Seguici sui Social

Cronaca

Ancora misteri nell’omicidio Vassallo: Cagnazzo ribadisce innocenza e chiede vera giustizia per la comunità.

Pubblicato

il

Ancora misteri nell’omicidio Vassallo: Cagnazzo ribadisce innocenza e chiede vera giustizia per la comunità.

#NapoliDifendeLaPresunzioneDiInnocenza: Il Caso Cagnazzo Rialza Questioni Antiche Sul Nostro Sistema Giudiziario

Qui a Napoli, dove le storie di giustizia e ingiustizia si intrecciano come le strade del centro storico, il colonnello Fabio Cagnazzo lancia un appello che risuona forte, ricordandoci quanto sia fragile il pilastro della presunzione di innocenza in un territorio segnato da indagini lunghissime e clamori mediatici. Come cronista locale, non posso fare a meno di riflettere su come questo caso non sia solo una vicenda giudiziaria, ma un specchio delle dinamiche torbide che affliggono la Campania: traffici illeciti, omertà e un sistema che a volte sembra più incline al dramma che alla verità.

Cagnazzo, ufficiale dei Carabinieri coinvolto nell’inchiesta decennale sull’omicidio di Angelo Vassallo – il sindaco ambientalista di Pollica freddato ad Acciaroli nel settembre 2010 – si è difeso con veemenza in un’intervista, respingendo le accuse della Procura di Salerno. Questa indagine, che ha preso una svolta recente focalizzandosi su un presunto traffico di droga che Vassallo avrebbe scoperto, ipotizza un movente legato a una rete di spaccio coinvolgente criminali organizzati e, secondo l’accusa, persino membri delle forze dell’ordine. È un’accusa pesante, che non solo punta il dito su Cagnazzo per un ruolo nel commercio di stupefacenti, ma anche per aver ostacolato le indagini subito dopo l’omicidio, insieme ad altri imputati come un suo collaboratore e un ex boss.

Come qualcuno che vive e respira le realtà di questa terra, vedo in tutto ciò un riflesso delle nostre piaghe croniche: la lentezza della giustizia, che trasforma processi in maratone estenuanti, e il sensazionalismo dei media, che spesso condannano prima ancora di un verdetto. Cagnazzo ha espresso profonda amarezza per come è stato trattato, “Ad oggi non sono stato neanche rinviato a giudizio, ma sembra di ascoltare e leggere sentenze definitive sul mio conto”, e ha implorato rispetto per i principi basilari, “Vorrei che questo principio [la presunzione di innocenza] venisse rispettato anche per me”. Parole che, da napoletano, mi fanno pensare a quante volte abbiamo visto carriere distrutte dall’ombra del sospetto, in una regione dove la fiducia nelle istituzioni è già così precaria.

La sua storia personale è un pugno allo stomaco: perquisizioni in casa e in ufficio, e sette mesi passati nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere, prima che la Corte di Cassazione lo rimettesse in libertà. È un percorso che conosco bene, avendolo visto ripetersi in casi simili nel nostro Sud, dove le indagini possono diventare un tritacarne per chi indossa una uniforme. Cagnazzo spera ora in un’accelerazione del processo, desiderando “essere rinviato a giudizio affinché nella sede opportuna, il Tribunale, si ponga fine a questa vicenda”, per trovare giustizia non solo per sé, ma anche per la memoria di Vassallo. Ieri, fuori dal tribunale di Salerno, una folla di persone ha dimostrato solidarietà, un segno che, nonostante le divisioni, c’è ancora chi crede nella difesa degli innocenti fino a prova contraria.

In tutto questo, la chiusura amara di Cagnazzo – “Sembra di vivere in una fiction all’ombra del Vesuvio” – non fa che rafforzare il mio scetticismo critico verso un sistema che, in Campania, troppo spesso assomiglia a un copione già scritto. La vera sfida ora è trasformare questa “fiction” in una verità inconfutabile, per restituire dignità a tutti i coinvolti e, forse, a un intero territorio stanco di ombre e sospetti. Ricordiamoci: la giustizia non è solo una sentenza, è il collante della nostra comunità.

Fonte

Continua a leggere

Questo sito web non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.
Alcuni contenuti sono generati attraverso una combinazione di una tecnologia proprietaria di IA e la creatività di autori indipendenti.
Per contatti [email protected]