Cronaca
Ancora blitz ambientali nel Casertano: quattro denunciati tra Capodrise e Gricignano per illeciti.
#BlitzAntirifiutiACaserta: I Carabinieri non si fermano, quattro denunciati per illeciti ambientali nel nostro territorio #Caserta #Ambiente #Legalità
Nel bel mezzo del nostro Casertano, teatro di troppe storie di abbandono e incuria, i Carabinieri continuano la loro incessante lotta contro chi trasforma i rifiuti in un problema cronico. È una battaglia che come abitanti di queste terre conosciamo fin troppo bene: strade e campi che dovrebbero essere verdi e vitali, finiscono spesso sepolti sotto cumuli illegali, erodendo non solo il paesaggio ma anche la pazienza della comunità. Queste ultime operazioni, condotte con precisione, non fanno che ribadire quanto sia radicato il problema, e quanto serva un approccio collettivo per arginarlo.
A Capodrise, ad esempio, i militari della Stazione di Marcianise hanno intercettato un cittadino del posto, un 54enne alla guida di un Piaggio Ape Car adattato per carichi improvvisati. All’interno del cassone, circa 200 chilogrammi di rifiuti speciali non pericolosi, perlopiù pezzi metallici e componenti di veicoli. Senza l’iscrizione all’Albo dei Gestori Ambientali né il formulario di identificazione, questo episodio non è solo una violazione delle regole, ma un segnale preoccupante di come, qui da noi, qualche scorciatoia possa sembrare una soluzione quotidiana. Il risultato? Il veicolo e il suo carico sono finiti sotto sequestro penale, e l’uomo denunciato per gestione non autorizzata. Come cronista locale, mi chiedo quante volte ancora dovremo assistere a questi casi prima che le sanzioni diventino un deterrente reale, anziché un semplice passaggio burocratico in un ciclo infinito di infrazioni.
Passando a Gricignano d’Aversa, la situazione si complica con sfumature sociali che toccano da vicino le dinamiche del nostro territorio. Qui, i Carabinieri hanno collaborato con la Polizia Municipale per denunciare tre donne, di 41, 39 e 20 anni, appartenenti alla comunità itinerante nota come “camminanti” di Noto. Secondo gli accertamenti, avrebbero sversato circa 12 metri cubi di rifiuti solidi urbani — pari a 5 tonnellate — su un tratto di terreno lungo una trentina di metri, accanto alla strada dove avevano posizionato le loro roulotte. Quel tratto, trasformato in una discarica improvvisata, è un colpo basso per una zona già provata da decenni di emergenze ambientali. L’area è stata segnalata all’Ufficio tecnico del Comune per la rimozione e lo smaltimento, ma le indagini continuano a cercare eventuali complici. Da un punto di vista locale, questo episodio ci spinge a riflettere: le comunità itineranti portano con sé storie di marginalità, ma non possono diventare una scusa per ignorare le regole. Nel nostro Casertano, dove il traffico illegale di rifiuti è un’ombra persistente, eventi come questi alimentano il dibattito su integrazione e responsabilità condivisa.
In fondo, queste operazioni dei Carabinieri non sono solo numeri e denunce; sono un richiamo alla coscienza collettiva. Qui, dove ogni angolo di terra racconta una storia di sfide ambientali, è chiaro che la repressione da sola non basta. Serve un impegno più profondo dalle istituzioni e dai cittadini per prevenire, educare e pulire per davvero. Solo così, potremo sperare che il nostro territorio smetta di essere un bersaglio facile per gli illeciti, e diventi invece un esempio di resilienza e cura. Le indagini proseguono, e noi, come comunità, dobbiamo continuare a vigilare.
