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Cronaca

A Castel Volturno, Conte assente all’allenamento del Napoli: il club ribadisce, era un permesso concordato.

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A Castel Volturno, Conte assente all’allenamento del Napoli: il club ribadisce, era un permesso concordato.

Assenza di Conte a Castel Volturno: un permesso o un campanello d’allarme per il Napoli? #NapoliCalcio #SerieA #AntonioConte

Qui a Napoli, dove il calcio è una faccenda di cuore e di piazze affollate, l’assenza di Antonio Conte dal centro sportivo di Castel Volturno ha fatto alzare più di un sopracciglio. Il tecnico, noto per il suo carattere diretto e la sua dedizione, non si è presentato per la ripresa degli allenamenti, e sebbene la società fili la notizia come un’assenza programmata, non possiamo ignorare il contesto teso che avvolge la squadra in questi giorni.

Dal club trapela una calma apparente: si tratterebbe di un permesso di tre giorni concordato in anticipo, proprio mentre Conte sceglie di dedicarsi alla famiglia a Torino. Eppure, in una città come la nostra, dove ogni sconfitta risuona come un’eco nei vicoli, questa tempesta perfetta – arrivata dopo la debacle a Bologna e l’atmosfera di malcontento che aleggia attorno al gruppo – non fa che alimentare dubbi. Come cronista che vive questi momenti sul territorio, mi chiedo se questo “break” non sia un segnale sottile di una stanchezza più profonda, specialmente quando i tifosi, già provati da stagioni altalenanti, iniziano a mormorare nei bar e sui social.

Conte tornerà alla guida solo all’inizio della prossima settimana, in sincrono con il rientro dei nazionali, ma il tempismo non aiuta a spegnere le speculazioni. Ricordiamo bene lo sfogo del tecnico dopo la partita e la necessità del presidente Aurelio De Laurentiis di intervenire per smentire le voci di dimissioni che hanno iniziato a circolare. Da Castel Volturno, però, la linea ufficiale è chiara: fiducia totale nell’allenatore e sostegno incondizionato dalla società. Tuttavia, osservando da vicino le dinamiche locali, è evidente che la crisi non è solo sul campo; l’armonia tra squadra e tecnico appare precaria, con tensioni che riflettono le sfide sociali di una città che vive e respira il Napoli calcio.

Guardando avanti, il calendario non concede pause: sfide contro Atalanta, Roma, Juventus, Qarabag, Benfica e Cagliari in Coppa Italia testeranno se questa compagine può riprendersi o se il rischio di un tracollo è reale. Per noi qui, dove il pallone è un simbolo di identità e orgoglio, queste partite saranno più di mere gare – saranno un metro per misurare la resilienza del progetto Conte. Se c’è una lezione che il territorio ci ha insegnato, è che a Napoli, le crisi si superano solo con unità, altrimenti il vento di Scampia potrebbe soffiare più forte del previsto.

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