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Cronaca

A Pomigliano, ennesimo tentativo di furto: ladri minacciano il proprietario per rubare l’auto. L’insicurezza locale colpisce ancora.

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A Pomigliano, ennesimo tentativo di furto: ladri minacciano il proprietario per rubare l’auto. L’insicurezza locale colpisce ancora.

#NotteDiTerroreAPomigliano: Ladri nel cuore della città minacciano un imprenditore, mentre la sicurezza resta un miraggio nel Napoletano

Pomigliano d’Arco, una città che conosco bene per le sue strade affollate di giorno e i silenzi inquietanti di notte, è stata teatro di un episodio che risveglia paure radicate nel tessuto quotidiano della nostra comunità. Come cronista locale, vedo in questi fatti non solo un crimine isolato, ma un segnale dell’erosione progressiva della tranquillità che tutti diamo per scontata. Mercoledì 6 novembre, intorno alle 21:20, un imprenditore del posto si è trovato faccia a faccia con la violenza cruda che infesta il nostro territorio, trasformando una semplice serata in un incubo di minacce e abbandono istituzionale.

Immaginate la scena: il centro di Pomigliano, fuori dal “Nonno Felice Bakery & Pizza”, un locale vivace che è un punto di riferimento per la comunità. L’uomo era uscito per prendere qualcosa dalla sua Fiat 500X quando ha sorpreso due malviventi intenti a forzare la portiera. Uno aveva il volto coperto, l’altro no, e la loro reazione è stata immediata e aggressiva. “Appena mi hanno visto, si sono allontanati di scatto”, ha raccontato la vittima nella sua denuncia, un dettaglio che, da chi vive qui, suona come un avvertimento delle tattiche consolidate di questi criminali locali. Ma non è finita lì: mentre l’uomo urlava per chiedere spiegazioni, il ladro a volto scoperto ha lanciato una minaccia che gela il sangue, “Non urlare, se no ti scassamme ‘a capa”, prima di fuggire con un terzo complice su una Citroen DS4 nera, motore già acceso, lasciando dietro danni evidenti alla carrozzeria dell’auto, vicino al montante del finestrino.

Come qualcuno che percorre queste strade ogni giorno, non posso ignorare quanto questo episodio rifletta una realtà più ampia: la criminalità a Pomigliano non è un’astrazione, ma un problema che erode la fiducia dei cittadini. La vittima ha subito cercato aiuto, chiamando la caserma dei Carabinieri locali solo cinque minuti dopo l’accaduto, sperando in un intervento rapido. Invece, ha ricevuto una risposta che suona come una beffa: “Presentati domani mattina, non ci sono pattuglie disponibili per un sopralluogo immediato”. Questa indifferenza non è solo un ritardo burocratico; è un sintomo di una carenza cronica che conosco fin troppo bene, con risorse scarse soprattutto nelle ore serali, quando i delinquenti operano con impunità, sapendo che lo Stato è assente.

Il deputato Francesco Emilio Borrelli, figura nota nel nostro panorama locale, e il suo portavoce Carmine D’Onofrio di Europa Verde, hanno condannato l’episodio con forza, elevandolo a simbolo di un’emergenza sistemica. “Siamo davanti a un’escalation criminale sconcertante”, ha dichiarato Borrelli, catturando l’indignazione che molti di noi provano. “I delinquenti non solo agiscono indisturbati, ma hanno l’arroganza di minacciare le vittime in faccia, terrorizzandole per un semplice furto. Un cittadino che reagisce viene non solo derubato, ma umiliato e messo in pericolo di vita. E la risposta delle forze dell’ordine? ‘Nessuna pattuglia disponibile’. È inaccettabile”. Parole che, da un locale, risuonano come un’eco delle nostre frustrazioni, dove la promessa di maggiore sicurezza si dissolve nelle pieghe della routine.

Borrelli va oltre la critica, lanciando un appello diretto al Governo: “Le promesse di assunzioni e potenziamento delle forze dell’ordine sono rimaste parole al vento. La realtà è drammatica: quando lo Stato non c’è, i criminali ballano, seminando il terrore nelle nostre strade. Chiediamo un intervento immediato e mirato: più poliziotti e carabinieri nel Napoletano, per ridare sicurezza a chi vive e lavora qui. Non possiamo permettere che episodi come questo diventino la norma”. È un richiamo che, come giornalista radicato in questo territorio, sento riecheggiare nelle conversazioni al bar o nelle assemblee di quartiere, dove la gente discute di come la criminalità stia diventando endemica.

Purtroppo, questo non è un caso isolato. Dati preliminari delle forze dell’ordine segnalano un aumento del 20% di furti d’auto e atti di intimidazione nella provincia di Napoli negli ultimi mesi, un trend che rafforza la percezione di un territorio sotto assedio. La vittima ha presentato denuncia formale il mattino successivo, supportata da un video di videosorveglianza che cattura le urla e la minaccia in dialetto napoletano, potenzialmente accelerando le indagini. Ma, come chi osserva da vicino queste dinamiche, mi chiedo: basterà? In un contesto dove la paura è palpabile e la risposta istituzionale sembra sempre un passo indietro, episodi come questo non fanno che alimentare il senso di vulnerabilità che pervade Pomigliano e i suoi dintorni. È tempo che le parole si traducano in azioni concrete, per restituire alle nostre strade la sicurezza che meritiamo.

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