Cronaca
Udienza De Laurentiis rinviata al 6 novembre per plusvalenze Napoli

L’udienza preliminare per Aurelio De Laurentiis, il presidente del Napoli, è stata recentemente rinviata al 6 novembre. Questa decisione segue le indagini condotte dalla Procura di Roma, che hanno portato all’ipotesi di reato di falso in bilancio per alcune operazioni di mercato effettuate dal club partenopeo.
Le accuse e le indagini
Le operazioni di mercato che hanno attirato l’attenzione della Procura riguardano, in particolare, la compravendita del giocatore Kostas Manolas, avvenuta nell’estate del 2019, e l’acquisto di Victor Osimhen nel 2020 dal Lille. I pubblici ministeri Lorenzo Del Giudice e Giorgio Orano hanno individuato presunte irregolarità contabili relative ai bilanci del 2019, 2020 e 2021, che sarebbero state utilizzate per giustificare plusvalenze fittizie.
La risposta della difesa
La richiesta di rinvio a giudizio non si limita solo ad Aurelio De Laurentiis, ma coinvolge anche la società sportiva Calcio Napoli e il dirigente Andrea Chiavelli. I legali della difesa hanno espresso l’intenzione di presentare una memoria prima della nuova udienza, con l’obiettivo di confutare le accuse e fornire chiarimenti sulla posizione del presidente e della società. Questo sviluppo introduce un’ulteriore complessità al caso, che sarà ulteriormente esaminato nella prossima udienza.
Implicazioni e prospettive
L’esito di questa inchiesta potrebbe avere implicazioni significative non solo per il Napoli, ma anche per il calcio italiano in generale. La trasparenza e la correttezza nelle operazioni di mercato sono fondamentali per mantenere la fiducia dei tifosi e garantire la lealtà sportiva. Mentre si attende la nuova udienza, resta da vedere come si evolverà la situazione e quali saranno le conseguenze per le parti coinvolte. La vicenda rimane sotto i riflettori, in attesa della decisione del 6 novembre, che potrebbe segnare una svolta importante per il futuro del Napoli e del suo presidente.
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Cronaca
Serie A, 6ª giornata: arbitri designati, Juve-Milan a Guida

La nuova stagione di calcio è iniziata e già nella sesta giornata si profila un big match che potrebbe avere un impatto significativo sulla classifica. La partita tra Juventus e Milan, infatti, è considerata una delle più importanti di questa fase del campionato e sarà diretta da Marco Guida, arbitro della sezione di Torre Annunziata. La sfida si svolgerà all’Allianz Stadium di Torino e sarà una prova cruciale per entrambe le squadre.
Gli Arbitri della Sesta Giornata
Il fischietto campano sarà coadiuvato da un team di assistenti e collaboratori, tra cui gli assistenti Colarossi e Christian Rossi, con Ayroldi come quarto uomo e la coppia Di Bello–Ghersini al Var. Questa partita non sarà l’unica ad avere un impatto sulla classifica, poiché altre squadre in lizza per lo scudetto disputeranno partite fondamentali nella stessa giornata.
Le Partite Chiave del Week-End
La Fiorentina sfiderà la Roma alle 15 al Franchi, con Andrea Colombo di Como come arbitro, mentre il Napoli riceverà il Genoa al “Maradona” alle 18, con Federico La Penna di Roma a dirigere la gara. Altre partite importanti saranno Verona-Sassuolo, affidata a Fourneau, Lazio-Torino diretta da Piccinini, Parma-Lecce arbitrata da Doveri, Inter-Cremonese con Feliciani, Atalanta-Como diretta da Zufferli, Udinese-Cagliari con Arena e Bologna-Pisa con Abisso.
Gli Altri Appuntamenti
La sesta giornata del campionato sarà quindi densa di partite interessanti, con molte squadre che dovranno confermare le loro ambizioni di classifica. Sarà importante seguire gli sviluppi di queste partite per capire come si evolverà la stagione e quali squadre saranno in grado di lottare per il titolo. L’attenzione dei tifosi e degli appassionati di calcio sarà quindi alta, con tutti gli occhi puntati sui campi da gioco per una giornata di emozioni e risultati che potrebbero cambiare la corsa allo scudetto.Fonte
Cronaca
Malasanità a Salerno: 20mila euro di risarcimento per colpa lieve

Una Nuova Frontiera Nella Responsabilità Medica
La recente sentenza emessa dal Tribunale di Salerno ha aperto un nuovo fronte nella responsabilità medica all’interno delle strutture pubbliche, stabilendo che anche la “colpa lieve” dei sanitari può avere conseguenze economiche significative per le aziende ospedaliere. Un caso specifico, relativo a un trentenne di Nocera Superiore, che ha subito un intervento chirurgico alla mano “non perfettamente riuscito” nel 2020, ha portato a un risarcimento di circa 20.000 euro.
L’Intervento e le Conseguenze
La Sentenza e il Suo Impatto
Il Diritto alla Salute e la Libertà di Scelta
L’intervento routinario, eseguito presso un’azienda ospedaliera pubblica del Salernitano, ha lasciato il paziente con postumi permanenti, dolore e deficit funzionale. La vicenda si è conclusa con un secondo intervento presso una struttura sanitaria specialistica privata, sita in Emilia Romagna, per correggere le conseguenze del primo fallimento operatorio. La sentenza, emessa dal Tribunale nel 2024, ha condannato l’azienda ospedaliera a versare oltre 20.000 euro al paziente, coprendo non solo il danno biologico, ma anche le spese legate al secondo intervento chirurgico e i costi accessori di cura.
La decisione del Tribunale di Salerno rappresenta un chiaro monito per le strutture sanitarie a non sottovalutare la qualità e la sicurezza delle cure, anche in operazioni considerate “semplici”. Il principio stabilito sul rimborso delle spese private è particolarmente rilevante, poiché riconosce che il paziente, di fronte a un primo intervento “non perfettamente riuscito”, ha pieno diritto di rivolgersi a una struttura privata per eliminare le conseguenze dannose. Ciò significa che i cittadini non sono obbligati a restare vincolati all’ospedale pubblico che ha commesso l’errore, ma possono scegliere liberamente un centro specializzato, con la certezza che i costi sostenuti possano essere rimborsati.
La sentenza conferma che la Giustizia è uno strumento efficace per tutelare la salute e la dignità dei cittadini, ribadendo che il diritto alla salute prevale su qualsiasi vincolo burocratico. Il caso in questione rappresenta un esempio significativo di come il sistema giudiziario possa intervenire per garantire che le strutture sanitarie pubbliche siano responsabili delle loro azioni e che i pazienti ricevano le cure adeguate di cui hanno bisogno.
Cronaca
Giffoni Valle Piana: abusi su bimba di 7 anni, arrestato compagno

Un episodio di violenza sessuale ha scosso la comunità di Giffoni Valle Piana, desta preoccupazione e indignazione tra i cittadini. La notizia dell’arresto di un uomo di 54 anni, accusato di aver abusato sessualmente della figlia della sua compagna, una bambina di appena sette anni, ha suscitato un grande scalpore nella comunità locale.
Il Caso di Giffoni Valle Piana
Il caso in questione è particolarmente grave, in quanto l’incubo della bambina sarebbe iniziato all’interno delle mura domestiche della madre, separata da pochi mesi e legata sentimentalmente al presunto aguzzino. La denuncia del padre biologico della piccola ha portato gli inquirenti ad avviare un’indagine serrata, che ha portato all’arresto dell’uomo.
La Vicenda che Ferisce Due Volte
La vicenda è ancora più tragica se si considera che il contesto familiare era già segnato da una separazione recente. La casa, luogo che dovrebbe rappresentare protezione e sicurezza, si è trasformata nello scenario più inaspettato e doloroso: il teatro di violenza sessuale. Il tradimento non solo della fiducia della madre, ma soprattutto dell’innocenza di una bambina che, a sette anni, avrebbe dovuto conoscere solo giochi e spensieratezza.
Un’Emergenza Sommersa
Il caso di Giffoni Valle Piana si inserisce nel quadro allarmante degli abusi sui minori, un fenomeno che, troppo spesso, resta nascosto dietro il muro dell’omertà familiare o della vergogna. Ogni nuova inchiesta porta alla luce non solo la brutalità dei singoli episodi, ma anche l’urgenza di un impegno più forte delle istituzioni e della società civile per proteggere le vittime e prevenire simili tragedie. È fondamentale che la società si mobiliti per prevenire e combattere questo tipo di violenza, garantendo ai minori un ambiente sicuro e protetto.
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