Cronaca
A Caserta, blitz NAS smaschera cibo tra olio motore e pneumatici: un altro campanello d’allarme per la sicurezza alimentare locale.
#BlitzNASaCaserta: Alimenti misti a pezzi d’auto in un “magazzino” dell’orrore!
Caserta, una terra dove la sicurezza alimentare dovrebbe essere sacra come il nostro amato cibo mediterraneo, si ritrova ancora una volta al centro di un incubo che fa venire i brividi. I Carabinieri del NAS locale, con il loro occhio vigile sul territorio, hanno smascherato un’operazione clandestina che trasforma il nostro quotidiano in una commedia nera dell’assurdo, dove uova e olio ballano pericolosamente con gomme d’auto e lubrificanti. Come cronista di queste strade, non posso fare a meno di riflettere su quanto questa storia rifletta le crepe nel nostro sistema di controlli, dove la salute pubblica spesso cede il passo a un’economia sommersa che ci avvelena piano piano.
Immaginatevi la scena: un deposito improvvisato, nascosto nell’abitazione privata del proprietario, un vero buco nero di sporco e irregolarità, privo di qualsiasi certificazione sanitaria o strutturale. Qui, i beni destinati alle tavole casertane erano ammassati in un caos totale, con alimenti esposti a rischi di contaminazione che sfidano ogni logica. Uova, miele e olio – pilastri della nostra dieta – erano stipati a pochi metri da pneumatici logori, taniche di olio motore e altri relitti meccanici. È una promiscuità che grida alla negligenza, un affronto a una comunità che lotta già con i problemi di igiene urbana. Come qualcuno possa pensare di mescolare il nutrimento con i rifiuti industriali è un mistero che mi fa interrogare sul rispetto per il nostro territorio, dove il nero fertile delle nostre campagne rischia di essere contaminato da questi scarti.
Ma l’illegalità non si ferma al deposito; si estende a tutta la catena, dipingendo un quadro di una filiera completamente fuori controllo. Il titolare, per distribuire la merce nella provincia, usava un furgone che era un disastro su ruote: senza autorizzazioni, senza standard igienici, e con il cibo che viaggiava in condizioni precarie, esposto a batteri e sporcizia. È come se, in questa zona, l’evasione normativa fosse diventata la norma, un sintomo di un sistema che lascia troppo spazio all’informalità. Da locale che conosce queste dinamiche, vedo in questo non solo un crimine isolato, ma un campanello d’allarme per le nostre abitudini commerciali, dove il risparmio veloce rischia di costare caro alla salute.
Al termine dell’intervento, i NAS hanno messo i sigilli a un bel po’ di roba: circa 1.600 uova, 11 kg di miele e 350 litri di olio, tutto privo di tracciabilità e pronto a finire chissà dove. L’autorità sanitaria ha subito ordinato la chiusura dell’attività, stimata attorno ai 100.000 euro di valore, con sanzioni amministrative che hanno colpito il titolare per oltre 12.500 euro. Ora, le indagini proseguono per smantellare i rifornitori e i clienti di questa rete fantasma, un passo necessario per ripulire le nostre vie dal veleno nascosto.
In fondo, storie come questa ci spingono a riflettere su quanto Caserta, con il suo mix di bellezze e contraddizioni, debba rafforzare i suoi controlli. Non è solo un fatto di leggi violate, ma di una comunità che merita di meglio, lontano da questi rischi silenti che mettono in pericolo la nostra tavola quotidiana. #SicurezzaAlimentaria #CasertaInAzione #NASInvestiga.
