Cronaca
A Forcella spunta “Radio On the Road”: i giovani napoletani finalmente alzano la voce tra le vie reali del quartiere. (82 caratteri)
Dalla periferia al cuore di Napoli: la radio che unisce voci e storie! #RadioOnTheRoad #NapoliComunità #VoceDeiGiovani
Napoli, città di contrasti vividi e storie non dette, vede oggi un nuovo capitolo nel suo panorama culturale: l’arrivo di una radio che non solo trasmette suoni, ma tesse fili invisibili tra i vicoli affollati della periferia e le piazze del centro storico. Come chi abita queste strade da sempre, so quanto le voci emarginate abbiano bisogno di un palco, e questo progetto “On the Road Next Generation” sembra un segnale promettente, anche se, con il realismo di un cronista locale, mi chiedo se basterà a scalfire i problemi cronici della nostra terra.
Lunedì 10 novembre, al Parco San Laise – quel vecchio sito della ex Base Nato a Bagnoli, simbolo di trasformazioni mai del tutto compiute – parte la prima giornata di un’iniziativa promossa dalla parrocchia di San Giorgio Maggiore a Forcella. Questo non è solo un evento, ma il battesimo ufficiale di Radio On the Road, un’emittente nata per dare forma a sogni e competenze di giovani napoletani. Finanziata grazie a un bando della Fondazione Campania Welfare della Regione Campania, l’idea punta dritto al cuore della nostra comunità: formare ragazzi nelle arti della comunicazione radiofonica e audiovisiva, mescolando inclusione sociale con un tocco di innovazione digitale che, qui da noi, spesso resta una promessa più che una realtà.
Immaginate corsi che coprono tutto, dalla storia della radio all’uso pratico delle attrezzature, passando per dizione, software per dirette e post-produzione. Qui entra in gioco il mondo reale dei media, con professionisti e aziende che prestano il loro sapere, offrendo ai partecipanti non solo nozioni, ma opportunità concrete. Come osservatore delle dinamiche locali, vedo in questo un tentativo genuino di colmare il divario tra i giovani di quartieri come Ponticelli e il resto della città, dove il lavoro stabile è un miraggio e le competenze digitali possono fare la differenza per chi vuole emergere.
Protagonisti della giornata inaugurale saranno gli studenti degli istituti ITI Augusto Righi, IIS Vittorio Emanuele e ITT Marie Curie di Ponticelli, già impegnati in percorsi di alternanza scuola-lavoro legati alla radio e all’audiovisivo. È una mossa intelligente, che riflette il bisogno di integrare l’istruzione con la vita quotidiana, ma non posso fare a meno di commentare: in una Napoli dove le scuole periferiche lottano per risorse, iniziative come questa sono un’ancora di salvezza, anche se il vero test arriverà nel vedere quanti di questi ragazzi otterranno un posto nel team della radio.
“Sarà la voce di strada di Napoli – spiegano gli organizzatori – una radio che trasmetterà sul web e in app, 24 ore su 24, alternando musica, informazione e spazi autogestiti dedicati al volontariato e alle associazioni. Racconterà le storie dei quartieri, partendo dagli ultimi, dai disagi sociali e giovanili”.
In fondo, questa radio non è solo un mezzo tecnologico: è un ponte che potrebbe rafforzare il tessuto sociale di Napoli, unendo passione civica e innovazione in un contesto dove, spesso, le disuguaglianze parlano più forte delle parole. Come cronista che vive e respira queste dinamiche, spero che Radio On the Road diventi davvero quel segnale che attraversa la città, amplificando le voci che meritano di essere ascoltate e ricordandoci che, nonostante le sfide, la nostra comunità ha ancora tanto da dire.
