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Cronaca

A Napoli, al Monaldi un intervento d’eccellenza: ricostruito esofago per paziente con tumore grave, segno della resilienza locale.

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A Napoli, al Monaldi un intervento d’eccellenza: ricostruito esofago per paziente con tumore grave, segno della resilienza locale.

Napoli, trionfo della sanità pubblica: un tumore all’esofago sconfitto con maestria robotica #MonaldiEroe #SaluteInNapoli #InnovazioneLocale

In una città come Napoli, dove la sanità pubblica è spesso al centro di dibattiti accesi tra orgoglio locale e le solite carenze di fondi, l’Ospedale Monaldi brilla come un esempio di resilienza e eccellenza. Qui, un paziente di nome Paolo – un nome di fantasia per tutelare la sua privacy – ha visto la sua vita tornare alla normalità grazie a un intervento chirurgico di altissima complessità, che dimostra come, nonostante le sfide quotidiane, i professionisti del territorio sappiano innovare e vincere battaglie decisive.

L’operazione, condotta dall’équipe del professor Diego Cuccurullo presso l’Azienda Ospedaliera dei Colli, ha rappresentato un vero baluardo di progresso nella chirurgia pubblica. Si tratta di un’esofagectomia totale mini-invasiva, interamente eseguita con l’aiuto di un robot, un approccio che non solo ha rimosso il voluminoso tumore all’esofago ma ha anche ricostruito l’organo danneggiato. I chirurghi hanno “modellato” lo stomaco del paziente per creare un nuovo tubo, poi posizionato nel torace: una soluzione ingegnosa che, come chi vive qui sa bene, non è solo tecnica, ma un atto di creatività nata dall’esperienza sul campo dei nostri medici.

Quello che rende questo caso particolarmente degno di nota è l’impatto minimo sul paziente: Paolo è stato dimesso con appena qualche piccola cicatrice dai fori robotici e una breve incisione al collo, permettendogli un recupero rapido e meno doloroso del previsto. È un segnale che, in un contesto come quello napoletano – dove le risorse sanitarie sono spesso messe alla prova da emergenze sociali e burocratiche – l’investimento in tecnologia può fare la differenza, ribaltando le storie di chi rischia di essere dimenticato.

Come cronista del territorio, non posso fare a meno di riflettere su quanto questo successo rifletta lo spirito della nostra comunità: «Questo risultato è il frutto di standardizzazione, lavoro d’équipe e formazione continua», ha dichiarato il professor Cuccurullo, direttore della Chirurgia Generale del Monaldi. «La piattaforma robotica ci garantisce una precisione millimetrica, minore invasività, meno dolore post-operatorio e un recupero più rapido. Un intervento totalmente robotico su una massa così estesa conferma l’alto livello del nostro programma». Parole che vanno oltre la mera descrizione, e che mi fanno pensare a come, tra le pieghe della sanità pubblica, si nasconda un potenziale spesso sottovalutato, specialmente in una città che sa reinventarsi.

A rafforzare questa visione, la Direttrice Generale dell’Azienda dei Colli, Anna Iervolino, ha evidenziato: «Questo intervento si distingue per l’approccio totalmente robotico e le dimensioni del tumore trattato, elementi che lo rendono un caso di rilievo tecnico-scientifico. È un segno concreto della nostra visione: investire in tecnologie, competenze e organizzazione per garantire cure d’eccellenza nel Servizio Sanitario Pubblico». È un commento che, da chi osserva da vicino le dinamiche locali, suona come un invito al dibattito: quanto più potremmo fare se le risorse fossero adeguate? Paolo, con il suo decorso post-operatorio regolare e il supporto di un’équipe multidisciplinare, è già sulla strada del pieno recupero, e storie come la sua ricordano a noi napoletani che, tra le difficoltà, c’è spazio per l’ottimismo e per un orgoglio ben meritato.

In fondo, questa vicenda non è solo un successo medico, ma un promemoria per la nostra comunità: la sanità napoletana, con i suoi alti e bassi, continua a essere un pilastro di speranza, capace di trasformare sfide complesse in vittorie condivise.

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