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Cronaca

Camorra a Castellammare: arrestato estorsore per il racket “agli amici”. La lotta continua nel nostro territorio.

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Camorra a Castellammare: arrestato estorsore per il racket “agli amici”. La lotta continua nel nostro territorio.

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A Ottaviano, un’altra oscura ombra della criminalità organizzata si allunga sulle nostre strade, con i carabinieri della locale stazione che stamattina hanno dato esecuzione a un’ordinanza cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su sollecitazione della Direzione Distrettuale Antimafia. L’obiettivo è un uomo accusato di tentata estorsione aggravata, un reato che, come ben sappiamo da queste parti, non è solo un affare di soldi, ma un attacco al cuore della nostra economia locale.

Immaginate un imprenditore impegnato nel vitale settore del trasporto sanitario – uno di quei professionisti che ogni giorno aiutano a tenere in piedi i servizi essenziali per la comunità – improvvisamente messo all’angolo. Secondo le indagini coordinate dalla Procura di Napoli, quest’uomo avrebbe fatto pressione sulla vittima, esigendo una somma di denaro per garantirgli di lavorare senza “problemi”. È una formula fin troppo familiare qui, dove una richiesta del genere non è mai solo una chiacchierata: è una minaccia che pesa come un macigno.

Le autorità sostengono che l’indagato abbia esplicitamente dichiarato di agire “per conto degli amici di Castellammare”, un’espressione che, nel nostro dialetto di strada, evoca subito i clan dell’area stabiese e il loro sinistro influsso. Per chi vive in queste zone, come me che scrivo da Ottaviano, questo non è solo un fatto di cronaca: è un segnale allarmate di come le vecchie logiche mafiose continuino a infiltrarsi, creando un clima di intimidazione che costringe gli imprenditori a scegliere tra il proprio sostentamento e il rischio di ritorsioni. Le indagini dei carabinieri hanno documentato bene questo terrore, evidenziando come il semplice accenno a “mandanti” criminali sia bastato a far scattare l’aggravante del metodo mafioso contestata dalla DDA – un dettaglio che, francamente, ci rammenta quanto la nostra terra sia ancora legata a un passato che non vogliamo rivivere.

Come cronista locale, non posso fare a meno di riflettere su cosa questo significhi per noi: Ottaviano è una comunità resiliente, fatta di gente che lavora duro, ma episodi come questi erodono la fiducia e scoraggiano gli investimenti. È un problema che va oltre l’arresto di oggi; è una piaga sociale che richiede una risposta collettiva, rafforzando le difese antimafia e sostenendo chi, come questo imprenditore, rischia tutto per il bene comune. Solo così potremo sperare di spezzare questo ciclo e ridare fiato alla nostra economia, senza più dover guardare alle ombre con paura.

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