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Cronaca

Ennesimo intervento contro abusi costieri: sequestri e sanzioni in Penisola Sorrentina, mentre la bellezza locale resta a rischio.

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Ennesimo intervento contro abusi costieri: sequestri e sanzioni in Penisola Sorrentina, mentre la bellezza locale resta a rischio.

Controlli serrati sul demanio marittimo in Penisola Sorrentina: la Procura di Torre Annunziata non si ferma! #SalviamoLeCoste #LegalitàInMare #PenisolaSorrentina

In questi tempi in cui la bellezza della nostra Penisola Sorrentina rischia di essere offuscata da abusi e incurie, la Procura di Torre Annunziata ha alzato ulteriormente la guardia sul demanio marittimo, integrandosi in un piano più ampio orchestrato dalla Procura Generale di Napoli. Come chi vive qui sa bene, il nostro litorale è un tesoro fragile, minacciato da occupazioni illegali e scarichi inquinanti che non solo deturpano l’ambiente, ma anche mettono a repentaglio l’economia turistica che fa girare l’intera comunità. Queste incursioni non sono una novità: seguono le orme di operazioni simili condotte il 24 luglio, il 12 agosto e il 16 settembre 2025, tutte mirate a preservare la qualità delle acque e l’accesso pubblico alle coste sotto la giurisdizione del Tribunale di Torre Annunziata.

Le ispezioni, condotte in modo coordinato e professionale da un team affiatato – che include la Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia, la Guardia di Finanza di Massa Lubrense, il Commissariato di Polizia di Sorrento e la Polizia Municipale di Castellammare di Stabia – hanno puntato i riflettori su cantieri e stabilimenti balneari nei comuni di Castellammare di Stabia, Sorrento e Massa Lubrense. È un segnale chiaro che, in un territorio come il nostro, dove il mare è sia sostentamento che attrazione, non si può più tollerare che interessi privati sovrappongano quelli collettivi. Personalmente, come cronista del posto, vedo in queste azioni un passo necessario contro quei furbi che, con la loro negligenza, finiscono per rovinare le spiagge che tutti amiamo e che rappresentano l’anima della Campania.

A Castellammare di Stabia, per esempio, nella pittoresca località di Pozzano, gli agenti hanno messo i sigilli a tre strutture balneari abbandonate, accusate di occupazione abusiva del demanio marittimo ai sensi degli articoli 54 e 1161 del Codice della Navigazione. Sequestri a Castellammare: strutture abbandonate sul Demanio. È emblematico: nonostante le autorizzazioni comunali fossero scadute da tempo, i proprietari non si sono disturbati a rimuovere le opere, lasciando occupati illegalmente ben 600 metri quadrati di costa. Qui, nel cuore di una zona dove il turismo locale dipende da spiagge libere e pulite, questo tipo di incuria non è solo una violazione della legge, ma un affronto alla comunità che lotta per mantenere intatto il proprio patrimonio naturale. Mi domando quante volte abbiamo visto situazioni del genere sfuggire al controllo, erodendo lentamente quel senso di libertà che il mare dovrebbe regalare a tutti.

Passando a Sorrento, un’altra storia che ci fa riflettere: al Marina Piccola, il gestore di un lido balneare è stato multato con una sanzione amministrativa di 1.032 euro per non aver smontato le strutture nei tempi stabiliti. Multa a Sorrento per ritardo nello smontaggio. In un’area così sensibile come questa, dove ogni ritardo può bloccare l’accesso al pubblico o peggiorare l’impatto ambientale, è una lezione dura ma necessaria. Come residenti, sappiamo bene come questi piccoli slittamenti – spesso motivati da pigrizia o calcoli economici – finiscano per accumularsi, trasformando le nostre baie in spazi privatizzati. È un promemoria che la fretta di chiudere un’attività non dovrebbe mai superare il rispetto per il territorio che ci circonda.

Infine, a Massa Lubrense, l’operazione ha preso una piega più approfondita, con ispezioni mirate sulle strutture balneari della spiaggia di Nerano, in collaborazione stretta con i tecnici comunali. Indagine approfondita a Massa Lubrense. L’obiettivo è verificare che tutto sia in regola dal punto di vista demaniale, urbanistico e paesaggistico, tenendo conto dei vincoli ambientali che rendono questa zona un vero santuario naturale. Le indagini sono ancora in corso, e potrebbero sfociare in nuovi interventi, ma come osservatore locale, apprezzo l’attenzione ai dettagli: in un posto come Massa Lubrense, dove la biodiversità marina è vitale per pescatori e turisti, ogni verifica è un investimento nel futuro. Eppure, non posso fare a meno di criticare come, troppe volte, i controlli arrivino solo dopo che il danno è fatto, lasciando i cittadini a chiedersi se non sia meglio prevenire anziché curare.

In conclusione, la Procura di Torre Annunziata ha ribadito che questi monitoraggi proseguiranno senza pause, rafforzando la collaborazione tra le forze dell’ordine per promuovere legalità e sostenibilità. È un impegno che, da qui, su queste coste che ho visto cambiare nel tempo, appare come una luce di speranza: non solo per difendere l’accesso al mare, ma per salvaguardare un ecosistema che è il cuore pulsante della nostra Campania. Possiamo solo augurarci che questi sforzi ispirino una maggiore responsabilità da parte di tutti, trasformando le parole in azioni concrete per le generazioni future.

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