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Cronaca

A Colleferro, un truffatore seriale di Napoli è stato smascherato da una astuta nonna di 88 anni, mostrando il coraggio locale contro le frodi.

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A Colleferro, un truffatore seriale di Napoli è stato smascherato da una astuta nonna di 88 anni, mostrando il coraggio locale contro le frodi.

#TruffaAnzianiColleferro: Quando l’astuzia locale sventa il raggiro per la terza volta

In un territorio come quello dei Castelli Romani, dove le storie di anziani protettivi e bande di truffatori sembrano script di un film già visto, la vicenda di Colleferro ci ricorda quanto sia sottile il confine tra ingenuità e resilienza. Qui, tra le vie familiari e le comunità strette, le truffe telefoniche non sono solo crimini, ma un’allarme sociale che colpisce al cuore la nostra quotidianità. Come cronista locale, vedo in questi episodi non solo fatti di cronaca, ma un riflesso delle vulnerabilità che la solitudine e l’età portano con sé, mentre le autorità faticano a tenere il passo con l’ingegno criminale.

Prendiamo l’anziana di 88 anni, un pilastro silenzioso della nostra comunità, che per la terza volta si è trovata di fronte alla stessa trappola ordita da una banda senza scrupoli. Non è la prima occasione in cui evade da questi raggiri: in giugno, aveva già respinto un tentativo simile, con la storia del “finto avvocato, finto incidente del nipote, richiesta di soldi e ori”, che era costato una denuncia e l’espulsione dal comune per due anni a una 43enne napoletana. È il classico schema che tutti conosciamo in queste zone: una telefonata che gioca sulle emozioni familiari, un copione abusato che preda sulla fiducia degli anziani isolati. Ma stavolta, il destino ha voltato le carte.

Quando il telefono ha squillato ieri, la voce all’altro capo ha ripreso lo stesso refrain: «Nonna, sono il tuo nipote, la mamma ha il conto bloccato alle Poste, mi servono subito soldi e gioielli». Lei, con l’esperienza di chi ha già vissuto il copione, non ci è cascata. Invece di cedere al panico, ha finto di collaborare, usando il secondo telefono per allertare la figlia, che a sua volta ha attivato il 112. È stato un momento di genio locale, quel tipo di astuzia che nasce dalla vita quotidiana nei nostri borghi, dove le reti familiari sono ancora forti nonostante l’isolamento crescente.

In un lampo, l’appartamento si è trasformato in una trappola impeccabile. Il corriere della truffa, un 45enne napoletano con un’aria insospettabilmente innocua, ha bussato alla porta, è entrato e ha allungato la mano verso la busta preparata ad arte. Ma anziché andarsene con il malloppo, si è ritrovato ammanettato dai carabinieri dell’Aliquota Operativa di Colleferro. Nelle sue tasche, i militari hanno trovato gioielli, contanti e due cellulari ancora accesi – prove evidenti di un’operazione ben oliata. Le indagini, condotte in collaborazione con i colleghi di Monterotondo, hanno svelato che lo stesso uomo, poche ore prima, aveva già colpito un’84enne a Mentana con il medesimo stratagemma, portando al recupero immediato della refurtiva per restituirla alle vittime.

Il gip di Velletri ha convalidato l’arresto per tentata truffa aggravata e ricettazione, imponendo al 45enne l’obbligo di dimora nel suo comune e il coprifuoco dalle 20 alle 7. È una misura che, da locale, vedo come un piccolo segnale di risposta alle nostre preoccupazioni: le truffe agli anziani non sono episodiche, ma un’epidemia che si diffonde nei dintorni di Roma, sfruttando la fiducia e l’isolamento di chi ha costruito queste comunità. I carabinieri, che conosco bene per il loro impegno sul territorio, non perdono occasione per ringraziare eroi come questa nonna, che con un colpo da maestra ha rovesciato le carte. Come spesso sottolineano, un 112 tempestivo è più efficace di qualsiasi serratura, e questa “guerra” contro i raggiri continua colpo su colpo, alimentata dalla vigilanza collettiva.

In fondo, storie come questa non sono solo cronaca, ma un monito per noi tutti: nei Castelli Romani, dove la solidarietà è un’arma, dobbiamo rafforzare le nostre difese sociali, perché l’età non dovrebbe mai essere una condanna alla preda facile.

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