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Cronaca

Sciame sismico a Campi Flegrei, scossa 1.7 a Pozzuoli

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Sciame sismico a Campi Flegrei, scossa 1.7 a Pozzuoli

Terremoto nei Campi Flegrei: ultimi aggiornamenti

Un nuovo sciame sismico ha colpito la zona dei Campi Flegrei, con scosse di terremoto registrate a partire dalle 13.46 di oggi. L’Osservatorio Vesuviano, sede napoletana dell’Ingv, sta monitorando l’attività sismica nella zona, con una scossa più forte registrata alle 14.12 con una magnitudo di 1.7 e una profondità di due chilometri. L’epicentro è stato localizzato nella zona della Solfatara, nel comune di Pozzuoli.

Dettagli delle scosse

La scossa più forte è stata registrata alle 14.12, con una magnitudo di 1.7 e una profondità di due chilometri. L’epicentro è stato localizzato nella zona della Solfatara, nel comune di Pozzuoli. Al momento non si segnalano danni a persone o strutture, ma l’attività sismica continua a essere osservata con attenzione.

Bradisismo nei Campi Flegrei

La popolazione ha avvertito il tremore in diverse zone del comprensorio flegreo, dove il bradisismo resta un fenomeno sotto costante sorveglianza. Il bradisismo è un fenomeno caratterizzato da una lenta e costante variazione del livello del suolo, che può essere causato da movimenti tettonici o da variazioni nella pressione del magma sottostante.

Misure di sicurezza

L’Osservatorio Vesuviano continua a monitorare l’attività sismica nella zona, con l’obiettivo di garantire la sicurezza della popolazione e di prevenire eventuali danni. La popolazione è invitata a rimanere calma e a seguire le indicazioni delle autorità competenti in caso di emergenza.

Articolo pubblicato il 8 Ottobre 2025 – 16:31 – Vincenzo Scarpa

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Donna invalida ottiene 137mila euro per infezione post-operatoria al polso

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Donna invalida ottiene 137mila euro per infezione post-operatoria al polso

Il Tribunale civile di Napoli ha disposto un risarcimento di oltre 137mila euro per Anna Fedele, 66 anni, che è diventata invalida al 30% a causa di un’operazione al polso che non è stata gestita correttamente. L’intervento, eseguito nel 2022, ha portato a una serie di complicanze, tra cui un’infezione ospedaliera da batteri patogeni che si è estesa fino all’osso, causando una pseudoartrosi infetta.

La storia di Anna Fedele

La donna era stata ricoverata l’11 settembre 2022 per una frattura al polso e operata il 15. Tuttavia, dopo l’intervento, ha sviluppato un’infezione che non è stata trattata in modo adeguato, portando a un’embolia polmonare e a uno scompenso cardiaco.

Le responsabilità del Cto

Il Tribunale ha accertato le responsabilità del Cto dell’Azienda Ospedaliera dei Colli per gravi omissioni nella gestione clinica del post-operatorio. Secondo i legali, l’infezione non è stata trattata in modo tempestivo, portando a una serie di complicanze che hanno compromesso la salute di Anna Fedele.

La testimonianza della vittima

“Appena dimessa la ferita era già infetta. Tornai subito al Cto, ma mi lasciarono per giorni senza terapia. Ho rischiato la vita e perso l’uso del braccio”, racconta Anna Fedele, che dopo le complicanze ha sofferto anche di depressione.

La richiesta di giustizia

Il legale Luciano Palermo commenta: “Questo caso dimostra quanto sia importante denunciare: si può ottenere giustizia. Serve una legge che imponga la sanificazione interna agli ospedali, affidarla a ditte esterne è un rischio per i pazienti”. Il caso di Anna Fedele è un esempio di come la mancanza di attenzione e di cura possa portare a conseguenze devastanti per i pazienti.

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Il caffè sospeso: generosità partenopea

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Il caffè sospeso: generosità partenopea

A Napoli, la città partenopea, si trova una tradizione unica e affascinante: il caffè sospeso. Questo gesto di solidarietà, nato nei bar popolari della città, rappresenta un esempio tangibile di come la comunità possa unirsi per aiutare chi è in difficoltà, senza clamore e senza aspettarsi nulla in cambio. Il caffè sospeso è un atto di generosità che va oltre il quotidiano, un simbolo della generosità partenopea e un tratto distintivo dell’identità culturale di Napoli.

Le origini del caffè sospeso

Il caffè sospeso affonda le sue radici nei primi del Novecento, nei caffè frequentati dalla classe operaia napoletana. In un’epoca segnata da difficoltà economiche, chi aveva la possibilità di permettersi un caffè ne pagava due: uno per sé e uno “sospeso”, lasciato in attesa per chi non poteva permetterselo. Questo gesto rappresentava un atto di altruismo discreto, una forma di carità che manteneva intatta la dignità di chi riceveva.

La tradizione si evolve

Nel tempo, la tradizione del caffè sospeso si è evoluta e ha assunto diverse forme. Secondo lo scrittore Riccardo Pazzaglia, la tradizione avrebbe origine dalle dispute che sorgevano al momento di pagare il caffè tra gruppi, amici o conoscenti incontrati al bar. Oggi, il caffè sospeso è diventato un simbolo globale di solidarietà, adottato da bar e caffetterie in Europa, America e persino in Asia.

Il caffè sospeso nel mondo

Il caffè sospeso ha iniziato a varcare i confini nazionali, diventando un simbolo universale di altruismo e generosità. L’iniziativa permette a chiunque di partecipare, creando una rete internazionale di generosità che lega sconosciuti attraverso un gesto semplice ma significativo. In tempi recenti, il caffè sospeso ha assunto anche una valenza sociale più ampia: associazioni benefiche lo utilizzano per sostenere persone in difficoltà economica, rifugiati o chi vive situazioni di marginalità.

Un simbolo di generosità partenopea

Il caffè sospeso non è solo un gesto occasionale, ma un vero e proprio simbolo della generosità partenopea, un tratto distintivo dell’identità culturale di Napoli. In questa città, la condivisione e la solidarietà sono radicate nella vita quotidiana: offrire un caffè a chi non può permetterselo diventa un modo concreto per rafforzare il senso di comunità. Studi sociologici sulla cultura napoletana sottolineano come pratiche come il caffè sospeso contribuiscano a costruire legami sociali e a diffondere valori di altruismo e empatia.

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Raccolta differenziata: 5 negozianti multati a Napoli

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Raccolta differenziata: 5 negozianti multati a Napoli

La città di Napoli si sta concentrando sulla corretta gestione dei rifiuti con una serie di controlli e sanzioni ai titolari di attività commerciali che non rispettano le norme di raccolta differenziata. Recentemente, la Polizia Locale, in collaborazione con gli ispettori di Asia, ha effettuato una serie di controlli nel cuore della città, discoverso che cinque negozianti non stavano separando correttamente i rifiuti e esponendo in modo irregolare i bidoncini assegnati. Questi controlli hanno portato alla sanzione di due cittadini per conferimento irregolare dei rifiuti.

Misure di controllo

I controlli sono stati effettuati in diverse zone della città, tra cui via Paladino, via San Biagio dei Librai e piazza Dante. La Polizia Locale ha lavorato a stretto contatto con gli ispettori di Asia per garantire che le norme di raccolta differenziata fossero rispettate. I risultati di questi controlli hanno mostrato che ancora molto lavoro deve essere fatto per educare i cittadini e i titolari di attività commerciali sull’importanza della raccolta differenziata.

Interventi nella zona di Scampia

Parallelamente, l’unità operativa di Scampia è intervenuta nella zona dei Camaldoli, dove ha fermato un ambulante di frutta e verdura che occupava parte del marciapiede davanti a una scuola senza alcun permesso. L’uomo è stato sanzionato per vendita abusiva, occupazione di suolo pubblico e per l’esposizione degli alimenti agli agenti atmosferici. La merce, circa 49 chili di frutta e verdura, è stata sequestrata e conferita direttamente sul posto in un autocompattatore di Asia.

Risultati e prospettive

I risultati di questi controlli e interventi mostrano che la città di Napoli sta prendendo seriamente la gestione dei rifiuti e la raccolta differenziata. Tuttavia, è chiaro che ancora molto lavoro deve essere fatto per educare i cittadini e i titolari di attività commerciali sull’importanza della raccolta differenziata e sulle norme da rispettare. La Polizia Locale e gli ispettori di Asia continueranno a lavorare insieme per garantire che le norme di raccolta differenziata siano rispettate e che la città di Napoli possa diventare un modello di gestione dei rifiuti sostenibile.

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