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Cronaca

Elezioni Campania: oltre 20 veterani esclusi, ridisegnata la mappa del Consiglio regionale – un segnale di cambiamento reale?

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Elezioni Campania: oltre 20 veterani esclusi, ridisegnata la mappa del Consiglio regionale – un segnale di cambiamento reale?

#TerremotoPoliticoInCampania: Oltre 20 Veterani Lasciano il Consiglio Regionale, un Segno dei Tempi Che Cambiano

Nelle strade affollate di Napoli e nelle piazze delle province campane, dove la politica è un affare di famiglia e di vecchie alleanze, il rinnovo del Consiglio regionale segna un’inversione di rotta che fa riflettere. Qui, dove ogni voto racconta storie di fedeltà e tradimenti, l’esclusione di oltre venti consiglieri uscenti non è solo un fatto numerico, ma un segnale della crescente insoddisfazione degli elettori verso chi ha governato per anni senza rinnovarsi. Come un giornalista del posto, che ha visto queste dinamiche evolversi tra caffè al bar e comizi improvvisati, non posso fare a meno di commentare: questa tornata elettorale dimostra quanto la Campania sia stanca di promesse riciclate, puntando su facce nuove per affrontare emergenze come il lavoro precario e le disuguaglianze territoriali.

Tra i tanti esclusi, spicca il caso di Valeria Ciarambino, che dopo una lunga carriera nel Movimento 5 Stelle e poi nel gruppo Misto, ha tentato la fortuna con il Partito Socialista Italiano, fermandosi a 3.400 voti nella circoscrizione di Napoli. È un duro colpo per chi ha navigato queste acque politiche per decenni, e da un osservatore locale come me, fa eco alle lamentele dei cittadini che, nelle periferie, parlano di politici distanti dalle reali esigenze. Tra le “uscite eccellenti” si aggiungono Fulvio Frezza, Luigi Cirillo e Giuseppe Sommese, i cui voti, seppur rispettabili, non sono bastati a garantir loro un altro mandato – un promemoria che, in una regione come la nostra, l’elettorato premia chi sa ascoltare più di chi accumula consensi.

Il centrodestra, che qui in Campania ha sempre goduto di un certo appeal tra le classi medie e le aree rurali, subisce ora una serie di sconfitte che meritano un’analisi critica. La Lega perde pesi massimi come Felice Di Maiolo, Severino Nappi e Carmela Rescigno, mentre l’ex rettore Aurelio Tommasetti e Alfonso Piscitelli falliscono nel conquistare un seggio. È ironico, se ci pensate: in un territorio dove l’identità locale è tutto, questi esiti rivelano quanto il vento stia cambiando, con elettori che forse rimpiangono le vecchie certezze ma optano per il rinnovamento. Allo stesso modo, Italia Viva e le forze minori vedono Maria Luigia Iodice, Maria Grazia Di Scala, Tommaso Pellegrino e Franco Cascone di Forza Italia tra i non riconfermati, un segnale che le alleanze fragili non reggono più di fronte a una base elettorale sempre più esigente e consapevole delle dinamiche provinciali.

Non possiamo ignorare le “uscite eccellenti”, come nel caso di Roberta Gaeta dall’Alleanza Verdi e Sinistra, Nunzio Carpentieri di Fratelli d’Italia, e i pentastellati Vincenzo Ciampi e Michele Cammarano, che lasciano il campo. E poi c’è Pasquale Di Fenza, candidato con Forza Italia dopo l’espulsione da Azione e sostenuto sui social dalla Tiktoker Rita De Crescenzo – un esempio lampante di come il mondo digitale stia influenzando la politica locale, ma non sempre con risultati vincenti. Da un punto di vista locale, questo mix di fallimenti sottolinea la volatilità delle nostre coalizioni, dove le province come Salerno o Avellino spesso si sentono sottorappresentate, e iniziative come queste potrebbero spingere verso una maggiore accountability.

In conclusione, questo cambio al Consiglio regionale non è solo una statistica, ma un invito al confronto per la Campania: una regione che, tra bellezze naturali e sfide economiche, merita leader che incarnino il vero spirito del territorio. I cittadini, come me che vivo queste storie ogni giorno, sperano che i nuovi arrivi portino non solo volti freschi, ma anche soluzioni concrete per le nostre comunità.

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