Cronaca
A Napoli, San Gregorio Armeno ospita la 154ª Fiera di Natale: un omaggio a James Senese che celebra la tenacia della tradizione locale.
#NapoliAccendeLa154ªFieraDiNatale: Un Omaggio a James Senese e il Cuore Pulsante della Tradizione Partenopea
A Napoli, la 154ª Fiera di Natale è partita con un’emozione palpabile, intrecciando il lutto per una leggenda come James Senese con la vitalità delle nostre strade più antiche. Come un napoletano doc, so bene quanto questi eventi non siano solo feste, ma un riflesso delle nostre lotte quotidiane, dei ritmi caotici e delle tradizioni che resistono al tempo. Quest’anno, tra i vicoli di San Gregorio Armeno, si è respirato un senso di continuità e, forse, un po’ di critica costruttiva verso le scelte amministrative passate che hanno reso tutto più complicato.
La fiera, che richiama da sempre turisti e locali in un mix di fede, artigianato e folklore, ha aperto le sue porte con un tributo toccante all’icona della musica napoletana, scomparsa da poco. Gli artigiani della via, sempre pronti a catturare l’essenza del momento, hanno creato una statuetta commemorativa dedicata al sassofonista, simbolo di un legame indissolubile tra la città e i suoi artisti. Durante la cerimonia, questa opera è stata consegnata alla figlia Anna Senese, in un gesto che ha trasformato il dolore in un ricordo vivo e duraturo. “Non potevamo non pensare e ricordare il grande James”, ha dichiarato Vincenzo Capuano, presidente dell’Associazione Le Botteghe di San Gregorio Armeno, sottolineando come “Una grande perdita per Napoli”. Come qualcuno che vive questi quartieri, mi fa riflettere come questi omaggi non siano solo simboli, ma un modo per tenere accesa la fiamma della nostra identità culturale, spesso minacciata dalla fretta moderna.
Il taglio del nastro è stato affidato ad Anna Senese e all’assessore al Turismo Teresa Armato, mentre don Domenico, parroco di San Lorenzo Maggiore, ha impartito la benedizione, ricordando l’importanza di una tradizione che fonde sacro e profano. È un rituale che, per noi napoletani, va oltre l’evento: è un promemoria di come la fede popolare continui a nutrire la comunità, nonostante le pressioni turistiche che trasformano le nostre vie in palcoscenici globali.
Ma quest’edizione 2025 porta con sé una novità che non posso non commentare con un po’ di scetticismo misto a sollievo. La viabilità pedonale è stata ripensata: nei fine settimana di dicembre, si adotterà un senso unico alternato, con due settimane in salita e due in discesa, rovesciando la decisione dello scorso anno che aveva imposto un flusso permanente in salita. Quella scelta precedente aveva creato non poche grane per i commercianti, intasando le botteghe e frustrando i visitatori – e fidatevi, come chi frequenta questi vicoli da una vita, so quanto il caos possa rovinare l’incanto. “Un gesto di attenzione verso le esigenze degli artigiani e dei visitatori”, ha affermato l’Associazione Le Botteghe, lodando l’ascolto dell’amministrazione. È un passo avanti, certo, ma mi chiedo se basti a riequilibrare le disuguaglianze tra le vie più affollate e quelle ai margini, dove gli artigiani lottano per farsi notare in mezzo al trambusto.
La giornata ha visto la partecipazione di Samuele Marigliano, presidente dell’Associazione Artigianale Arte Presepiale, e della vicepresidente del Consiglio Comunale Flavia Sorrentino, impegnati nell’organizzazione e nell’installazione di nuove casette. Questa collaborazione tra istituzioni e maestri artigiani è fondamentale per salvaguardare un patrimonio che attira folle da ogni parte del mondo. “San Gregorio Armeno è il cuore pulsante del Natale napoletano”, ha ribadito Capuano, aggiungendo che ogni anno la via racconta “un modo unico e autentico di vivere questa festa”. Da locale, apprezzo come questi eventi resistano alla commercializzazione globale, offrendo statuine che catturano i volti dell’attualità – dalla politica allo sport – in un mix di ironia e realismo che è puro spirito napoletano.
La Fiera resterà aperta fino all’Epifania, invitando tutti a perdersi tra le sue meraviglie, dove l’arte presepiale si fonde con la spiritualità e l’orgoglio partenopeo. È più di una semplice manifestazione: è un richiamo alle nostre radici, un invito a riflettere su come, tra tributi e innovazioni, Napoli continui a pulsare con la sua inarrestabile vitalità.
