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Cronaca

A Frignano, ennesimo sequestro ambientale: 13mila metri quadrati sommersi da rifiuti speciali e oli tossici

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A Frignano, ennesimo sequestro ambientale: 13mila metri quadrati sommersi da rifiuti speciali e oli tossici

#FrignanoSottoAssedio: Sequestrata un’altra discarica abusiva da 13mila mq, un’altra ferita per il nostro territorio casertano

Qui a Frignano, dove le strade conoscono ogni segreto e i cumuli di rifiuti sembrano diventare parte del paesaggio, l’ennesimo colpo al cuore del nostro ambiente: i Carabinieri, assieme ai tecnici dell’Arpac e all’Ufficio tecnico comunale, hanno messo i sigilli a un’area di ben 13mila metri quadrati trasformata in un caos di scarti illegali. È l’ennesimo segnale che, nonostante gli sforzi, il nostro territorio continua a pagare il prezzo di una gestione ambientale miope e spesso complice del disordine.

Immaginatevi via Massimo D’Azeglio, nella località di Popone, un angolo di Caserta che molti di noi percorrono tutti i giorni: un tempo forse un terreno qualsiasi, ora un vero e proprio campo di battaglia contro l’incuria. I rifiuti speciali rinvenuti durante il sopralluogo non sono solo un mucchio indifferenziato; parliamo di materiali oleosi che potrebbero contaminare il suolo, parti meccaniche arrugginite di veicoli, residui di cantieri edili e rottami metallici sparsi senza un briciolo di controllo. È un quadro che, da locale, mi fa riflettere su quanto sia facile voltare la testa dall’altra parte, mentre questi abusi erodono la qualità della vita che meritiamo. Qui, dove l’agricoltura e le famiglie resistono tra le sfide economiche, vedere un’area così degradata non è solo un fatto di cronaca: è un’offesa alla nostra comunità, che già lotta con l’eredità di decenni di problemi ambientali nel casertano.

Il proprietario, un uomo di 77 anni del posto, è stato denunciato per gestione illecita di rifiuti e deposito incontrollato di sostanze pericolose, in palese violazione del Testo Unico Ambientale. Non è solo una firma su un foglio: è un reminder che, anche tra i nostri vicini, c’è chi antepone il proprio interesse a quello collettivo, magari per risparmiare sui costi di smaltimento legale. E mentre l’intera area è ora sotto sequestro penale, con i tecnici dell’Arpac al lavoro per analizzare i campioni e stabilire il reale pericolo, non posso fare a meno di commentare come queste operazioni – pur necessarie – arrivino sempre un po’ in ritardo. Fanno parte di un piano più ampio di controlli dei Carabinieri nel territorio casertano, certo, ma quante aree come questa sfuggono ancora al radar? È una domanda che ci poniamo tutti, qui a Frignano, dove il senso di comunità si scontra con la realtà di un inquinamento che non fa distinzioni.

In fondo, questo sequestro è un piccolo passo verso la pulizia, ma anche un campanello d’allarme per tutti noi. Le autorità competenti sono state informate, e speriamo che le analisi svelino non solo i rischi immediati, ma anche spingano a interventi più decisi per prevenire questi disastri. Perché, in un territorio come il nostro, ricco di storia e potenziale, non possiamo permetterci di essere sepolti sotto i rifiuti del passato. È ora di alzare la voce e reclamare un ambiente che rifletta il nostro orgoglio locale.

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