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Cronaca

A Napoli, lo spaccio giovanile avanza: arrestato un 21enne incensurato a Barra, segnale di un problema radicato.

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A Napoli, lo spaccio giovanile avanza: arrestato un 21enne incensurato a Barra, segnale di un problema radicato.

#NapoliSottoAssedio: I “volti puliti” dello spaccio avanzano, con un altro giovane arrestato a Barra

Napoli, una città che conosco fin troppo bene, continua a rivelare i lati oscuri della sua vitalità quotidiana: i carabinieri parlano ormai da mesi di un’invasione silenziosa nel mondo dello spaccio al dettaglio, dove protagonisti sono i cosiddetti “volti puliti”, ragazzi giovanissimi senza macchie nel casellario giudiziario, reclutati proprio per la loro aria innocente che sfugge ai radar delle forze dell’ordine. È un trend che non sorprende chi, come me, vive queste strade e vede come la criminalità si adatti con astuzia alle pressioni della repressione, trasformando l’insospettabilità in un’arma letale.

Proprio la notte scorsa, nel quartiere di Barra – una zona periferica che ho girato infinite volte, dove la vita di quartiere si mescola a ombre di disagio sociale – i militari della compagnia Napoli Poggioreale hanno messo le mani su un 21enne senza precedenti penali. Mentre passeggiava su corso Sirena, un’arteria trafficata che conosco per i suoi contrasti tra negozi vivaci e angoli dimenticati, il giovane ha accelerato il passo alla vista della pattuglia, provando goffamente a sbarazzarsi di due buste che teneva con sé. Un gesto maldestro, ma rivelatore, che ha subito attirato l’attenzione dei carabinieri.

Recuperati gli involucri, gli agenti hanno scoperto al loro interno 26 dosi di hashish e marijuana, già pronte per essere smerciate, per un totale di circa 60 grammi. Il ragazzo, nel tentativo di scagionarsi, ha sostenuto che la sostanza fosse destinata al suo uso personale, ma questa scusa è suonata debole fin da subito: troppe dosi per un consumo individuale, e quel disperato tentativo di farle sparire parlava da solo. Estendendo la perquisizione al suo appartamento, i militari hanno sequestrato 545 euro in contanti – denaro che, secondo gli inquirenti, rappresenta i guadagni di questa attività illecita – e il suo smartphone, ora oggetto di analisi per smontare la rete.

Come cronista locale, non posso fare a meno di riflettere su quanto questo episodio sia sintomatico di un problema più profondo. Napoli, con le sue dinamiche di disoccupazione giovanile e marginalità sociale, diventa terreno fertile per questi reclutamenti: i “volti puliti” sono pedine facili da sostituire, attirate forse dalla promessa di facili guadagni in un’economia che lascia troppi giovani ai margini. Gli inquirenti confermano che si tratta di una tendenza ormai radicata, dove lo spaccio al minuto si affida a figure insospettabili per eludere controlli sempre più serrati. Eppure, episodi come questo mi fanno pensare: fin quando la società non affronta le radici di questo male – dalla mancanza di opportunità alle reti criminali che sfruttano la vulnerabilità – rischiamo di vedere questi “volti” moltiplicarsi, trasformando le nostre strade in un mosaico di pericoli nascosti.

È una realtà che, qui a Napoli, ci colpisce tutti, e che ci invita a un dibattito più ampio su come proteggere le nuove generazioni da scelte disperate.

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