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Cronaca

A Napoli, Buongiorno ammette: “Sconfitta amara da superare, ora correggiamo e ripartiamo”

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A Napoli, Buongiorno ammette: “Sconfitta amara da superare, ora correggiamo e ripartiamo”

#NapoliInCrisi: La Sconfitta al Dall’Ara Brucia, Ma Buongiorno Guarda Avanti

In una serata da dimenticare sotto le luci del Dall’Ara, il Napoli incassa un 2-0 che pesa come un macigno sulla sua stagione, con Alessandro Buongiorno che, da difensore e voce della squadra, non nasconde la frustrazione per una prestazione sottotono contro un Bologna agguerrito. Come cronista locale, cresciuto tra le strade di Napoli dove il calcio è più di uno sport – è una passione che unisce e divide – vedo in questa debacle non solo una semplice battuta d’arresto, ma un campanello d’allarme per una rosa che deve ritrovare identità in un campionato sempre più spietato. I tifosi, che affollano i bar del centro storico, parlano già di una squadra troppo altalenante, e questa sconfitta rischia di amplificare pressioni e dubbi su una corsa scudetto che pareva avviata.

Buongiorno, al microfono di Dazn, ha espresso con chiarezza il malcontento generale, ammettendo che il risultato ha lasciato il segno e che ora è tempo di analisi spietata. Come qualcuno che vive queste dinamiche da vicino, mi chiedo se non sia arrivato il momento di interrogarsi sul vero equilibrio di questo Napoli: troppe volte, quest’anno, abbiamo visto difese solide crollare per distrazioni fatali, e qui si intravede un pattern che potrebbe costare caro. Il difensore si è focalizzato sul secondo gol rossoblù, quello di Lucumì, evidenziando un errore tattico che ha esposto la retroguardia.

“Quando arrivano i cross bisogna stare attenti anche agli inserimenti dei centrocampisti, e su quell’azione ci siamo posizionati male. Rivedremo tutto con calma, l’obiettivo è migliorare”.

Queste parole riecheggiano nei circoli calcistici napoletani, dove la difesa è sempre stata un punto di forza storico, da Ferlaino in poi. Ma qui, Buongiorno punta il dito su un calo di concentrazione che, nel contesto locale, sa di mancanza di quel “fattore Napoli” – quella grinta partenopea che trasforma errori in lezioni. È un invito alla riflessione: senza interventi mirati dopo la pausa delle Nazionali, rischiamo di vedere la squadra scivolare in un vortice di incertezze, con i rivali che guadagnano terreno.

Guardando al quadro più ampio, Buongiorno non si limita a criticare, ma traccia una strada per la rinascita, sottolineando la necessità di una maggiore coesione. “C’è delusione per il risultato, ma insieme al mister analizzeremo gli errori. Dopo la pausa delle Nazionali sarà importante intervenire su certi aspetti”. Come giornalista radicato nel territorio, apprezzo questa onestà: è un richiamo a un Napoli più compatto, capace di difendere e attaccare come un blocco unico. Eppure, non posso fare a meno di commentare che, in partite come questa, manca quella incisività che un tempo rendeva il calcio napoletano imprevedibile. I tifosi, delusi ma fedeli, meritano di più di un attacco sterile.

Infine, il difensore chiude con un appello alla squadra: “Difendiamo e attacchiamo tutti insieme, ma dobbiamo creare più occasioni da gol. In queste partite non ci siamo riusciti, e dobbiamo tornare a essere più pericolosi”. Questa analisi onesta ritrae un Napoli a un bivio: o si correggono gli squilibri con urgenza, o la stagione rischia di deragliare. Nel tessuto sociale di Napoli, dove ogni sconfitta è vissuta come una ferita collettiva, questa chiamata alle armi potrebbe essere il catalizzatore per una rimonta. La palla, ora, passa alla squadra e al mister – e i napoletani, come sempre, saranno lì a sostenerli, o a criticarli, con passione ineguagliabile.

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