Cronaca
A Napoli, la morsa sulla movida si stringe: blitz nel centro storico, due locali chiusi per violazioni.
Blitz in piena notte: Napoli stringe la morsa sulla movida, ma è solo la punta dell’iceberg?
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La movida napoletana, quel mix esplosivo di vitalità e caos che rende il centro storico un magnete per giovani e turisti, è finita di nuovo nel mirino delle forze dell’ordine. Ieri sera, un’operazione coordinata ha setacciato le vie più affollate, confermando quanto molti di noi sapessero già: dietro la facciata festosa, ci sono criticità che minano la sicurezza e la qualità della vita urbana.
Come cronista locale che gira queste strade da anni, so bene quanto la movida sia un doppio taglio per Napoli. Da un lato, è il cuore pulsante della città, un’attrazione che alimenta economia e turismo; dall’altro, un terreno fertile per irregolarità che lasciano i residenti esasperati. Stavolta, l’intervento è partito dalla Questura, con agenti dei commissariati Decumani, Ponticelli e San Giovanni-Barra, supportati dalla Guardia di Finanza e dai tecnici dell’ASL Napoli 1 Centro. Hanno puntato dritto alle arterie vitali: via dei Tribunali, San Biagio dei Librai, via Santa Chiara, via Benedetto Croce, Calata Trinità Maggiore, e le piazze iconiche come Bellini, San Domenico Maggiore, piazza del Gesù e piazzetta Nilo.
I numeri parlano chiaro, e non in modo incoraggiante. Quaranta persone identificate, dieci veicoli ispezionati e una multa per revisione scaduta: dettagli che, per chi come me frequenta questi quartieri, suonano come una routine. Ma il vero allarme scatta con i locali: sei attività commerciali finite sotto la lente, con sanzioni amministrative che superano gli 8mila euro. Due di questi posti hanno dovuto chiudere bottega sul momento, dopo che le ispezioni hanno svelato condizioni igienico-sanitarie da terzo mondo, incompatibili con la vendita di cibo e bevande. Ai titolari, poi, sono fioccate altre contestazioni per violazioni varie alle norme in vigore.
Queste operazioni non sono una novità, e come napoletano doc, non posso fare a meno di riflettere su quanto siano necessarie ma anche insufficienti. Il piano di controlli intensificati, voluto dalla Questura per arginare degrado e illegalità nelle zone notturne, è un segnale che la città sta provando a difendersi dai suoi eccessi. Eppure, tra i vicoli affollati che ho visto trasformarsi da gioielli storici in teatro di sregolatezze, mi chiedo se basti. I turisti continuano ad affluire, attratti dal fascino autentico, ma i residenti? Loro subiscono il rumore, i rifiuti e il senso di insicurezza, chiedendosi quando la movida smetterà di essere un problema piuttosto che un orgoglio locale.
Alla fine, queste blitz sono un passo avanti per ristabilire ordine e legalità, ma servono politiche più strutturate: educazione civica per i gestori, controlli preventivi e magari un po’ di responsabilità condivisa. Napoli merita di brillare per il suo patrimonio, non per i suoi buchi neri.
