Cronaca
Spaccio in pieno giorno a Napoli Centrale
La stazione di Napoli Centrale rimane una zona critica per la sicurezza urbana, dove la Polizia Ferroviaria continua a lavorare per contrastare lo spaccio e il contrabbando. Ieri mattina, gli agenti hanno arrestato un 30enne tunisino, già noto alle forze dell’ordine, che spacciava droga nei pressi di corso Arnaldo Lucci, a pochi passi da Piazza Garibaldi. L’uomo è stato sorpreso in flagranza mentre cedeva un piccolo involucro in cambio di denaro contante a un uomo, che si è subito allontanato tra la folla.
Gli agenti, che stavano svolgendo un servizio di vigilanza e controllo nell’area ferroviaria, hanno notato l’atteggiamento sospetto del giovane e sono intervenuti immediatamente per bloccarlo. Dopo un concitato inseguimento lungo il marciapiede di via Pica, l’uomo è stato definitivamente bloccato e perquisito. All’interno del suo zaino, i poliziotti hanno trovato 25 dosi di cocaina, già confezionate e pronte per la vendita, per un peso complessivo di circa 13 grammi, e 23 pacchetti di sigarette di contrabbando di varie marche, privi del sigillo del Monopolio di Stato.
La scoperta di droga e sigarette di contrabbando lascia ipotizzare che l’uomo fosse inserito in una rete di microcriminalità diffusa che opera nella zona di Napoli Centrale, dove spaccio e contrabbando si intrecciano quotidianamente con il degrado e l’alta presenza di pendolari e turisti. Il trentenne è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e denunciato per la detenzione e vendita di tabacchi lavorati esteri senza autorizzazione.
L’arresto si inserisce in un più ampio piano di controllo e presidio delle aree ferroviarie, predisposto dal Compartimento Polfer per la Campania, che nelle ultime settimane ha intensificato i pattugliamenti a Napoli Centrale, Piazza Garibaldi e lungo corso Arnaldo Lucci, zone spesso segnalate come piazze di spaccio e ricettazione. La stazione partenopea resta una zona calda per la sicurezza urbana, dove quotidianamente gli agenti sono impegnati a fronteggiare una microcriminalità in continua evoluzione, che sfrutta la folla e l’anonimato dei grandi snodi ferroviari per agire.
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