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Cronaca

Ennesima discarica abusiva sigillata a Villa Literno: la Terra dei Fuochi continua a soffocare il territorio.

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Ennesima discarica abusiva sigillata a Villa Literno: la Terra dei Fuochi continua a soffocare il territorio.

#TerraDeiFuochi in fiamme: A Villa Literno, i Carabinieri sigillano un’altra discarica abusiva, un capitolo amaro nella nostra lotta quotidiana contro l’avvelenamento del suolo. #AmbienteACaserta #StopEcocrimine #VillaLiterno

È un giovedì come tanti nella nostra Terra dei Fuochi, ma per i residenti di Villa Literno, il 6 novembre si è trasformato in un’ennesima conferma di quanto il nostro territorio sia sotto assedio da pratiche illegali che avvelenano l’aria che respiriamo e il terreno che coltiviamo. I Carabinieri della locale stazione hanno sferrato un colpo mirato alle periferie, rinforzando i controlli straordinari contro lo smaltimento abusivo di rifiuti, una piaga che qui non è solo un reato, ma un affronto quotidiano alla salute della comunità.

L’operazione, condotta nel pomeriggio con il supporto di tecnici comunali, ha portato alla luce un capannone di lamiera eretto illegalmente su un’area agricola, senza un briciolo di autorizzazione. Questo non è solo un abuso edilizio: è un vero e proprio deposito selvaggio di scarti pericolosi, un simbolo di come i profittatori continuino a sfruttare la nostra terra come una pattumiera. All’interno, gli agenti hanno trovato tonnellate di copertoni logori, rifiuti plastici e detriti vari, molti dei quali tossici, capaci di contaminare falde acquifere e suolo fertile che una volta sostentavano le nostre famiglie.

Il responsabile, un 72enne del Napoletano, è stato denunciato in stato di libertà per gestione non autorizzata di rifiuti e costruzione abusiva. Come cronista che vive questi luoghi, non posso fare a meno di riflettere su quanto sia paradossale: un uomo di quell’età, che dovrebbe custodire la memoria di una Campania più pulita, si ritrova invece a peggiorare l’eredità tossica che lasciamo alle generazioni future. Questa operazione fa parte di una campagna più ampia ordinata dal Comando Provinciale di Caserta, un segnale che le istituzioni stanno provando a combattere, ma che spesso arriva troppo tardi, in un’area già segnata da decenni di inquinamento sistematico.

Il sito è stato immediatamente sequestrato e affidato alla custodia giudiziaria, con la magistratura già al lavoro per approfondire le origini di quei rifiuti e come questo manufatto possa aver accelerato il degrado ambientale. Non è una novità per noi qui: la Terra dei Fuochi, tra Caserta e Napoli, è un nome che evoca dolore, con rapporti che documentano un aumento di tumori e malattie respiratorie tra i residenti, tutto a causa di questi sversamenti che avvelenano l’agricoltura e il nostro stile di vita. Come locale, vedo come queste storie non siano isolate, ma un ciclo che si ripete, erodendo la fiducia in un futuro sostenibile.

I Carabinieri, in sinergia con il comune e l’Arpa Campania, promettono di mantenere alta la guardia per evitare ricadute, e questo episodio serve da campanello d’allarme per misure più drastiche contro l’ecocriminalità. È urgente non solo bonificare queste zone, ma anche colpire duramente chi le trasforma in discariche, per proteggere davvero il nostro territorio e la salute di chi ci vive. Solo così, forse, potremo spegnere queste fiamme invisibili che consumano la Campania.

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