Cronaca
A Soccavo, ennesima chiusura: due panifici scoperti in gravi condizioni igieniche, un campanello d’allarme per Napoli.
#NapoliSoccavoAllarme: Due panifici del quartiere nel caos dell’illegalità, con sequestri da capogiro e rischi per la salute pubblica
Nel cuore di Soccavo, un quartiere napoletano che conosco fin troppo bene per le sue strade piene di contrasti – da botteghe storiche a zone d’ombra di irregolarità – i Carabinieri della Stazione Rione Traiano e l’ASL Napoli 1 hanno sferrato un colpo duro a una piaga che affligge la nostra comunità. È frustrante vedere come, ancora una volta, attività locali cedano alla tentazione dell’illegalità, sottraendo risorse pubbliche e mettendo a repentaglio la salute dei residenti. Queste non sono solo infrazioni: sono un’offesa al tessuto sociale di un’area dove la gente lotta ogni giorno per distinguere il buono dal cattivo.
Proprio qui, in un contesto dove i panifici rappresentano una tradizione familiare, un’operazione congiunta ha rivelato due casi emblematici di frode che mi fanno riflettere sul declino di certi standard etici. I titolari di queste attività, anziché contribuire alla vitalità del quartiere, hanno trasformato i loro locali in centri di evasione e pericolo. Non è una sorpresa, sapendo quanto Soccavo sia esposta a queste derive, ma è sempre un colpo al cuore vedere come il risparmio illecito si traduca in rischi concreti per tutti noi.
Il primo panificio, ispezionato dai militari, sfruttava un allaccio abusivo alla rete elettrica, un “trucchetto” che ha consentito di consumare energia per circa 79mila euro senza pagarne un centesimo. È ironico pensare che, mentre le famiglie del quartiere stringono la cinghia con le bollette, qualcuno rubi corrente per arricchirsi, aggravando i problemi di un sistema già sovraccarico. Il secondo caso è ancor più sconcertante: qui, il “risparmio” illecito ha raggiunto i 92mila euro, sottratti al gestore elettrico, evidenziando un pattern di disprezzo per le regole che, a mio parere, riflette una mentalità diffusa in certe nicchie locali.
Ma ciò che davvero allarma, e che come cronista del territorio non posso ignorare, è lo scandalo igienico-sanitario. I controlli hanno portato al sequestro di oltre 3,5 tonnellate di alimenti, tra cui 2,7 tonnellate di pane e 7 quintali di salumi. Questi prodotti erano privi di tracciabilità e venivano conservati in ambienti con gravi carenze strutturali e igieniche, violando ogni norma di sicurezza alimentare. Immaginatevi la scena: scaffali trascurati, merci esposte al rischio di contaminazione, e tutto questo in un quartiere dove la gente si fida ancora dei fornai di una volta. È un tradimento che potrebbe costare caro alla salute pubblica, e mi chiedo quante famiglie abbiano inconsapevolmente consumato questi beni, esponendosi a pericoli evitabili.
I due titolari sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Napoli per i reati contestati, un passo necessario che spero serva da lezione. Non si tratta solo di punire i colpevoli, ma di proteggere una comunità che merita di meglio. Gli interventi come questo, che vanno oltre il mero sequestro, ricordano quanto sia vitale la vigilanza per tutelare la salute e l’economia locale. Le indagini proseguono, e come giornalista radicato in queste dinamiche, continuo a sperare che episodi del genere spingano a un maggiore controllo e a una riflessione collettiva su come ripristinare fiducia e legalità nel nostro Soccavo.
