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Cronaca

Ennesimo canile abusivo a Domizio: Carabinieri NAS salvano 22 cani in difficoltà locally 

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Ennesimo canile abusivo a Domizio: Carabinieri NAS salvano 22 cani in difficoltà locally 

Canile abusivo nel litorale Domizio: un altro schiaffo alla coscienza collettiva, con 22 cani salvati dai NAS di Caserta #MaltrattamentoAnimale #CronacheLocali #CasertaSulCampo

Qui nel litorale Domizio, dove il mare dovrebbe simboleggiare libertà e vita, ci ritroviamo ancora una volta a fare i conti con storie che rivelano il lato più oscuro della convivenza umana con gli animali. Come cronista locale, cresciuto tra questi lidi, non posso fare a meno di riflettere su come episodi come questo, scoperti dai Carabinieri del NAS di Caserta, non siano solo violazioni della legge, ma un campanello d’allarme per una comunità che spesso chiude un occhio su abusi che avvengono sotto casa.

L’operazione, condotta in collaborazione con l’ASL locale, ha portato alla luce un vero e proprio inferno nascosto all’interno di una normale abitazione. I militari hanno sequestrato un canile abusivo dove 22 cani meticci erano costretti a sopravvivere in uno scenario che definire precario è un eufemismo: gabbie strette, aria stagnante e un accumulo di rifiuti speciali, scarti alimentari e tonnellate di escrementi che rendevano l’ambiente non solo inospitale, ma potenzialmente un pericolo per la salute pubblica della zona.

È sconcertante pensare che, in un’area come il litorale Domizio – dove il turismo estivo porta famiglie e visitatori in cerca di relax – possano esistere situazioni del genere. Queste violazioni igienico-sanitarie e di benessere animale non sono solo un affronto alle norme, ma un riflesso di una negligenza diffusa, forse alimentata da controlli sporadici o da una mentalità che sottovaluta il legame tra il maltrattamento degli animali e i rischi per la comunità intera. I titolari dell’attività sono stati segnalati all’autorità giudiziaria, e l’intera abitazione, con tutte le sue pertinenze, è finita sotto sequestro preventivo, con un valore stimato intorno ai 750.000 euro. Un colpo duro al portafoglio, certo, ma che, come locale, mi fa sperare sia anche un deterrente per altri potenziali abusatori.

Tra i fatti più dolorosi, i cani sono stati prontamente trasferiti in strutture sanitarie adeguate o affidati a cittadini volenterosi che hanno offerto una seconda chance a questi animali. E qui, da chi vive il territorio, non posso evitare di commentare: mentre celebriamo l’impegno dei NAS, che ancora una volta dimostrano dedizione nel contrastare le attività illecite legate al benessere animale, resta la domanda amara su come prevenire questi casi. Negli anni, ho visto troppe storie simili nel nostro hinterland casertano, dove l’illegalità si mescola alla quotidianità, e interventi come questo ricordano che la tutela degli animali è anche una questione di civiltà e di salute pubblica per tutti noi.

In fondo, episodi del genere non fanno che rafforzare l’idea che, qui a Caserta, le forze dell’ordine siano l’ultimo baluardo contro chi ignora la “irrispettose della dignità animale”. Ma spetta a noi, come comunità, vigilare e pretendere un cambiamento, prima che un’altra storia del genere macchi il nostro territorio.

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