Cronaca
Camorra, “zio Pierino” libero: il clan Amato-Pagano torna a far parlare di sé
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Il caso dell’autolavaggio di Melito, finito nel mirino del clan Amato-Pagano, prende una nuova piega. Dopo l’arresto del presunto reggente Pietro Caiazza, alias “zio Pierino”, il giudice del Tribunale di Napoli ha disposto la sua scarcerazione, sostituendo la misura cautelare con gli arresti domiciliari in provincia di Pescara.
La vicenda è scoppiata quando il titolare dell’autolavaggio ha denunciato di essere stato vittima di tentata estorsione da parte di “zio Pierino” e dei suoi presunti complici. Secondo gli inquirenti, l’episodio sarebbe la manifestazione del controllo economico del clan sul territorio di Melito, dove gli Amato-Pagano sono coinvolti in una lotta per il potere con gruppi rivali.
Durante l’interrogatorio, “zio Pierino” ha respinto ogni accusa, sostenendo che l’autolavaggio in questione fosse appartenuto in passato a un suo familiare e che la richiesta di chiarimenti fosse legittima. La difesa ha puntato sulla mancanza di esigenze cautelari e sulla debolezza del quadro indiziario, ottenendo il via libera alla misura meno afflittiva.
Ora, con la scarcerazione di Caiazza, la vicenda giudiziaria entra in una nuova fase. Il processo, chiesto con rito immediato, dovrà stabilire se dietro quella “richiesta di chiarimento” ci fosse davvero un tentativo di estorsione o solo un malinteso tra vecchi e nuovi proprietari. La Procura non ha rallentato e ha già richiesto il giudizio immediato per Caiazza e i suoi presunti complici.
La comunità di Melito attende con ansia l’esito del processo, sperando che la giustizia sia fatta e che il clan Amato-Pagano non continui a esercitare il suo controllo sul territorio. La scarcerazione di “zio Pierino” è un colpo di scena inaspettato, ma la vicenda è ancora lontana dall’essere chiusa. Resta da vedere come si evolverà il processo e se la giustizia sarà in grado di fare luce sulla verità.
