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Cronaca

Campania sotto allerta arancione per maltempo: un altro richiamo ai soliti rischi che i nostri territori affrontano con troppa frequenza.

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Campania sotto allerta arancione per maltempo: un altro richiamo ai soliti rischi che i nostri territori affrontano con troppa frequenza.

#AllertaMeteo in Campania: Freddo e piogge in arrivo mettono a rischio le nostre coste e colline! #CampaniaSicura #MeteoAllarme

La Campania, terra di bellezze mozzafiato ma anche di fragilità note, si trova di nuovo sotto i riflettori per un nuovo giro di vite del tempo. Qui, dove il Vesuvio domina l’orizzonte e le coste pullulano di vita quotidiana, l’ennesimo peggioramento meteo non è solo una notizia: è un campanello d’allarme che ci ricorda quanto siamo esposti ai capricci della natura. La Protezione civile regionale ha alzato il livello di guardia, prorogando e intensificando l’allerta a Arancione su vaste aree, con un occhio di riguardo per i settori costieri che, lo sappiamo bene, sono spesso i primi a soffrire per via di un’urbanizzazione accelerata e di un territorio non sempre curato come dovrebbe.

L’avviso è scattato ufficialmente dalle 23.59 di oggi e durerà fino alla stessa ora di domani, lunedì 25 novembre, coprendo un arco temporale che ci porta dritti nel bel mezzo della settimana. Le zone più colpite, e non è una sorpresa per chi vive qui, includono:

  • 1 – Piana campana, Napoli, isole e Area vesuviana, dove il mix di traffico e pioggia diventa un incubo;
  • 2 – Alto Volturno e Matese, aree interne che già lottano con i rischi idrogeologici;
  • 3 – Penisola Sorrentina e Amalfitana, Monti di Sarno, Monti Picentini, paradisi turistici che, però, si trasformano in trappole quando l’acqua scende a valle;
  • 5 – Tusciano e Alto Sele, e
  • 6 – Piana Sele e Alto Cilento, regioni rurali dove le piogge intense possono isolare interi paesi.

Per le altre parti della regione, l’allerta Gialla resta in piedi per le prossime 24 ore, un segnale che, anche se meno grave, non va sottovalutato.

Le previsioni parlano chiaro: un’intensificazione delle piogge, con rovesci o temporali che potrebbero essere localmente violenti e coprire vaste zone del territorio. I venti, provenienti dai quadranti sud-occidentali, si rinforzeranno con raffiche improvvise, anche se un’attenuazione è attesa dal pomeriggio di domani. E non dimentichiamo il mare, che si agiterà con rischio di mareggiate proprio lungo i litorali esposti – un problema ricorrente che, come locale, vedo affliggere pescatori e commercianti ogni volta che il tempo vira al brutto.

Questo scenario non è solo numeri e avvertenze: porta con sé una serie di rischi che conosciamo fin troppo bene in Campania. Pensiamo alle frane superficiali e colate rapide di fango e detriti causate dai versanti saturi d’acqua, un pericolo che mette a nudo la nostra scarsa manutenzione delle zone montane. O ai ruscellamenti intensi e possibili erosioni del suolo, che potrebbero aprire voragini e danneggiare le strade che usiamo tutti i giorni. Non mancano i rischi di allagamenti di locali interrati e piani strada, o l’innalzamento dei corsi d’acqua con potenziali esondazioni, aggravate da tombature vecchie e ostruzioni che le amministrazioni locali tardano a risolvere. Aggiungete lo scorrimento delle acque in carreggiata, con il rischio di rigurgito delle fognature, e i danni causati da caduta massi e vento forte, che minacciano il verde pubblico e le strutture precarie.

Come chi racconta queste storie da anni, non posso fare a meno di riflettere su quanto questi eventi rivelino le nostre debolezze strutturali: un territorio bello ma fragile, dove il cambiamento climatico si fa sentire più che altrove. Le autorità, per fortuna, raccomandano prudenza negli spostamenti, specialmente nelle aree già fragili dal punto di vista idrogeologico, e spingono i cittadini a monitorare gli aggiornamenti ufficiali. È un invito che, da campano, ripeto: restiamo attenti, ma anche proattivi – perché solo così possiamo trasformare questi allarmi in lezioni per il futuro.

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