Cronaca
A Volla, ennesimi spari nella notte: 42enne ferito al piede, indagini sul movente restano oscure.
#NotteDiPauraANapoli: Un 42enne di Cercola ferito da arma da fuoco al piede, ennesimo enigma della periferia vesuviana #CronacaNapoli #SicurezzaLocale
Nella caotica notte napoletana, un uomo di 42 anni, originario di Cercola e con un passato che lo ha reso familiare alle forze dell’ordine, si è presentato all’ospedale Pellegrini con una ferita da arma da fuoco al piede sinistro, probabilmente causata da un episodio che sa di routine malavitosa nella nostra zona. È un fatto che, come cronista del territorio, non posso limitarmi a raccontare: qui, tra le strade di Volla e i parchi un tempo tranquilli, questi avvenimenti parlano di una realtà più ampia, dove la sicurezza è un miraggio e le indagini una corsa contro il tempo.
Immaginate la scena: è l’una di notte, e mentre Napoli dorme o si agita nei suoi vicoli, un’auto porta questo 42enne al Pellegrini, dove i medici non perdono tempo. Il personale sanitario, dopo aver verificato la gravità della lesione, allerta i carabinieri, trasformando un pronto soccorso in un punto di partenza per un’indagine. Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo era nei pressi del Parco Palladino a Volla quando è stato avvicinato da individui ancora senza nome. Uno di loro ha fatto fuoco, colpendolo al calcagno, per motivi che al momento restano avvolti nel mistero – un’aggressione premeditata, un avvertimento mafioso o forse solo un banale screzio? I carabinieri della stazione locale stanno scavando, senza escludere nulla, e io, che conosco bene queste dinamiche, mi chiedo quante volte dobbiamo assistere a questi episodi prima che la periferia vesuviana diventi una priorità.
Qui a Napoli e nei Comuni limitrofi come Cercola o Volla, storie come questa non sono solo cronaca: sono un riflesso della vita quotidiana, dove il tessuto sociale è logoro da disoccupazione e tensioni sotterranee. Il 42enne è stato ricoverato e le sue condizioni non preoccupano più di tanto – una prognosi di 30 giorni, niente di letale – ma questo non sminuisce il segnale d’allarme. Ogni sparo riecheggia le carenze del nostro sistema, dove i parchi dovrebbero essere luoghi di svago e invece diventano teatri di violenza. Come giornalista del posto, non posso fare a meno di sottolineare quanto queste indagini, spesso lente e complesse, rivelino la fragilità della nostra rete di sicurezza: è un campanello che suona forte per le comunità locali, chiamate a vigilare e pretendere risposte.
In fondo, questo episodio ci ricorda che dietro ogni fatto di cronaca c’è un tessuto di vite interconnesse, e spetta a noi, qui sul territorio, interpretarlo con spirito critico per spingere verso un cambiamento reale. Le forze dell’ordine sono al lavoro, e speriamo che presto emergano dettagli che portino chiarezza, perché Napoli merita di più di queste ombre notturne.
