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Cronaca

A Quarto, quindicenni armati sparano in strada contro un uomo: un preoccupante segnale per la comunità.

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A Quarto, quindicenni armati sparano in strada contro un uomo: un preoccupante segnale per la comunità.

#NotteDiFolliaAQuarto: Quando I Ragazzini Scambiano Lo Scooter Per Un’arma E La Strada Per Un Ring

In una tranquilla serata a Quarto, ai margini della caotica Napoli, due adolescenti di appena quindici anni trasformano un giro in scooter in un’allerta da film d’azione, sparando colpi e scatenando un inseguimento che fa rimbombare l’allarme sociale in tutta la provincia. Questa non è solo cronaca, ma un campanello d’allarme per chi, come me, vive qui e vede ogni giorno come i giovani scivolino nel baratro della devianza. #Quarto #NapoliEmergenzaGiovani #AllarmeArmi

Quarto, un quartiere che prova a tenersi in bilico tra il quotidiano e la periferia tumultuosa di Napoli, si è trovato al centro di un episodio che lascia l’amaro in bocca. Immaginate due ragazzi, ancora con i libri di scuola nello zaino, che invece di trascorrere la serata tra risate e pizza finiscono per sfrecciare su uno scooter armati di una pistola, trasformando le vie cittadine in un palcoscenico di rischi inutili. È un quadro desolante, specchio di un problema radicato: come le armi finiscano troppo facilmente nelle mani di chi non ha ancora l’età per votare, figuriamoci per maneggiare la violenza.

Tutto è iniziato verso le 21:30 in via Limata, dove il silenzio della sera è stato interrotto da due spari improvvisi, seguiti da altri colpi che hanno fatto gelare il sangue a un testimone. Terrorizzato, ha chiamato il 112 convinto di essere lui il bersaglio dei due su uno scooter bianco. I Carabinieri della locale tenenza non hanno perso tempo: hanno raccolto la sua storia e lanciato le ricerche, sapendo bene che in queste zone ogni secondo conta per evitare tragedie.

Non è passato molto prima che una pattuglia avvistasse lo scooter. I due giovani, anziché fermarsi, hanno accelerato in un inseguimento spericolato tra le strade affollate del centro, un classico qui a Quarto dove il traffico è già un pericolo di per sé. Ma la fuga è stata breve, grazie a un lavoro rapido e meticoloso delle forze dell’ordine, che hanno setacciato i video delle telecamere e interrogato i vicini. È così che hanno ricostruito il percorso dei fuggiaschi fino alle loro case, recuperando l’arma – una pistola a salve senza il tappo rosso di sicurezza – gettata in un bidone della spazzatura nel vano tentativo di cancellare le tracce. Anche lo scooter è finito sotto sequestro.

Questi due quindicenni, senza precedenti penali, si sono ritrovati in manette con accuse pesanti: concorso in resistenza e minaccia a pubblico ufficiale, porto abusivo di armi e esplosioni pericolose. Dopo le procedure standard, sono stati portati al centro di prima accoglienza dei Colli Aminei, un luogo che, purtroppo, conosco fin troppo bene per i tanti casi simili che ho visto passare da queste parti.

Come cronista locale, non posso limitarmi a elencare i fatti; devo dire la mia, perché vivo in questo territorio e so quanto sia facile per i ragazzi cadere in queste trappole. Quarto non è solo un punto sulla mappa: è un microcosmo di Napoli, dove la mancanza di opportunità, l’influenza delle strade e un’educazione a singhiozzo alimentano un ciclo di comportamenti a rischio. Questa storia non è un’eccezione, ma l’ennesima prova che il problema va oltre le pistole finte – parla di una generazione che impara la spavalderia criminale prima che la responsabilità. Dobbiamo interrogarci sul perché: famiglie sovraccariche, scuole sottodimensionate, e una società che spesso volta la testa dall’altra parte. È ora di agire, non solo per arrestare i colpevoli, ma per prevenire che altri ragazzini scambino un’uscita con gli amici per una notte di follia. Qui, a Quarto e in tutta Napoli, il vero allarme è sociale, e ignorarlo significherebbe condannare il futuro della nostra comunità.

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