Seguici sui Social

Cronaca

Stalking, lesioni e diffamazione: richiesto processo per Maria Rosaria Boccia

Pubblicato

il

Stalking, lesioni e diffamazione: richiesto processo per Maria Rosaria Boccia

Il Caso Boccia-Sangiuliano: Una Storia di Potere e Abuso

L’imprenditrice campana Maria Rosaria Boccia è al centro di un scandalo che potrebbe portarla a processo a Roma. La Procura ha formalizzato la richiesta di rinvio a giudizio dopo un’indagine approfondita che ha gettato una luce inquietante su un caso che ha già scosso la politica e i media italiani. La Boccia è accusata di stalking ai danni del giornalista Rai Gennaro Sangiuliano, oltre a lesioni, interferenze illecite nella vita privata e diffamazione.

L’Accusa di Stalking

Il cuore dell’accusa riguarda le presunte condotte ossessive e persecutorie rivolte a Gennaro Sangiuliano. Secondo gli inquirenti, le azioni di Boccia sarebbero state così penetranti e assillanti da cagionare nell’allora Ministro “un perdurante e grave stato di ansia e paura”. Le presunte azioni di Boccia avrebbero portato Sangiuliano a un “forte stress, un notevole dimagrimento, pensieri suicidi”, costringendolo ad alterare le proprie abitudini di vita e a rassegnare le dimissioni dalla carica istituzionale.

Le Lesioni e il Contesto

Il quadro si completa con il reato di lesioni aggravate, legato a un episodio avvenuto a Sanremo nella notte tra il 16 e il 17 luglio. Secondo la denuncia, Boccia avrebbe colpito Sangiuliano ferendolo alla testa, una lesione immortalata da una foto dello stesso ex Ministro. La vicenda esplose lo scorso settembre a seguito della mancata nomina dell’imprenditrice a consigliera del Mic, una decisione che innescò una reazione a catena.

La Risposta degli Avvocati

Gli avvocati di Sangiuliano hanno già annunciato la costituzione di parte civile, dichiarandosi fiduciosi che “il prosieguo giudiziario confermerà tutte le ipotesi accusatorie formulate dalla Procura”. Dall’altra parte, i legali di Maria Rosaria Boccia hanno sollevato una ferma protesta contro la divulgazione della notizia, lamentando che essa “lede gravemente i principi di segretezza e riservatezza di atti istruttori, neppure accessibili alla interessata, alla difesa ed alle alle parti processuali”.

La Prossima Fase del Processo

La parola passa ora al GUP, che dovrà decidere se inviare l’imprenditrice a giudizio. L’affair Boccia-Sangiuliano si avvia così a una nuova e decisiva fase processuale. La storia di potere e abuso che si è svolta tra l’imprenditrice e l’ex Ministro continua a suscitare grande interesse e attenzione da parte dell’opinione pubblica e dei media. La sentenza finale potrebbe avere conseguenze importanti per la carriera e la vita personale di Maria Rosaria Boccia.

Fonte

Continua a leggere

Cronaca

Confisca da 38 mln a imprenditore legato ai clan Di Lauro

Pubblicato

il

Confisca da 38 mln a imprenditore legato ai clan Di Lauro

La lotta contro la camorra ha registrato un’importante vittoria grazie alla maxi-operazione condotta dalla Procura di Napoli. Un imprenditore edile di Melito di Napoli, considerato vicino agli ambienti camorristici, ha visto confiscati beni per un valore di circa 38 milioni di euro. Questa operazione è il risultato di complesse indagini condotte dalla Guardia di Finanza di Napoli e Bologna, che hanno coinvolto accertamenti economico-patrimoniali e polizia giudiziaria.

Operazione e indagini

L’imprenditore in questione è stato accusato di aver riciclato proventi di truffe assicurative organizzate da soggetti legati a diversi clan, e di aver intrattenuto rapporti d’affari con esponenti del clan Di Lauro e successivamente con il gruppo degli “scissionisti”. Questi rapporti sono stati fondamentali nel controllo delle attività illecite nella zona di Napoli nord e hinterland.

Condotte fiscali fraudolente

Oltre alle accuse di riciclaggio, l’imprenditore è anche stato accusato di condotte fiscali fraudolente, tra cui l’aver sottratto al fisco ingenti capitali provenienti da compravendite immobiliari e l’averli reinvestiti in attività imprenditoriali e patrimoniali. Queste azioni hanno contribuito a creare un patrimonio sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati.

Patrimonio sproporzionato

Le indagini economico-patrimoniali hanno rivelato che tra il 2000 e il 2021, i redditi dichiarati dall’imprenditore e dai componenti del suo nucleo familiare erano modesti e incompatibili con gli investimenti finanziari e societari realizzati. Ciò ha portato il Tribunale di Napoli a disporre la confisca di numerousi beni, tra cui 102 immobili, rapporti finanziari, un’autovettura, un compendio aziendale e quote di una società.

La lotta contro la “borghesia mafiosa”

La confisca rappresenta un’importante azione contro la cosiddetta “borghesia mafiosa”, ovvero quegli imprenditori che, dietro una facciata di rispettabilità, alimentano e rafforzano i circuiti criminali della camorra. Questa operazione dimostra come le autorità investigative siano sempre più attente a contrastare le ramificazioni economiche delle alleanze tra imprenditori e clan camorristici.

Conclusione

La maxi-operazione condotta dalla Procura di Napoli è un’importante vittoria nella lotta contro la camorra e dimostra la determinazione delle autorità a contrastare le attività illecite e a proteggere i cittadini. La confisca dei beni rappresenta un messaggio forte contro la criminalità organizzata e sottolinea l’importanza di continuare a lavorare per prevenire e contrastare le attività di riciclaggio e di evasione fiscale.

Fonte

Continua a leggere

Cronaca

Assolto Crescenzo Marino, cadono accuse su Case Celesti

Pubblicato

il

Assolto Crescenzo Marino, cadono accuse su Case Celesti

Crescenzo Marino Assolto: La Corte di Appello di Napoli Annulla le Accuse di Camorra

Napoli – La Corte di appello di Napoli ha assolto con formula piena Crescenzo Marino, figlio del boss Gennaro detto Mekkey, dalle accuse di essere il capo del clan delle Case Celesti a Secondigliano. La sentenza, emessa al termine di una camera di consiglio durata diverse ore, rappresenta un punto di svolta non solo per la posizione processuale dell’imputato, ma anche per le ricadute mediatiche che la sua figura aveva avuto negli ultimi anni.

Il Contesto dell’Indagine

L’inchiesta che aveva portato al coinvolgimento di Marino jr era nata nel 2022 nell’ambito delle ricerche di Roberto Manganiello, allora latitante e indiziato di duplice omicidio aggravato dal metodo mafioso. La Dda aveva ricostruito un presunto organigramma del clan delle Case Celesti, con Marino e Maddalena Imperatore indicati come promotori e direttori del gruppo.

La Vicinanza con Geolier e le “Ombre” di Sanremo

La vicenda giudiziaria di Crescenzo Marino si era intrecciata, suo malgrado, anche con la carriera artistica del rapper Geolier, nome d’arte di Emanuele Palumbo. I due sono legati da un’amicizia, citata dallo stesso artista in alcuni brani, tra cui “Nun sacc’ perdere”. Proprio questa vicinanza era stata strumentalizzata da alcuni commentatori e rilanciata in rete con insinuazioni e illazioni.

La Caduta del Castello Accusatorio

La Corte di appello ha ora smontato l’impianto accusatorio nei confronti di Crescenzo Marino, stabilendo che non vi fossero prove sufficienti a dimostrare la sua effettiva leadership nel clan né la sua partecipazione diretta agli affari illeciti. La sentenza rappresenta un punto di svolta non solo per la posizione processuale dell’imputato, ma anche per le ricadute mediatiche che la sua figura aveva avuto negli ultimi anni, tra cronaca nera e gossip giudiziario.

Gli Arresti del 2022 e le Conseguenze

Gli arresti scattarono a fine luglio 2022, ma il blitz si era esteso anche a indagati già colpiti da misure cautelari nell’ottobre 2021. In totale furono 32 le persone finite sotto inchiesta, alcune arrestate, altre a piede libero. Tra i nomi compariva anche quello di Domenico Gargiulo, detto Sicc penniello, successivamente ucciso in un agguato di camorra.

La sentenza di assoluzione di Crescenzo Marino contribuisce a smontare la narrazione di una presunta amicizia pericolosa con Geolier e archivia definitivamente quella che i difensori definiscono “una campagna di discredito senza fondamento”. La vicenda giudiziaria di Marino jr si chiude con un punto di svolta importante, che ribadisce l’importanza della presunzione di innocenza e della necessità di prove concrete per condannare un imputato.

Fonte

Continua a leggere

Cronaca

Strage di Paupisi, figlio: “Non perdonerò mio padre”

Pubblicato

il

Strage di Paupisi, figlio: “Non perdonerò mio padre”

La tragedia di Paupisi: il figlio di Salvatore Ocone non perdona il padre

La comunità di Paupisi, in provincia di Benevento, è ancora sotto shock dopo la tragica notizia dell’uccisione di Elisa Polcino e del figlio 15enne Cosimo ad opera del marito e padre, Salvatore Ocone. Il figlio primogenito, Mario Ocone, ha espresso la sua rabbia e il suo dolore in una recente intervista televisiva, affermando di non poter perdonare il padre per il gesto atroce.

La vicenda

Mario Ocone, che lavora in Emilia Romagna, è tornato a Paupisi per visitare la sorella Antonia, ricoverata in condizioni gravi alla clinica Neuromed di Pozzilli. Il ragazzo ha raccontato di aver sentito l’ultima volta i genitori venerdì sera e di non aver notato nulla di anormale. La notizia della tragedia gli è stata comunicata dai carabinieri e ha letto altri particolari sui giornali.

La reazione di Mario Ocone

Il figlio di Salvatore Ocone ha espresso la sua incredulità e il suo dolore per il gesto del padre, affermando di non aver mai visto segnali di violenza in lui. “Era un lavoratore che non aveva mai mostrato segni di violenza. Ci era sempre molto vicino e nessuno si aspettava un gesto del genere”, ha detto. Mario Ocone ha anche menzionato che il padre prendeva farmaci antidepressivi e era sotto cura, ma nessuno si aspettava un gesto del genere.

Il lutto cittadino

Il Comune di Paupisi ha proclamato il lutto cittadino per il giorno dei funerali di Elisa Polcino e del figlio Cosimo. La comunità è in lutto per la perdita di due vite innocenti e la ferita grave alla figlia Antonia. La vicenda ha scosso la comunità e ha sollevato interrogativi sulla violenza domestica e sulla prevenzione dei gesti violenti.

La situazione di Antonia

Mario Ocone ha visitato la sorella Antonia in clinica e ha espresso la sua speranza che si riprenda presto. “Sono andato a trovarla oggi pomeriggio, speriamo si riprenda. Eravamo tutti e tre molto legati”, ha detto. La famiglia è ancora sotto shock e deve trovare il tempo di riprendersi da questa situazione traumatica.

Fonte

Continua a leggere

Questo sito web non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.
Alcuni contenuti sono generati attraverso una combinazione di una tecnologia proprietaria di IA e la creatività di autori indipendenti.
Per contatti [email protected]