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Cronaca

A Villa Literno, capannoni pieni di rifiuti tossici a due passi dalle case: l’ennesimo allarme ambientale che nessuno può ignorare.

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A Villa Literno, capannoni pieni di rifiuti tossici a due passi dalle case: l’ennesimo allarme ambientale che nessuno può ignorare.

#VillaLiternoSottoAssedio: Scoperta una “bomba ecologica” abusiva tra rifiuti tossici e case abitate

A Villa Literno, nel cuore di quel Casertano che conosco fin troppo bene, si è materializzato un altro capitolo di un dramma ambientale che non sorprende più nessuno. Oggi, nel tardo pomeriggio, i Carabinieri della locale Stazione hanno svelato un vero e proprio scandalo, sequestrando un mega-complesso edilizio di oltre 3.000 metri quadrati che rappresenta l’ennesima ferita al nostro territorio. Qui, dove la vita quotidiana si intreccia con l’illegalità, rifiuti pericolosi sono stati ammassati a pochi passi da famiglie ignare, un mix letale che grida vendetta contro chi dovrebbe proteggere questa terra martoriata.

Come cronista locale, non posso fare a meno di riflettere su quanto questo episodio sia sintomatico del nostro contesto: un’area rurale e residenziale che, anziché fiorire, viene avvelenata da attività abusive. Il complesso, di proprietà di una donna di 71 anni residente a Trentola Ducenta, si divide in due parti, ciascuna un simbolo dell’impunità dilagante. Nei primi capannoni, fatiscenti e privi di ogni standard di sicurezza, gli agenti hanno trovato bidoni colmi di solventi chimici e resine, scarti tipici delle carrozzerie, abbandonati senza ritegno. Non è solo sporco: è un pericolo immediato, con sostanze tossiche che potrebbero contaminare il suolo e l’aria che respiriamo ogni giorno.

Quel che rende questa storia ancora più inquietante è il secondo edificio, dove due appartamenti completi ospitano famiglie che vivono, incredibilmente, a ridosso di questa minaccia. Immaginatevi: bambini che giocano, pasti in famiglia, e a pochi metri veleni letali. È il volto nascosto dell’abusivismo, dove l’assenza di certificati di agibilità non è un dettaglio burocratico, ma un rischio reale per la salute della comunità. Come qualcuno del posto, so bene che queste situazioni non nascono dal nulla; sono il frutto di una rete di complicità e disinteresse che erode il tessuto sociale, lasciando i residenti a pagare il prezzo più alto.

L’operazione dei Carabinieri ha svelato un quadro di illegalità totale: dall’edificazione senza permessi alla gestione scriteriata dei rifiuti, con un furgone Fiat Iveco – anch’esso di proprietà della stessa donna – trasformato in un deposito improvvisato di materiali pericolosi. Tutto sequestrato, e due individui deferiti: la proprietaria e un uomo di 43 anni di Melito di Napoli, entrambi chiamati a rispondere di reati ambientali e abusivismo edilizio. È un intervento necessario, certo, ma che solleva domande inevitabili su quante altre “bombe ecologiche” come questa covino nel nostro territorio, in attesa di esplodere. Qui a Villa Literno, tra le strade che ho percorso per anni, è tempo di chiedersi non solo chi ha sbagliato, ma come possiamo tutti impegnarci per prevenire che il degrado diventi la nostra normalità.

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