Cronaca
A Portici, anziani a secco di cure: 40 assistenti fuggono per stipendi inevasi, un’altra falla nel welfare locale.
Crisi nell’assistenza anziani a Portici: dimissioni di massa per stipendi fantasma! #PorticiInProtesta #DirittiLavoratori #ServiziSociali
È una storia che fa male al cuore di chi vive in questa città, dove il sostegno agli anziani è da sempre un pilastro della nostra comunità, ma che ora rischia di crollare sotto il peso di inefficienze e promesse non mantenute. A Portici, terra di famiglie strette e solidarietà di quartiere, gli operatori socio-sanitari del Consorzio Luna hanno gettato la spugna tutti insieme, presentando dimissioni “per giusta causa” dopo aver lavorato per nove mesi senza un euro in tasca. Questi professionisti, che ogni giorno entrano nelle case dei nostri nonni e bisnonni per offrire cure e compagnia, si trovano ora a dover lottare per i propri diritti, lasciando un buco nero nell’assistenza domiciliare che la nostra città non può permettersi.
Come cronista del territorio, non posso fare a meno di riflettere su quanto questa vicenda rifletta le piaghe croniche della gestione pubblica qui in Campania. Non è un problema isolato: la Fp Cgil Campania denuncia una spirale regionale, con ritardi analoghi che hanno colpito operatori a Capri alla fine del 2024 e, più recentemente, nell’Ambito 17 di Frattamaggiore, dove il personale ha scioperato per 24 ore. Qui a Portici, però, il colpo è più duro, perché significa anziani soli e famiglie nel panico, costrette a improvvisare soluzioni mentre il sistema che dovrebbe proteggerli vacilla. È frustrante vedere come, in un’area come la nostra – piena di storia e di comunità attive – queste falle continuino a erodere la fiducia nei servizi essenziali.
Al centro della tempesta c’è Marco D’Acunto, segretario regionale Fp Cgil con delega al terzo settore, che non usa mezzi termini per smascherare le responsabilità: “Le stazioni appaltanti risultano in regola con i pagamenti delle fatture, quindi è evidente che il problema sia interno al Consorzio”. Questa affermazione, carica di realismo, solleva interrogativi pesanti sulla trasparenza e sull’allocazione delle risorse in appalti che riguardano i più vulnerabili. Eppure, il Consorzio Luna non sta a guardare: ha avviato un contenzioso opponendosi a due decreti ingiuntivi ottenuti da dipendenti tramite il sindacato. Come qualcuno del posto potrebbe dire, è una mossa che allunga il brodo, e D’Acunto non nasconde le sue preoccupazioni: “Temiamo che l’allungamento dei tempi giudiziari possa compromettere il recupero delle somme”. Qui, nel nostro tessuto urbano, dove le bollette non aspettano i ricorsi, questo significa lavoratori in difficoltà e un’assistenza che barcolla, un vero grido d’allarme per una città che ama definirsi solidale.
Non ci fermiamo alle denunce: la Fp Cgil ha già bussato alla porta del prefetto di Napoli e sta spingendo per un incontro urgente con il Comune di Portici. La loro richiesta è netta e necessaria – riformare i bandi di gara con controlli più rigidi e la revoca immediata degli appalti in caso di mancato pagamento. Come chi vive queste strade sa bene, non bastano le parole: “Serve una modifica strutturale per evitare che situazioni del genere si ripetano”, conclude il sindacato, evidenziando come le inefficienze finiscano per pesare proprio sui più deboli, sia gli operatori che gli assistiti. È un invito a un cambiamento reale, uno specchio delle nostre dinamiche locali, dove la burocrazia troppo spesso sovrasta l’urgenza umana. Qui a Portici, tra le vie affollate e le case che raccontano storie di generazioni, speriamo che questa voce si trasformi in azione, prima che il vuoto lasciatosi dietro da questi lavoratori diventi irreparabile.
