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Cronaca

Caserta, ennesima truffa ai risparmiatori delle Poste: sequestro scattato per tutelare i cittadini locals.

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Caserta, ennesima truffa ai risparmiatori delle Poste: sequestro scattato per tutelare i cittadini locals.

#TruffaNellePosteDiMaddaloni: Quando la fiducia nei servizi locali vacilla, e i risparmi finiscono nel mirino! #Caserta #SicurezzaRisparmi #IndaginiCarabinieri

In un territorio come il nostro, dove le Poste Italiane rappresentano un pilastro della vita quotidiana – dal ritiro della pensione alle piccole operazioni bancarie per i pensionati e le famiglie di Maddaloni e dintorni – l’ombra di una truffa così ben orchestrata fa male. I Carabinieri della Compagnia di Maddaloni stanno scandagliando un presunto meccanismo illecito che ha permesso a chi aveva accesso privilegiato ai conti correnti di svuotare le tasche di clienti ignari, un colpo che non solo ferisce le vittime, ma erode la fiducia in istituzioni che dovremmo sentire come nostre.

Tutto è partito da un’indagine approfondita condotta dai militari della Stazione di Maddaloni, tra febbraio e dicembre 2024, che ha portato all’esecuzione di un decreto di sequestro preventivo per equivalente. Emesso dal GIP del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta della Procura della Repubblica, questo provvedimento ha messo i sigilli a beni per una cifra che fa riflettere: 359.246,27 euro, il presunto ammontare sottratto attraverso operazioni astute e camuffate.

Al centro di questa vicenda, due persone finite nel registro degli indagati per reati gravi come peculato, sostituzione di persona, riciclaggio e autoriciclaggio. Uno dei due, una dipendente di un ufficio delle Poste Italiane, avrebbe sfruttato il suo ruolo per identificare conti con saldi sostanziosi e poi prelevare fondi, mascherando le transazioni con identità fittizie. È un classico esempio di come, in un contesto locale come il nostro, dove il “vicino di casa” lavora in un ente pubblico, la breccia nella sicurezza possa diventare un’arma a doppio taglio. Qui a Caserta e provincia, dove molti ancora preferiscono le Poste per la loro apparente affidabilità, questo episodio ci ricorda quanto siamo vulnerabili di fronte a chi abusa della propria posizione.

Durante l’operazione, i Carabinieri non hanno perso tempo: hanno sequestrato cinque immobili nel comune di Casagiove, diciotto rapporti finanziari tra conti e depositi, e persino un quinto dello stipendio netto mensile di entrambi gli indagati. Una mossa che, da un lato, dimostra l’efficacia delle forze dell’ordine sul territorio – sempre in prima linea in zone come la nostra, dove il tessuto sociale è stretto ma non immune a crepe – e dall’altro sottolinea quanto questa rete di sottrazioni fosse sistematica e ben pianificata.

Le indagini proseguono, e come sempre ribadito dalle autorità, gli indagati godono della presunzione di innocenza. Eppure, questo caso non fa che accendere i riflettori su una questione più ampia, che noi cronisti locali viviamo ogni giorno: la fragilità dei sistemi di gestione dei risparmi in un’era digitale. In posti come Maddaloni, dove la gente affida i propri sudati risparmi a servizi “tradizionali” per sentirsi protetti, episodi del genere non sono solo scandali penali, ma un campanello d’allarme sociale. Ci spingono a chiederci se davvero possiamo contare su queste reti, o se è tempo di maggiore trasparenza e controlli, per non tradire la fiducia di chi, come i nostri concittadini, conta su di esse per la quotidianità. Una lezione amara per un territorio che merita di più, e che continuerà a vigilare.

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