Cronaca
Uomo condannato per aver maltrattato il cane.

Condanna per maltrattamento di animali: un 24enne di Santa Maria a Vico condannato a 3 mesi di reclusione
Un video crudele postato sui social nel 2023 ha portato alla condanna di un 24enne di Santa Maria a Vico. Il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere lo ha ritenuto colpevole di maltrattamento di animali e gli ha inflitto 3 mesi di reclusione, il pagamento delle spese processuali e un risarcimento danni alla parte civile. Il giovane, identificato come A.L., era stato ripreso mentre faceva roteare il suo cane appeso per una zampa e per il collo, un gesto che ha scioccato la rete e innescato un’inchiesta lampo.
Il caso e la condanna
Il caso esplose due anni fa, quando il filmato – diffuso volontariamente dall’allora 22enne – mostrava il piccolo cane, un meticcio di nome Leo, trattato come un trofeo in un “gioco” perverso. L’opinione pubblica insorse, e l’associazione nazionale per la difesa degli animali LNDC Animal Protection non esitò: denunciò il ragazzo e si costituì parte civile nel processo.
La reazione dell’associazione
“La pena non è quella che avremmo voluto, ma è una vittoria morale e legale”, ha dichiarato Piera Rosati, presidente di LNDC. “Questa condanna lascia un marchio indelebile sulla sua fedina penale e ha portato al sequestro di tutti i suoi cani, impedendo recidive. È un precedente che dice: la violenza sugli animali non è uno scherzo, ma un reato serio”.
Richiesta di ordinanza
L’associazione ha già annunciato di voler chiedere al sindaco di Santa Maria a Vico un’ordinanza specifica, che vieti al 24enne e all’intero nucleo familiare di detenere altri animali. “Vogliamo chiudere ogni possibile scappatoia”, spiega Rosati, “perché una famiglia che tollera certi atti non può essere custode di vite innocenti”.
La difesa del condannato
Il legale del condannato, raggiunto al telefono, ha annunciato appello: “Mio cliente era solo un ragazzo impulsivo, il video era un errore di gioventù. La pena appare sproporzionata”.
Il caso Leo
Intanto, Leo – affidato a una famiglia amorevole grazie a LNDC – è salvo, simbolo di una giustizia che, seppur tardiva, arriva. Questa sentenza arriva in un momento di crescente attenzione al benessere animale in Campania, dove le denunce per maltrattamenti sono salite del 15% negli ultimi due anni. Un monito: i social amplificano non solo la fama, ma anche la responsabilità.
Cronaca
Tragedia a Ischia: trovata morta 38enne a Barano

Ischia, una tragedia nel silenzio della mattina. Una giovane donna di 38 anni, originaria di Benevento, è stata trovata senza vita nella sua abitazione nel centro di Barano d’Ischia. Il tragico evento ha lasciato la comunità isolana in lutto e ha sollevato molti interrogativi sulla causa della morte.
Cause della morte
La polizia e i sanitari del 118 sono intervenuti immediatamente dopo la scoperta del corpo e hanno escluso qualsiasi possibilità di salvataggio. Secondo le primissime ricostruzioni degli inquirenti, il decesso della giovane sarebbe da ricondurre a cause naturali, forse un malore fatale. Tuttavia, solo l’autopsia potrà confermare o smentire questa ipotesi.
Indagini e accertamenti
Una pattuglia del Commissariato di Ischia, guidata dal vice questore Ciro Re, è stata inviata sul luogo della tragedia per effettuare i primi accertamenti e dare il via alle indagini. Gli agenti sono ancora in attesa dell’arrivo del medico legale, il cui intervento è cruciale per i rilievi definitivi della scienza. Solo dopo il suo via libera, sarà possibile disporre la rimozione della salma e dare un volto di certezza a questa morte così prematura.
Reazioni della comunità
La morte improvvisa e inattesa della giovane donna ha gettato nella disperazione la famiglia e sconvolto la piccola comunità isolana. Il paese è in lutto e molti si chiedono perché una vita così giovane e promettente sia stata stroncata in modo così tragico. La comunità di Ischia si stringe attorno alla famiglia della vittima in questo momento di grande dolore e cerca di trovare un senso a questo evento così traumatico.
Conclusione
La tragedia di Ischia ha lasciato un segno profondo nella comunità isolana e sollevato molti interrogativi sulla causa della morte. La polizia e i sanitari stanno lavorando per scoprire la verità e dare un volto di certezza a questa morte così prematura. La comunità di Ischia si stringe attorno alla famiglia della vittima e cerca di trovare un senso a questo evento così traumatico. La memoria della giovane donna sarà sempre viva nel cuore della comunità isolana.Fonte
Cronaca
Aggressione alla Reggia di Caserta: Daspo per 3 minori

Nuovo articolo: Aggressione a Caserta, il Questore emette Daspo urbani per minorenni egiziani
La città di Caserta è stata scossa da un episodio di violenza avvenuto lo scorso agosto, quando un gruppo di minorenni di origine egiziana ha aggredito un connazionale con un’arma da taglio nei pressi dei giardini di Piazza Carlo III, davanti alla Reggia di Caserta. Il Questore di Caserta, Andrea Grassi, ha emesso tre provvedimenti di Daspo urbano nei confronti dei minorenni coinvolti, accusati di lesioni aggravate e di aver fornito false generalità agli agenti della Polizia di Stato.
Le misure preventive
Il Daspo urbano è stato introdotto negli ultimi anni per contrastare episodi di violenza e degrado in contesti sensibili. La Divisione Anticrimine della Questura di Caserta ha avviato l’istruttoria subito dopo l’episodio, ritenendo necessario un intervento che non fosse solo repressivo ma anche preventivo. I tre minorenni coinvolti hanno ricevuto il seguente provvedimento: 2 anni di divieto per il minore già noto alle forze dell’ordine, con precedenti di polizia, e 1 anno per gli altri due ragazzi coinvolti. Il provvedimento vieta l’accesso a bar, locali pubblici e luoghi di aggregazione, nel tentativo di sottrarre i giovanissimi a contesti di rischio e al contempo tutelare la sicurezza di cittadini e turisti.
Piazza Carlo III sotto i riflettori
L’aggressione avvenne in una zona strategica e delicata: i giardini prospicienti la Reggia di Caserta, patrimonio UNESCO e cuore pulsante dell’attrazione turistica cittadina. Un luogo di incontro per giovani, ma anche area attraversata quotidianamente da famiglie e visitatori. È proprio la cornice del reato – un centro urbano simbolico e ad altissima visibilità – ad aver spinto le autorità a un intervento deciso.
Il nodo della devianza giovanile
Il caso riaccende il dibattito sul fenomeno delle baby gang e della devianza minorile in Campania, un tema che negli ultimi anni ha conosciuto un incremento di episodi violenti tra adolescenti, spesso legati a dinamiche di gruppo e rivalità interne alle comunità straniere. Le istituzioni, attraverso strumenti come il Daspo urbano, cercano di spezzare la catena di recidiva e di lanciare un segnale educativo, oltre che repressivo. L’obiettivo è quello di tutelare la sicurezza e la serenità pubblica, soprattutto in aree ad alta affluenza turistica come la Reggia di Caserta.
Cronaca
Blitz al carcere di Salerno, stupefacenti trovati grazie a cane

Blitz nella Casa Circondariale di Salerno: scoperta di droga grazie al cane antidroga Spike
Ieri pomeriggio, durante controlli straordinari nella Casa Circondariale di Salerno, è stata scoperta una quantità di droga grazie all’intervento del cane antidroga Spike, appartenente al Distaccamento Cinofili di Avellino. Una giovane donna, che stava tentando di introdurre sostanze stupefacenti nell’istituto, è stata individuata grazie all’infallibile fiuto di Spike. Dopo una perquisizione, gli agenti di Polizia Penitenziaria hanno trovato circa 50 grammi di hashish occultati nelle parti intime della donna.
Il ruolo dei cani antidroga
Il successo dell’operazione è dovuto in gran parte all’efficacia del servizio cinofilo, che ha messo in luce la professionalità della Polizia Penitenziaria. Il cane Spike, in particolare, ha dimostrato la sua importanza nel contrasto ai traffici illeciti dietro le sbarre. Un altro cane, Tyson, ha contribuito a scoprire un ulteriore quantitativo di droga nella stessa operazione.
Le condizioni di lavoro della Polizia Penitenziaria
Nonostante il successo dell’operazione, i rappresentanti sindacali hanno voluto riportare l’attenzione sulle condizioni di lavoro critiche nella struttura campana. Il cronico sovraffollamento e il deficit di organico, pari a ben 70 unità, rappresentano una sfida significativa per gli agenti di Polizia Penitenziaria. Nonostante queste difficoltà, il grande impegno degli agenti ha permesso di mantenere l’ordine e la sicurezza interna.
Il contrasto ai traffici illeciti
L’episodio odierno ribadisce l’importanza del presidio di legalità garantito dalla Polizia Penitenziaria, sempre in prima linea nel contrasto ai traffici illeciti dietro le sbarre. La scoperta di circa 100 grammi di hashish destinati presumibilmente ai detenuti è un esempio concreto dell’efficacia dell’operazione. La Polizia Penitenziaria è un corpo serio e professionale dello Stato, in grado di fronteggiare i continui tentativi di introduzione di droga all’interno delle carceri.