Seguici sui Social

Cronaca

A Santa Maria Capua Vetere, si apre il processo all’uomo che aggredì il vicepreside: un episodio che solleva interrogativi sulla sicurezza locale.

Pubblicato

il

A Santa Maria Capua Vetere, si apre il processo all’uomo che aggredì il vicepreside: un episodio che solleva interrogativi sulla sicurezza locale.

Nuovo processo in aula a Santa Maria Capua Vetere: quando la rabbia familiare travolge la scuola

Le telecamere di Un giorno in Pretura tornano a illuminare i corridoi del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, dove la giustizia locale si confronta con le tensioni che covano nelle nostre comunità. Qui, in una città che vive di storia e di relazioni strette, come un crocevia di antichi borghi campani, un caso come questo non fa solo notizia: fa riflettere su quanto facilmente le frustrazioni personali possano esplodere in violenza, erodendo il tessuto della quotidianità scolastica.

Nella nostra Santa Maria Capua Vetere, dove le scuole sono spesso al centro delle vite familiari, l’udienza di oggi ha riportato alla luce un episodio che due anni fa aveva già scosso l’istituto Gallozzi. Al banco degli imputati, Amedeo Di Maro, un cinquantenne del posto, si è trovato di fronte alle accuse di aggressione al vice preside Giuseppe Morelli. Secondo la ricostruzione del pubblico ministero Armando Bosso, tutto è partito da una protesta di genitori che si è trasformata in un turbine di ira: Di Maro, confondendo Morelli con un altro insegnante accusato da alcuni studenti di aver “infastidito” sua figlia, ha fatto irruzione e colpito la vittima con violenza, provocandole lesioni gravi che hanno richiesto ben 80 giorni per guarire. È un classico esempio di come, in territori come il nostro, dove i legami sono forti ma le informazioni volano veloci e distorte, un malinteso possa degenerare in tragedia.

Come cronista che frequenta queste aule da anni, non posso non commentare quanto questa storia evidenzi i nervi scoperti della nostra società locale. Le scuole qui non sono solo luoghi di istruzione, ma snodi sociali dove confluiscono le ansie dei genitori e le pressioni sui docenti. E mentre Di Maro, nel suo intervento, ha cercato di sminuire l’accaduto, dichiarando “Gli ho solo dato uno schiaffo e poi mi sono scusato”, i testimoni – tra cui il professor Antonio Letizia, presente quel giorno – hanno dipinto un quadro ben diverso, parlando di pugni e strattoni che hanno coinvolto anche loro. Questa discrepanza non fa che amplificare il mio scetticismo: in una comunità dove tutti si conoscono, minimizzare un’aggressione del genere sembra un tentativo di scrollarsi di dosso responsabilità che pesano sul nostro senso collettivo di civiltà.

Le aggravanti contestate al’imputato, legate al ruolo di Morelli come pubblico ufficiale e docente di ruolo, non sono una sorpresa per chi, come me, segue da vicino il sistema giudiziario campano. La denuncia, presentata al Commissariato di Polizia e sostenuta dagli avvocati Gaetano e Raffaele Crisileo – che ora rappresentano la parte civile – ha dato il via a indagini che, purtroppo, riflettono una tendenza locale: la violenza contro chi educa i nostri figli è un problema sottovalutato, ma che mina la fiducia nelle istituzioni educative.

Ora, guardando al futuro, l’udienza del 20 novembre davanti al giudice Alessandra Vona si annuncia come un momento cruciale, con le telecamere di Rai 3 pronte a catturare l’esito per il pubblico della storica trasmissione. In una città come Santa Maria Capua Vetere, dove la giustizia deve bilanciare rabbia e ragione, spero che questa sentenza non sia solo un verdetto, ma un campanello d’allarme per tutti noi, per evitare che simili esplosioni di tensione diventino la norma nelle nostre scuole e nelle nostre strade.

Continua a leggere

Questo sito web non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.
Alcuni contenuti sono generati attraverso una combinazione di una tecnologia proprietaria di IA e la creatività di autori indipendenti.
Per contatti [email protected]