Cronaca
Somma Vesuviana, storia finisce male: uomo con coltello arrestato
 
																								
												
												
											SommaVesuviana, #violenza, #femminicidio: una storia di paura e coraggio che non può essere dimenticata
La scena è familiare, ma non per questo meno inquietante: una donna di 46 anni, “mi gridava di non avere paura, ma batteva contro la macchina con una forza che mi faceva tremare”, che cerca di sfuggire all’ex compagno violento in un distributore di carburante di Somma Vesuviana. L’uomo, già denunciato due volte per maltrattamenti, si avventa contro la sua auto, cercando di aprirne lo sportello e urlando minacce.
La donna, con lucidità e coraggio, chiude la portiera e resiste, mentre il gestore del distributore interviene per fermare l’aggressore. I carabinieri arrivano in tempo per bloccare l’uomo, che viene trovato in possesso di un coltello a serramanico lungo 17 centimetri.
Questa storia potrebbe essere finita in tragedia, se non fosse per la prontezza della vittima, del gestore del distributore e delle forze dell’ordine. “Non ho fatto niente”, si è giustificato l’uomo, ma le telecamere di videosorveglianza hanno ripreso tutto. La donna, ancora sotto choc, ha raccontato di non essere stata sorpresa dall’aggressione, avendo già denunciato l’ex due volte in passato.
La paura e la violenza non possono essere tollerate, e storie come queste ci ricordano l’importanza di agire in tempo per prevenire tragedie. La “portiera chiusa” è diventata un simbolo di resistenza e coraggio, e la rapidità delle forze dell’ordine ha fatto la differenza tra la paura e la tragedia. Somma Vesuviana, e non solo, non può permettere che queste storie si ripetano: è giunto il momento di agire contro la violenza e di proteggere coloro che sono più vulnerabili.

 
														