Cronaca
Ex maresciallo assolto: la fantomatica frode sui liquidi per e-cig svela l’ennesima esagerazione locale.
Assoluzione lampo per un imprenditore airolese: frode su igienizzanti sgonfiata in tribunale! #Benevento #GiustiziaLocale #COVIDLessons
Qui a Benevento, dove le storie di imprenditori locali si intrecciano con le pieghe della burocrazia e delle emergenze sanitarie, abbiamo assistito a un capitolo emblematico di come la giustizia possa ribaltare le carte in tavola. Prendete un 67enne di Airola, ex sottufficiale dei Carabinieri e alla guida di una società specializzata in sigarette elettroniche: accusato di aver giocato sporco con migliaia di flaconi di igienizzante, è finito sotto i riflettori di un’inchiesta nata nel caos della pandemia. Eppure, in un’udienza che è volata via in un baleno, il Giudice per le Udienze Preliminari ha messo la parola fine, prosciogliendolo con formula piena da ogni accusa.
Non è solo una vittoria personale per quest’uomo, profondamente radicato nel tessuto economico del Sannio, ma un segnale che merita un’analisi più profonda. L’indagine, scattata grazie ai controlli dell’Asl durante il picco del Covid, puntava il dito su presunte irregolarità: ben 5mila flaconi di igienizzante etichettati con un misero 7,5% di alcol, mentre in realtà ne contenevano un bel 22%, e tutto senza le dovute certificazioni sanitarie. Qui, in Campania, dove il boom dei disinfettanti “fai-da-te” ha inondato il mercato per rispondere all’urgenza della crisi, ci si chiede se questi controlli non siano stati più un freno improvvisato che una vera barriera di sicurezza.
La difesa, affidata all’avvocato Vittorio Fucci, ha fatto la differenza, smantellando le accuse con argomenti precisi e convincenti. “Non c’è stato alcun raggiro – ha sostenuto Fucci in aula – né dolo né danno ai consumatori”. Parole che hanno pesato come macigni, convincendo il giudice a chiudere il caso senza ulteriori passi. Da cronista che vive queste dinamiche giorno per giorno, non posso fare a meno di riflettere su quanto questo verdetto rispecchi le fragilità del nostro territorio: tra aziende locali che si reinventano per sopravvivere e un sistema di verifiche che, a volte, appare più reattivo che proattivo, l’equilibrio è precario. Questa assoluzione non solo riabilita un ex maresciallo che ha ripreso in mano la sua attività, ma invita a un dibattito serio sul rigore dei controlli, soprattutto in un’epoca in cui la salute pubblica è stata messa a dura prova. In posti come Airola e Benevento, dove l’economia gira intorno a piccole imprese, episodi del genere non sono solo notizie: sono lezioni per il futuro.
