Cronaca
A Posillipo, ladri colti in flagrante attaccano gli agenti: inseguimento e arresti inevitabili.
Brividi a Posillipo: quando il furto di un cantiere diventa una caccia tra Napoli e Villaricca #NapoliCronaca #PosillipoSottoAssedio #CriminalitàLocale
Ah, Napoli, la città che mescola bellezze mozzafiato con le ombre della quotidianità: qui, una semplice strada residenziale si trasforma in un set per un inseguimento da film, con ladri che sfidano la polizia e mettono in luce i lati oscuri della nostra routine urbana. Come cronista locale, cresciuto tra queste vie, non posso fare a meno di riflettere su quanto questi episodi rivelino della tensione sotterranea che serpeggia nei quartieri eleganti, dove il contrasto tra opulenza e disperazione alimenta furti che vanno oltre il semplice atto criminale. È un promemoria amaro: mentre Posillipo attira turisti per le sue viste sul golfo, noi residenti sappiamo che dietro l’idillio si nasconde una rete di illegalità che la forze dell’ordine devono affrontare con risorse spesso limitate.
Tutto inizia in una tranquilla serata di giovedì in via Annibale Caccavello, dove gli agenti del Commissariato di Posillipo, impegnati in un servizio di prevenzione, notano qualcosa di strano: un’auto parcheggiata accanto a un furgone carico di attrezzature da cantiere. Con l’occhio allenato di chi pattuglia queste strade da anni, intercettano due uomini intenti a trafugare materiale edilizio, caricandolo in fretta sul veicolo. È un momento che conosco bene, perché qui a Napoli i cantieri sono come esche per i ladri, simbolo di un’economia sommersa che prospera sulle spalle di chi lavora onestamente.
Ma ecco che scatta il caos: alla vista degli agenti, i due sospettati non perdono tempo. Uno di loro, un 40enne con un curriculum di guai penali, aggredisce un poliziotto per guadagnare secondi preziosi e balza al volante, sfrecciando via in una fuga spericolata verso Piazza Vanvitelli. L’altro, un 55enne con un passato altrettanto turbolento, opta per la via più agile e si dissolve a piedi tra le stradine affollate. Come napoletano doc, mi domando: è solo panico o una mossa calcolata, nata dalla familiarità con il territorio che questi malviventi sfruttano come un labirinto personale? Questa aggressione non è solo un reato; è un affronto diretto alle istituzioni, un segnale che la criminalità qui si sente troppo a casa.
La polizia, però, non si arrende facilmente – e per fortuna, perché in quartieri come Posillipo, dove la vicinanza al centro cittadino rende gli inseguimenti imprevedibili, ogni minuto conta. Con l’aiuto di una pattuglia dell’Ufficio Prevenzione Generale, gli agenti inseguono l’auto del fuggiasco fino a via G. A. Campano, dove finalmente la bloccano dopo una serie di manovre rischiose. Il 40enne viene arresto sul posto, e la perquisizione del veicolo rivela non solo il materiale edilizio appena rubato, ma anche attrezzi per lo scasso e altri oggetti di origine sospetta. Qui entra in gioco l’accusa di ricettazione, un reato che, nel contesto locale, sottolinea come questi furti siano spesso parte di una catena più ampia, alimentata da un mercato nero che Napoli fatica a estirpare. È frustrante pensare a quanti cantieri nel nostro territorio vengano depredati, lasciando lavoratori e imprese in balia di perdite economiche che aggravano la già precaria situazione del settore.
La storia, però, non si conclude lì. La notte seguente, gli investigatori seguono le tracce del complice fuggito, rintracciandolo in un hotel a Villaricca, un comune limitrofo che, nonostante la distanza, è intrecciato con la dinamica criminale napoletana. Il 55enne viene bloccato e sottoposto a fermo per rapina impropria e ricettazione, con l’Autorità Giudiziaria che, di fronte a prove schiaccianti, ordina la sua custodia in carcere. Per il 40enne, l’arresto è immediato, chiudendo un cerchio che si è esteso in due comuni in sole 24 ore. Come osservatore del territorio, veo in tutto questo non solo un successo delle forze dell’ordine, ma anche un campanello d’allarme: questi episodi evidenziano la necessità di interventi più strutturati contro la microcriminalità, che erode la fiducia dei cittadini e perpetua un ciclo di violenza. Napoli merita di più di queste fughe disperate; è tempo che le comunità locali e le istituzioni collaborino per proteggere le nostre strade, anziché lasciarle preda di chi vede nel furto una facile via d’uscita.
