra all’altezza delle sfide che ci attendono, con responsabilità, rappresentanza politica e competenze solide nelle diverse aree di intervento”. Questo metodo, che ha adottato fin dal giorno della sua vittoria, invita a un dialogo inclusivo tra partiti, forze civiche e esperti esterni, puntando su ciò che davvero serve alla gente. Come cronista radicato in queste dinamiche, vedo in questo un potenziale antidoto alle vecchie spartizioni, quelle che hanno lasciato cicatrici visibili nei nostri quartieri, dove la politica sembra a volte più interessata ai equilibri interni che ai bisogni reali.

Non mancano le rassicurazioni sugli equilibri politici, con Fico che promette di valorizzare chi lo ha sostenuto, ma con un’unica bussola: il bene comune. “Ho chiesto a tutti massima responsabilità e la voglia di fare bene ciò che serve. Nel dialogo tra i partiti e con la società civile dobbiamo individuare ciò che è davvero utile ai campani, fuori da ogni logica di appartenenza”. È un invito al realismo che, da queste parti, risuona come un eco delle delusioni passate – pensiamo alle promesse non mantenute su sanità e infrastrutture – e che potrebbe finalmente spostare l’attenzione su soluzioni concrete, come migliorare i servizi per le famiglie o stimolare l’economia locale.

In chiusura, Fico manda un messaggio diretto e incisivo alla sua futura maggioranza: la politica deve essere al servizio della comunità, non un gioco di potere. “La politica – conclude – non deve essere autoreferenziale. Deve essere propositiva, capace di raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti e aiutare concretamente le persone che vivono sul territorio”. E aggiunge un avvertimento implicito: “Un messaggio che suona come un avvertimento alla sua futura maggioranza: la giunta nascerà dal confronto, ma non sarà terreno di spartizioni”. Come giornalista locale, che conosce le tensioni sotterranee di questo territorio, vedo in queste parole non solo un impegno, ma una sfida aperta: se Fico riuscirà a tradurle in azioni, potrebbe davvero segnare una svolta per una Campania stanca di promesse vuote, pronta a voltare pagina verso un futuro più stabile e inclusivo.

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