Cronaca
Ad Avellino, sgominata la banda di ladri d’auto: cinque arresti e 23 furti contestati, un segnale contro la delinquenza locale.
#SmantellataBandaFurtiAuto: I Carabinieri di Avellino mettono fine a mesi di razzie nella nostra Irpinia!
In una provincia come Avellino, dove le strade tortuose e i borghi sonnacchiosi dovrebbero essere sinonimo di tranquillità, l’arresto di una banda di ladri d’auto da parte dei Carabinieri del Comando Provinciale suona come un campanello d’allarme per tutti noi che viviamo qui. È il risultato di un’indagine lunga e meticolosa, coordinata dalla Procura irpina, che ha portato all’esecuzione di cinque misure cautelari: quattro in carcere e una ai domiciliari, contro uomini tra i 20 e i 44 anni, accusati di aver formato un’associazione a delinquere specializzata in una serie di furti avvenuti tra marzo e giugno di quest’anno.
Come cronista locale, non posso fare a meno di riflettere su quanto questa organizzazione criminale fosse ben oliata, un vero meccanismo che ha sfruttato la geografia della nostra Irpinia e della vicina Salerno come un’autostrada per il crimine. Gli investigatori della Compagnia di Solofra hanno pazientemente incrociato immagini di videosorveglianza e tracciato i veicoli rubati, dipingendo un quadro accusatorio che definiscono di “allarme professionale”. È frustrante pensare a quante notti buie questi ladri abbiano approfittato della nostra proverbiale ospitalità rurale, colpendo con precisione chirurgica e lasciando famiglie locali senza mezzi di trasporto, in un’area dove i mezzi pubblici scarseggiano e ogni auto è una necessità vitale.
Le province di Avellino e Salerno, che conosco bene per i loro paesaggi mozzafiato ma anche per le loro vulnerabilità, sono state il palcoscenico di ventitré furti contestati, con quindici veicoli fortunatamente recuperati e restituiti ai proprietari. Questo non è solo un dato statistico: rappresenta un piccolo sollievo per chi, come tanti qui, ha vissuto l’angoscia di un furto notturno, magari sotto casa, in zone periferiche dove la prevenzione sembra sempre un passo indietro. Eppure, fa sorgere domande critiche sulla sicurezza del territorio: perché una banda così strutturata, con ricognizioni preventive e ruoli ben divisi, ha potuto operare per mesi senza essere fermata prima?
L’organizzazione di questo gruppo era impressionante, quasi come una “impresa del crimine”, come l’hanno definita gli inquirenti, con mezzi propri e una divisione dei compiti che ricordava più un’operazione aziendale che un atto impulsivo. Interrompere questa catena è un successo per le nostre forze dell’ordine, ma come residente e osservatore locale, mi chiedo se non sia il momento di investire di più in sistemi di sorveglianza condivisa o in misure preventive che coinvolgano le comunità. Alla fine, smantellare questa banda non è solo una vittoria legale, ma un segnale che nella nostra Irpinia, tra bellezze naturali e sfide quotidiane, la lotta per la sicurezza deve essere un impegno costante per tutti.
