Cronaca
A Gricignano, l’officina che prometteva riparazioni nascondeva una discarica abusiva tra gli elettrodomestici.
#GricignanoSottoAssedio: Un’officina che fingeva di riparare, ma nascondeva un disastro ecologico
In questa terra di Gricignano D’Aversa, dove il traffico di elettrodomestici usati è un affare quotidiano e il confine tra riparazione e abbandono è fin troppo labile, emerge un’altra storia che fa riflettere sui vizi nascosti del nostro territorio. Qui, tra le strade familiari e i vicoli che tutti noi locali conosciamo fin troppo bene, i Carabinieri del Nucleo Forestale di Marcianise e della Stazione di Gricignano hanno smascherato un’attività che da esterna appariva innocua, ma si rivelava un vero e proprio incubo ambientale.
Immaginatevi un fondo recintato, protetto da un cancello con catena e lucchetto, che nasconde non un’officina di riparazione, bensì una discarica a cielo aperto. I militari, al termine di un’operazione congiunta, hanno scoperto cumuli di Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE), esposti alle intemperie e lasciati marcire per chissà quanto tempo. Tra l’erba spontanea che era cresciuta su alcuni di questi relitti, si contavano 47 frigoriferi, 8 lavatrici, 3 congelatori e 8 motori di condizionatori, oltre a una marea di rifiuti ingombranti. Come cronista del posto, non posso fare a meno di pensare a quanto questo sia un sintomo ricorrente: in Campania, dove il ciclo dei rifiuti è da anni un’emergenza, queste storie non stupiscono più, ma feriscono. Quanti elettrodomestici finiscono così, abbandonati da chi dovrebbe gestirli con responsabilità, aggravando i problemi di un’area già sovraccarica?
Questi apparecchi non sono innocui: contengono gas fluorurati (F-gas), sostanze pericolose che, se rilasciate, alimentano l’effetto serra e danneggiano l’ambiente in modo irreversibile. La legge le vieta per buoni motivi, eppure eccoci qui, a fare i conti con tonnellate di materiale tossico abbandonato. Le indagini, rapide e incisive, hanno puntato dritto al gestore dell’attività, grazie anche all’autovettura pubblicizzata con il suo esercizio di riparazione, e a ulteriori rifiuti trovati nel suo garage. È stata la prova schiacciante che ha portato all’arresto in flagranza e al sequestro dell’intera area, bloccando sul nascere un danno che poteva estendersi ben oltre i confini di Gricignano.
Come chi vive e respira queste dinamiche locali, mi chiedo quanto ancora dovremo tollerare simili illeciti. Il territorio di Aversa e dintorni è un crocevia di opportunità e abusi, dove l’economia informale spesso sfocia in disastri ecologici. Questa operazione non è solo un successo delle forze dell’ordine, ma un campanello d’allarme: serve più controllo, più coscienza ambientale, e forse un po’ di orgoglio locale per proteggere ciò che ci circonda. La bonifica è avviata, ma la vera sfida è prevenire che altri “officine miracolose” nascano nei nostri vicoli.
