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Cronaca

A Alife rubati 114 PC dalla scuola: Carabinieri li recuperano a Napoli in sole 48 ore, un segnale di efficienza tra tanti colpi alla comunità.

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A Alife rubati 114 PC dalla scuola: Carabinieri li recuperano a Napoli in sole 48 ore, un segnale di efficienza tra tanti colpi alla comunità.

PC rubati alla scuola di Alife: un blitz dei Carabinieri che riporta l’ordine in classe! #Alife #Carabinieri #Didattica

Nelle terre del Matese, dove le scuole lottano ogni giorno con fondi limitati e sfide quotidiane, il furto di 114 computer dall’Istituto Tecnico di Alife ha colpito dritto al cuore della comunità educativa. Ma i Carabinieri di Piedimonte Matese, con la loro solita efficienza sul territorio, hanno trasformato quella che poteva essere una debacle in una storia di rapida giustizia, recuperando i dispositivi in meno di 48 ore e rimettendo in moto le lezioni interrotte.

Immaginate la scena: nella notte del 24 novembre, ladri senza volto si sono infilati nell’edificio scolastico di Alife, forzando una porta laterale e svuotando il laboratorio informatico come se fosse un bancomat. Un colpo da oltre centomila euro, che non ha solo paralizzato le attività didattiche, ma ha esposto le fragilità di un sistema scolastico già sotto pressione in queste zone rurali della Campania. Qui, dove le risorse digitali sono un lusso essenziale per preparare i ragazzi al mondo del lavoro, un furto del genere non è solo un reato materiale: è un attacco al futuro dei nostri giovani, una beffa che sottolinea quanto siamo vulnerabili quando la vigilanza cala la guardia.

Le indagini, condotte dai Carabinieri della Stazione di Alife – sempre in prima linea per pattugliare le scuole e le strade locali – hanno rapidamente tracciato una pista che porta dritto a Napoli, in quel labirinto urbano del rione Don Guanella. Lì, in via Oliviero Zuccarini, i militari hanno scoperto un appartamento adibito a magazzino improvvisato di refurtiva, occupato da una coppia di trentenni. Tutti i computer erano lì, intatti, pronti per essere rivenduti chissà dove. I due sono stati denunciati per ricettazione, e mentre le autorità continuano a caccia dei veri responsabili del colpo, questa operazione dimostra ancora una volta come i traffici illeciti tra province possano intrecciarsi, sfruttando la vicinanza tra le aree rurali e le metropoli.

La riconsegna è avvenuta in grande stile, nell’aula magna dell’Istituto d’Istruzione Superiore “G. Caso” di Piedimonte Matese, con i sindaci di Alife e Piedimonte Matese – Fernando De Felice e Vittorio Civitillo – al fianco della dirigente dell’ITI, Bernarda De Girolamo, che ricopre anche il ruolo di vicesindaco. È stato un momento di sollievo per la comunità, ma anche di riflessione: “un gesto che tutela non solo un patrimonio materiale, ma il futuro degli studenti e l’intera rete educativa del territorio”, come hanno sottolineato le autorità locali, riconoscendo il lavoro dei Carabinieri. Da locale che vive queste dinamiche, mi chiedo però quanto durerà questa vittoria. Le scuole del Matese hanno bisogno di più che un recupero miracoloso: servono sistemi di sicurezza più robusti e investimenti per evitare che questi episodi diventino la norma, anziché l’eccezione.

In fondo, questa storia è un campanello d’allarme per tutti noi qui in Campania: il furto non è solo un crimine, è un sintomo di disuguaglianze più profonde. I Carabinieri hanno fatto il loro dovere con professionalità, ma spetta a noi, come comunità, assicurare che i nostri ragazzi non debbano mai più affrontare lezioni digitali interrotte da ombre notturne.

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