Cronaca
Ad Arzano, il duro lavoro della Polizia locale libera oltre 134 cani dal canile, un passo reale per la comunità.
#ArzanoSalvaICani: Da 230 a 96 randagi in meno, grazie alla polizia locale che trasforma il canile in una storia di speranza e risparmi
In un paesino come Arzano, dove le strade portano ancora i segni delle corse dei cani randagi e le chiacchiere al bar spesso finiscono a parlare di randagi, il lavoro della polizia locale per il benessere degli animali non è solo un dovere, ma un vero e proprio atto di comunità. Qui, da anni, si combatte una battaglia silenziosa per strappare cani e altri animali dalle grinfie della strada e dei rifugi, trasformando un problema locale in un esempio di impegno concreto.
Quando il comandante della polizia locale, il colonnello Biagio Chiariello, ha preso servizio, la gestione del canile è passata dall’Area Ambiente all’attenzione diretta degli agenti, segnando un cambio di passo che noi residenti abbiamo notato subito. All’epoca, il rifugio ospitava circa 230 cani, un numero che pesava non solo sulle risorse comunali ma anche sulle coscienze di chi, come me, vede ogni giorno le famiglie arzanesi lottare con le difficoltà quotidiane. Grazie a un censimento rigoroso, controlli radiografici e una trasparenza totale nelle operazioni – dal recupero agli accalappiamenti, passando per le microchippature – i numeri sono scesi drasticamente a circa 96 cani. È un risultato che, per chi vive qui, non è solo statistica: è il segno che un po’ di organizzazione può fare la differenza in una comunità piccola come la nostra, dove ogni risparmio conta e ogni adozione è una vittoria condivisa.
Non posso non riflettere su quanto il comandante Chiariello, con il suo background da animalista, abbia portato un’energia nuova. Lui e i suoi agenti non si sono limitati a monitorare ingressi e uscite dal canile, ma hanno compilato un fascicolo dettagliato per la Procura della Repubblica, denunciando le irregolarità e spingendo per un cambio reale. Questo non è solo burocrazia: è un richiamo allo spirito critico che noi locali apprezziamo, perché in posti come Arzano, dove le storie di abbandono sono fin troppo comuni, serve qualcuno che non chiuda un occhio. Prendete, per esempio, quella ” priorità ” che si chiama ” adozione “, come nel caso di tre cagnolini trovati per strada e affidati a famiglie del posto grazie all’intervento rapido degli agenti. È un gesto che va oltre il dovere, mostrando come la cura degli animali possa rafforzare i legami nella nostra comunità, rendendola un po’ più unita e consapevole.
E poi ci sono i risparmi, un aspetto che come cronista locale non posso ignorare, perché qui le tasche dei cittadini sono sempre il primo pensiero. Oggi, l’amministrazione risparmia complessivamente 293mila euro all’anno, calcolando che ogni cane in canile costa circa 6 euro al giorno secondo le tariffe regionali. È una cifra che fa la differenza per le casse comunali e, di conseguenza, per noi arzanesi, alleggerendo un po’ il peso delle tasse e permettendo di investire altrove – magari in parchi o servizi che migliorano la vita quotidiana. Il messaggio che arriva dal Comando è chiaro e diretto: ” Adottate, adottate, adottate! “. Come qualcuno che conosce bene queste dinamiche, lo vedo non solo come un invito, ma come una chiamata all’azione per tutti noi, un modo per trasformare Arzano in un esempio di responsabilità sociale, dove il benessere degli animali non è un lusso, ma una priorità locale che ci rende più umani.
