Cronaca
Tragedia ad Avellino: donna muore a 41 anni durante parto

Una tragedia ha colpito l’Irpinia, lasciando una famiglia devastata dal dolore. Concita Perna, una donna di 41 anni originaria di Lioni, è deceduta durante il parto al Malzoni Research Hospital di Avellino. Il bambino, fortunatamente, è nato vivo e sta bene, ma la gioia per la nuova vita è stata oscurata da un dramma che ora sarà oggetto di un’indagine approfondita.
La vicenda
La Procura di Avellino ha aperto un’inchiesta e disposto il sequestro della salma e della cartella clinica di Concita Perna, a seguito della denuncia dei familiari. Nelle prossime ore sarà affidato l’incarico per l’autopsia, che dovrà chiarire le cause del decesso. Concita era stata ricoverata inizialmente all’ospedale di Sant’Angelo dei Lombardi, ma le sue condizioni, già critiche per una grave dispnea, avevano reso necessario il trasferimento nella clinica privata avellinese.
Le condizioni di Concita
A causa del peggioramento respiratorio, i medici hanno deciso di procedere con un taglio cesareo d’urgenza, riuscendo a far nascere un feto vivo e vitale. In una nota ufficiale, la direzione sanitaria del Malzoni ha espresso cordoglio e profonda vicinanza alla famiglia: “Le condizioni già gravi della paziente non ne hanno permesso la sopravvivenza, nonostante la tempestività e la diligenza dei sanitari nel tentativo di salvare madre e figlio”.
La storia della famiglia
La vicenda assume contorni ancora più dolorosi perché un anno fa la sorella di Concita, Teresa, era deceduta dopo un trapianto di cuore, lasciando la famiglia devastata da un nuovo lutto. L’indagine aperta dalla Procura mira a fare luce sull’accaduto e a stabilire eventuali responsabilità mediche o procedurali nella gestione del caso.
L’indagine
La Procura di Avellino sta lavorando per chiarire le cause del decesso di Concita Perna e per stabilire se ci sono state negligenze o errori medici nella gestione del caso. La famiglia attende con ansia i risultati dell’indagine, sperando di trovare risposte alle loro domande e di poter trovare un po’ di pace dopo questo terribile evento. L’articolo è stato pubblicato il 3 Ottobre 2025, e si spera che la verità emerga al più presto.Fonte
Cronaca
Furto in chiesa a Barra: rubato borsello in sagrestia

I Carabinieri della Compagnia Poggioreale hanno intensificato i controlli a Barra e nei quartieri orientali di Napoli, portando a denunce, sequestri e sanzioni. L’operazione straordinaria, che ha coinvolto decine di pattuglie, ha avuto luogo durante la notte e ha acceso i lampeggianti blu dei Carabinieri sulle strade dell’area.
Controlli serrati e denunce
Tra gli episodi più eclatanti c’è il caso di un 29enne di San Giorgio a Cremano, denunciato per furto aggravato. Secondo le indagini, l’uomo avrebbe rubato un borsello custodito nella sagrestia della chiesa Maria Santissima di Caravaggio in corso Sirena. Inoltre, un 31enne di Ponticelli è stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale dopo un breve inseguimento.
Sequestri e sanzioni
I Carabinieri hanno sequestrato un veicolo guidato da un uomo con patente revocata e hanno scoperto che il parcheggiatore abusivo era già stato sanzionato in precedenza. A San Giovanni a Teduccio, padre e figlio sono stati fermati in strada con 26 grammi di marijuana e dovranno rispondere di detenzione di droga a fini di spaccio.
Controlli sulle attività commerciali
I controlli hanno coinvolto anche le attività commerciali, come una macelleria di corso Sirena dove sono stati sequestrati 45 chili di salumi privi di etichette e tracciabilità. Un panificio in corso Bruno Buozzi è stato chiuso e sanzionato per gravi carenze igienico-sanitarie, con il sequestro di 20 chili di pane. Stessa sorte per un alimentari della stessa zona, multato per circa 5mila euro.
Problemi igienici e droga
Problemi igienici sono stati rilevati anche in un bar di via Velotti. Cinque giovani, trovati in possesso di modiche quantità di droga, sono stati segnalati alla Prefettura come assuntori. I Carabinieri annunciano che i controlli proseguiranno nei prossimi giorni per garantire sicurezza e legalità sul territorio. L’operazione è stata condotta con successo e ha portato a numerosi sequestri e denunce, confermando l’impegno dei Carabinieri nella lotta contro la criminalità e per la sicurezza della comunità.
Fonte
Cronaca
Vandali attaccano sede Lega con tentato incendio notturno

Attentato a Pianura: un atto vandalico contro la sede della Lega
Nella notte tra l’1 e il 2 ottobre, a Pianura, Napoli, è stato commesso un atto vandalico contro la sede della Lega di via comunale, che ospita anche la segreteria politica della consigliera regionale Carmela Rescigno. La struttura è un punto di riferimento per l’attività politica dell’ex consigliere municipale Pasquale Strazzullo e svolge da anni funzioni di supporto sociale, offrendo servizi gratuiti ai residenti.
L’attentato
Secondo quanto ricostruito, ignoti hanno tentato di dare fuoco alla serranda d’ingresso, imbrattando al contempo i pannelli con scritte dal contenuto vandalico e di protesta, in particolare contro le politiche del lavoro e della casa del Governo. Il gesto, che poteva avere conseguenze ben più gravi, ha rischiato di trasformarsi in un incendio capace di danneggiare l’intero edificio.
Le reazioni
A denunciare l’accaduto è stato proprio Strazzullo, che ha definito il fatto “gravissimo” e ha sottolineato come l’attentato possa essere stato motivato dalle attività che il circolo svolge, come il sostegno agli inquilini delle case popolari e l’assistenza legale. Anche Carmela Rescigno ha condannato l’attentato, sottolineando come la sede della Lega sia un punto di riferimento per i cittadini di Pianura e come l’episodio non fermerà l’impegno del circolo.
Le indagini
Sul posto sono intervenuti gli agenti del Commissariato di Pianura e la Sezione Scientifica della Polizia di Stato, che hanno effettuato i rilievi tecnici e raccolto campioni utili alle indagini. Dalle prime analisi delle telecamere di sorveglianza delle attività commerciali della zona, sarebbe già emersa la presenza di un individuo intento ad appiccare il fuoco. Gli investigatori stanno acquisendo ulteriori immagini e testimonianze per stringere il cerchio sul responsabile.
Il contesto
L’episodio si inserisce in un contesto delicato, poiché la sede della Lega di Pianura svolge da anni funzioni di supporto sociale, offrendo servizi gratuiti ai residenti. Un presidio che ora, secondo i protagonisti, è finito nel mirino proprio per il suo ruolo sul territorio. La Polizia di Stato sta lavorando per individuare i responsabili dell’attentato e per garantire la sicurezza della zona.
Cronaca
Arrestato per furto da 36mila euro a Sant’Antonio Abate

Un Colpo da 36mila Euro a Sant’Antonio Abate: Arrestato un 30enne di Napoli
Il 14 febbraio 2025, giorno di San Valentino, un’abitazione del centro di Sant’Antonio Abate è stata teatro di un furto di particolare gravità. I Carabinieri della locale Stazione hanno arrestato un 30enne di Napoli, che si trova ora agli arresti domiciliari, con l’accusa di furto in abitazione. L’ordinanza di arresto è stata emessa dal Gip del Tribunale di Torre Annunziata, su richiesta della Procura della Repubblica, che ha condotto un’inchiesta approfondita basata su video e telefonini.
I Fatti del Furto
Il furto è avvenuto quando il sospettato, accompagnato da un complice ancora a piede libero, si è intrufolato nella casa di Sant’Antonio Abate, approfittando della festa degli innamorati. I ladri hanno portato via 3.000 euro in contanti e gioielli del valore di 33.000 euro, lasciando i proprietari_under shock in una giornata che avrebbe dovuto essere romantica.
Le Indagini
Le indagini, avviate immediatamente dai Carabinieri della Stazione di Sant’Antonio Abate e dirette dalla Procura, hanno fatto scattare l’allarme grazie a un mix di tecnologie moderne. I fotogrammi catturati dalle telecamere di videosorveglianza, sia private che pubbliche, hanno immortalato i due ladri mentre fuggivano a bordo di un’auto non identificata. Incrociando questi elementi con i tabulati telefonici delle sim intestate al 30enne, gli inquirenti hanno ricostruito il piano e collocato il napoletano sulla scena del crimine.
L’Arresto e le Conseguenze
Al termine delle formalità in caserma, il trentenne è stato accompagnato nella sua abitazione napoletana, dove sconterà la misura cautelare in attesa del processo. Il furto riaccende i riflettori sulla sicurezza nelle zone residenziali di Sant’Antonio Abate. La Procura non esclude piste verso il complice, e le indagini proseguono per recuperare il maltolto. L’arresto del 30enne di Napoli rappresenta un importante passo avanti nelle indagini, ma la storia è ancora in corso, e solo il tempo dirà se gli autori del furto saranno tutti assicurati alla giustizia.