Cronaca
A Case Nuove torna la paura: ferito un giovane pulito, ma con legami familiari ai Rinaldi.
#NuovaSparatoriaANapoli: La Camorra Riaffiora nelle Strade del Quartiere Mercato
A Napoli, nel cuore pulsante del quartiere Mercato, l’ombra della camorra si allunga ancora una volta, ricordandoci come la pace sia solo un’illusione in questi vicoli. Come cronista locale, che conosce bene le dinamiche di queste strade – dove i legami familiari si intrecciano con il pericolo – non posso fare a meno di riflettere su quanto questo episodio sia un triste capitolo di una storia che si ripete, alimentando il ciclo di violenza che tiene in ostaggio la nostra comunità. È frustrante vedere come, nonostante gli sforzi delle forze dell’ordine, le faide criminali continuino a dettare legge, erodendo la quotidianità dei residenti che lottano per una vita normale.
Il fatto è accaduto nella notte tra venerdì e sabato, quando un giovane di 18 anni, Fabio Rinaldi, è stato colpito da diversi colpi d’arma da fuoco in via Michelangelo Ciccone, vicino alla stazione centrale. Ferito ai polpacci, il ragazzo – che non ha precedenti penali – è stato trasportato in ospedale, dove le sue condizioni sono stabili e non destano preoccupazioni gravi. Ma dietro questo atto mirato, c’è molto di più di un semplice episodio isolato: Fabio è legato a una figura prominente della famiglia Rinaldi, un clan profondamente radicato nella zona di San Giovanni a Teduccio, nota per i suoi vecchi legami con la 44 del Rione Villa.
Gli investigatori ritengono che questo agguato sia parte dei continui scontri tra il clan Rinaldi e i loro rivali Mazzarella, con alleanze che vedono da un lato i Contini-Marigliano e dall’altro i Caldarelli. È una battaglia per il controllo del territorio che da mesi infiamma non solo il Mercato e il centro storico, ma anche le aree orientali della città, trasformando quartieri vivaci in zone di guerra sotterranea. Come qualcuno del posto mi ha confidato, “qui non si tratta solo di vendette, ma di un gioco di potere che prosciuga le risorse della comunità, lasciando i giovani senza futuro”.
Prima di questo episodio, c’erano già stati segnali inquietanti: appena due settimane fa, in via Gabella Vecchia, una cosiddetta “stesa” – una raffica intimidatoria di colpi – era stata sparata contro una finestra collegata alla vittima. Era la notte del 23 ottobre, e i carabinieri erano intervenuti prontamente dopo aver trovato sei fori sulla tapparella e altri due sul muro. In quell’occasione, un turista di 28 anni aveva riportato di essere stato assalito da tre individui, un dettaglio che sottolinea come queste violenze non risparmino nemmeno i passanti occasionali, amplificando il senso di insicurezza che aleggia su Napoli.
L’agguato a Fabio è stato rapido e calcolato: il giovane si trovava davanti a un circolo frequentato da ragazzi del quartiere quando un aggressore, con il volto mascherato, gli ha sparato alle gambe per poi dileguarsi nel buio. I proiettili hanno attraversato i tessuti senza toccare arterie principali, ma questo non rende meno grave l’intimidazione. Come giornalista che vive queste storie da vicino, mi chiedo quanto a lungo possiamo tollerare che il controllo delle strade passi attraverso la paura e il sangue, anziché attraverso istituzioni forti e una comunità unita.
Le indagini dei carabinieri della Compagnia Stella e del Nucleo Radiomobile sono in pieno svolgimento, con l’obiettivo di identificare il responsabile e chiarire se si tratti di un avvertimento all’interno di questa disputa per il dominio territoriale. È un lavoro essenziale, ma che ci fa riflettere su quanto il tessuto sociale di Napoli sia logorato da queste faide, dove ogni sparo riecheggia come un fallimento collettivo. Fino a quando non si interviene alle radici di questi conflitti, quartieri come il Mercato rimarranno intrappolati in un circolo vizioso, e noi, come cittadini, non potremo fare a meno di sentirci complici di un silenzio assordante. #Napoli #Camorra #QuartiereMercato
