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Cronaca

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#BloccatoFurgoneRifiuti: A Scampia, l’ennesimo schiaffo all’ambiente che non possiamo più ignorare

In una città come Napoli, dove la bellezza del Golfo si scontra ogni giorno con le piaghe dell’incuria e del disprezzo per l’ambiente, l’ultimo blitz della Polizia Locale non fa che ribadire una dura realtà: il traffico di rifiuti tossici è una piaga che continua a infettare i nostri quartieri, specie in zone come Scampia, già provate da decenni di marginalità. Questa operazione, che ha intercettato un carico illegale prima che devastasse un’altra area sensibile, è un piccolo faro di speranza in un mare di indifferenza, ma anche un campanello d’allarme per una comunità stanca di promesse non mantenute.

Immaginate la scena: l’alba si affaccia sulle strade affollate di Scampia, e gli agenti dell’unità Investigativa, ambientale ed emergenze sociali sono già in azione, pedinando un furgone Ford Transit zeppo di scarti pericolosi. Provenienti da lavorazioni conciarie, questi rifiuti tossici – circa una tonnellata – rappresentavano una minaccia diretta alla salute pubblica, destinati a essere scaricati in un’area già troppo esposta. Stavano per scaricarlo nei pressi del campo rom, un atto che non solo violerebbe le norme ambientali, ma che punterebbe il dito su chi, in questa città, continua a trattare i margini come discariche. Come cronista locale, non posso non sottolineare quanto questo episodio rifletta un problema più profondo: Scampia non è solo un quartiere, è un simbolo di come l’abbandono istituzionale e il racket illegale si alimentino a vicenda, trasformando la periferia in un bersaglio facile per chi vuole fare soldi sporchi.

I due presunti trasportatori, colti in flagrante mentre pianificavano questo scempio, sono stati arrestati e denunciati per violazione del codice ambientale, con il furgone sequestrato come trofeo di un intervento tempestivo. Grazie al coordinamento con il pm di turno della Procura di Napoli, il carico è stato dirottato in sicurezza all’isola ecologica dell’ASIA, dove verrà smaltito secondo le regole. È un successo, certo, ma non basta. Come qualcuno che vive e respira queste dinamiche quotidiane, vedo in questo blitz non solo un colpo al racket dello smaltimento illegale – un flagello che infesta la provincia napoletana da anni – ma anche un invito a interrogarsi sul perché Napoli continui a essere un hub per questi traffici. Le comunità locali, già vessate da disoccupazione e inquinamento cronico, meritano di più che interventi sporadici; hanno bisogno di una strategia che vada oltre il sequestro del momento, affrontando le radici di un’economia criminale che avvelena letteralmente il nostro territorio.

In fondo, questa storia è un riflesso della Napoli che amo e che critico: una città di resilienza, ma anche di inerzia. Se non cambiamo rotta, con controlli più stringenti e un impegno reale per l’educazione ambientale, rischiamo di vedere questi episodi non come eccezioni, ma come la norma. È tempo che le istituzioni e i cittadini si uniscano per difendere non solo l’ambiente, ma il futuro delle nostre periferie. #NapoliResiste #RifiutiTossici #ScampiaNonSiArrende

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