Cronaca
Violenza fuori discoteca: 17enne massacrato con mazza

Aggressione a Montesarchio: un ragazzo di 17 anni in rianimazione
La comunità di Montesarchio è stata scossa da un’aggressione violenta avvenuta durante la movida sannita. Un ragazzo di 17 anni, originario di Tocco Caudio, è stato ricoverato in rianimazione all’ospedale San Pio di Benevento dopo essere stato sottoposto a un delicato intervento neurochirurgico. Le sue condizioni restano gravissime.
La Dinamica dell’Aggressione
L’aggressione è avvenuta all’esterno della discoteca Xuè, in via Cirignano, poco dopo le 3 del mattino, al termine di una serata musicale che aveva richiamato decine di ragazzi della Valle Vitulanese. Secondo una prima ricostruzione dei Carabinieri della Compagnia di Montesarchio, la rissa sarebbe scoppiata senza apparente motivo. La vittima e alcuni amici stavano uscendo dal locale, dopo aver assistito al concerto del rapper napoletano Frezza, quando sarebbero stati aggrediti da un gruppo di giovani che li attendeva all’esterno.
Le Indagini e i Primi Fermi
Grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza comunali, i militari sono riusciti a individuare in breve tempo quattro giovani, due dei quali maggiorenni, ritenuti coinvolti nell’aggressione. I fermati, rintracciati a Benevento poche ore dopo i fatti, sono stati condotti in caserma per l’interrogatorio, alla presenza dei rispettivi legali, e sono ora a disposizione dell’autorità giudiziaria. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Marilia Capitanio, proseguono per accertare il movente e ricostruire nel dettaglio la dinamica del pestaggio.
La Comunità Locale in Stato di Shock
La comunità di Montesarchio è in stato di shock dopo l’aggressione. Molti testimoni, ancora sotto shock, sono stati ascoltati per ore dai carabinieri. La Procura e i carabinieri proseguono senza sosta nel lavoro investigativo per identificare tutti i responsabili di quella che, a tutti gli effetti, appare come una spedizione punitiva premeditata. Il 17enne lotta tra la vita e la morte nel reparto di rianimazione, e la comunità locale tiene d’occhio la sua situazione con grande preoccupazione.
Cronaca
Arrestata Rosaria Criscuolo per spaccio ai Decumani di Napoli

Napoli, un luogo simbolico del centro storico trasformato in mercato della droga. La storia di Rosaria Criscuolo, una donna di 43 anni che ha trasformato il chiostro di Santa Chiara in un luogo di spaccio di droga, è un esempio di come la criminalità possa infiltrarsi anche nei luoghi più venerati della città. Il chiostro, noto per la sua bellezza e la sua storia, è stato teatro di una scena dismayante, con la Criscuolo che consegnava dosi di cocaina a clienti senza curarsi della presenza di turisti e famiglie con bambini.
La scoperta e l’arresto
Gli agenti della Squadra Investigativa del Commissariato Montecalvario hanno scoperto la Criscuolo durante un Controllo di routine, notando il suo comportamento nervoso e sospetto. La donna ha tentato di fuggire, ma è stata bloccata e sottoposta a controllo, dalle cui tasche sono emerse sette dosi di cocaina.
La storia criminale di Rosaria Criscuolo
La Criscuolo non è nuova alla criminalità, avendo già una condanna per rapina nel 2017. La tecnica utilizzata allora era stata subdola, avvicinando un 70enne con la scusa di chiedere un’informazione e una penna, per indurlo ad aprire il borsello. La donna ha raccontato agli investigatori di essersi rifornita nella zona di Porta Nolana con l’espressa intenzione di rivendere la cocaina nell’area di Santa Chiara, sfruttando l’anonimato della folla.
Le conseguenze
Dopo le formalità di rito, la Criscuolo è stata condotta ai domiciliari in attesa del rito direttissimo, fissato per la mattina successiva. L’arresto della Criscuolo è un esempio di come la polizia possa intervenire prontamente per prevenire la criminalità e proteggere i cittadini. Il caso ha sollevato interrogativi sulla sicurezza del centro storico di Napoli e sulla necessità di aumentare la presenza di agenti di polizia nella zona.Fonte
Cronaca
Regalo Amazon: attenzione alla truffa WhatsApp

Una truffa vecchia ma ancora efficace è tornata a colpire l’Italia, portando con sé un nuovo flusso di vittime. Questa truffa, che si nasconde dietro la promessa di un “regalo Amazon”, utilizza un inganno telefonico semplice ma pericoloso per rubare gli account WhatsApp degli utenti. Il modus operandi è particolarmente insidioso, in quanto sfrutta la naturale curiosità e il desiderio di ricevere un dono per indurre le vittime a seguire istruzioni che, in realtà, porteranno alla perdita del controllo sul proprio account di messaggistica.
Il Modus Operandi della Truffa
La truffa inizia con una chiamata anonima, nella quale una voce amichevole annuncia che il destinatario ha ricevuto un regalo da Amazon e deve aprire WhatsApp per riceverlo. Questa promessa di un dono gratuito induce la vittima a seguire le istruzioni senza sospettare nulla di male. Successivamente, il numero della vittima viene aggiunto su WhatsApp, e arriva la richiesta di inviare un codice OTP, ovvero una password temporanea. Tuttavia, questo codice non serve a ricevere alcun pacco, ma consente ai malintenzionati di accedere al profilo WhatsApp della vittima e rubarlo completamente.
I Pericoli della Truffa
Una volta che i truffatori hanno accesso all’account WhatsApp, possono utilizzarlo per contattare amici e familiari della vittima, chiedendo denaro o diffondendo altre frodi. Questo non solo porta a una perdita finanziaria diretta, ma anche a un danno alla reputazione della vittima, poiché i contatti possono credere che le richieste o i messaggi provengano realmente da loro. La Polizia Postale ha ribadito l’importanza di essere cauti e di non rispondere a messaggi o telefonate sospette, sottolineando che Amazon non invia regali né contatta gli utenti tramite WhatsApp.
Precauzioni e Avvertimenti
È fondamentale essere consapevoli di queste truffe e adottare misure preventive. In caso di messaggi o telefonate sospette, non bisogna mai rispondere, né cliccare su link o fornire codici. È cruciale bloccare subito i numeri sospetti e segnalare la truffa alle autorità. La diffidenza verso offerte che sembrano troppo belle per essere vere è la chiave per evitare di cadere in queste trappole. Il “regalo Amazon” potrebbe costare molto più di quanto immaginiate, portando a conseguenze finanziarie e di sicurezza gravissime. Quindi, è importante restare sempre vigili e protetti nel mondo digitale.
Fonte
Cronaca
Esplosione in autofficina, morto 31enne a Pomigliano

Tragedia sul lavoro: un operaio moldavo muore a Pomigliano d’Arco
Pomigliano d’Arco è stata teatro di una tragica vicenda che ha protagonista un giovane operaio moldavo di 31 anni, Vasile Bujac. L’uomo è deceduto a causa delle ustioni riportate in un incendio scoppiato sabato mattina presso l’autodemolizioni Motortecno, dove lavorava come meccanico specializzato.
Le circostanze dell’incidente
L’incidente è avvenuto intorno alle 9 del mattino, quando il serbatoio di GPL di una vecchia utilitaria ha ceduto in modo catastrofico, intrappolando Bujac e due colleghi ucraini, Oleh Kovalenko e Mykhailo Petrenko. I vigili del fuoco sono intervenuti prontamente, domando le fiamme in meno di un’ora, ma il danno era già irreparabile.
Le indagini
La magistratura ha disposto il sequestro della salma di Bujac per l’esame autoptico, che sarà effettuato nei prossimi giorni per accertare le cause esatte del decesso. I carabinieri hanno avviato un’inchiesta per lesioni colpose e omicidio colposo, con l’azienda Motortecno posta sotto sigilli parziali. Gli investigatori stanno passando al setaccio i registri di sicurezza e i protocolli per la gestione dei veicoli con GPL.
Un’emergenza nazionale
Questa tragedia non è un caso isolato, ma l’eco di un’emergenza nazionale che sta assumendo i contorni di una strage silenziosa. In Italia, i numeri parlano chiaro: nei primi cinque mesi del 2025 si sono registrati già 386 infortuni mortali, con un incremento del 4,6% rispetto all’anno precedente. Settori come l’edilizia, l’industria e i servizi di demolizione sono i più colpiti, dove la precarietà dei materiali e la sottovalutazione dei rischi trasformano ogni turno in una roulette russa.
Reazioni e promesse
I sindacati hanno annunciato una giornata di sciopero nel Napoletano, mentre il Ministro del Lavoro, Marina Calderone, ha promesso “controlli stringenti” nelle autodemolizioni campane. Tuttavia, le promesse suonano come un’eco lontana in un Paese che piange un operaio ogni sei ore. La salma di Bujac riposerà nella cappella dell’ospedale in attesa dell’autopsia, ma la ferita aperta nel cuore di Pomigliano – e dell’Italia intera – brucia ancora, come quelle fiamme che non si sono ancora spente.