Cronaca
A Torre del Greco, un 77enne armato dal tetto spara alle auto in strada: comunità sconvolta e arresto immediato.
#TorreDelGrecoSottoTiro: Un Nonno Trasformato in “Pistolero” Scuote il Quartiere
A Torre del Greco, dove le giornate scorrono tra il chiacchiericcio delle strade affollate e il fragore delle onde del Vesuvio sullo sfondo, nessuno si sarebbe aspettato che un anziano del posto, dall’aria innocua, nascondesse un segreto così esplosivo. Gennaro Esposito, 77 anni, un volto familiare nei vicoli del quartiere, è finito al centro di una vicenda che fa riflettere sul sottile confine tra quotidianità e pericolo, in una città già segnata da storie di vita doppia.
Immaginate una serata qualunque in un quartiere residenziale, dove la routine è interrotta solo dal passaggio di auto e dal vocio dei vicini. All’improvviso, le chiamate al 112 si moltiplicano: un uomo è sul tetto della sua casa, armato di fucile a pallini, e spara contro veicoli parcheggiati, come se fosse un target di un poligono improvvisato. È proprio questo il ritratto di Esposito, un pensionato senza macchia nel suo passato, che ha trasformato il suo lastrico solare in un palcoscenico pericoloso. Per noi del posto, abituati a convivere con il folklore locale – tra mercati affollati e anziani al bar – questo episodio suona come un campanello d’allarme, evidenziando quanto la noia o forse un disagio nascosto possano esplodere in gesti inspiegabili.
I carabinieri della Sezione Operativa e della Stazione locale sono intervenuti con rapidità, bussando alla porta di Esposito. Quello che hanno trovato va oltre l’immaginabile: non solo l’uomo responsabile degli spari, ma un’intera abitazione convertita in un’officina illegale per armi. Come cronista del territorio, mi domando come possa essere sfuggito tutto questo in una comunità così serrata, dove tutti conoscono tutti. Qui a Torre del Greco, dove le famiglie si affidano al senso di vicinanza per la sicurezza, episodi del genere ci spingono a interrogarci sulla vigilanza e sui segnali che forse ignoriamo, come l’isolamento di chi vive ai margini.
Tra gli oggetti sequestrati, spicca una carabina calibro 4.5, resa illecita dall’abrasione del numero di serie, accanto a una pistola calibro .22 e tre fucili ad aria compressa fabbricati in casa. Poi, mucchi di inneschi, pallini di ferro e pezzi smontati, pronti per essere assemblati in nuove armi improvvisate. “Pistolero” del quartiere o no, Esposito non aveva mai avuto problemi con la giustizia fino a quella sera, il che rende la storia ancora più inquietante. Come locale, non posso fare a meno di commentare: in una città come la nostra, segnata dal peso del Vesuvio e dalle sue storie di resilienza, questo arsenale casalingo non è solo un fatto di cronaca, ma un riflesso di potenziali fragilità sociali, forse legate alla solitudine degli anziani o a un accesso fin troppo facile a materiali pericolosi.
L’arresto per detenzione di arma clandestina e ricettazione è stato convalidato dal giudice, con Esposito ora ai domiciliari, in attesa del processo. Mentre il quartiere mormora e si interroga sul volto nascosto del vicino, noi cronisti locali ci chiediamo: quante altre storie come questa covano sotto il sole di Torre del Greco? È un invito a una riflessione collettiva, per non lasciare che la routine copra crepe più profonde nella nostra comunità.
