Cronaca
Rapine al Vomero, arrestato un pluripregiudicato

La fine della fuga per l’uomo che ha terrorizzato il Vomero con due rapine in poche ore è finalmente arrivata. Le forze dell’ordine hanno arrestato un pluripregiudicato ritenuto responsabile di un colpo riuscito e di un secondo tentato, entrambi avvenuti il 31 luglio scorso nel quartiere collinare di Napoli. L’arresto è stato possibile grazie alle testimonianze delle vittime e ai dettagli sull’auto utilizzata nell’azione criminale.
Il modus operandi dell’uomo
L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, aveva uno schema di azione ben preciso. Si avvicinava alle sue vittime a bordo della sua auto e, puntando una pistola, le costringeva a consegnargli le borse. La prima rapina era stata denunciata ai carabinieri di Chiaia, la seconda – rimasta solo tentata – al commissariato Vomero.
L’indagine e l’arresto
Le informazioni raccolte dalle vittime e i dettagli sull’auto hanno permesso agli agenti di incrociare le informazioni con i software investigativi, individuando rapidamente il sospettato. Fermato poche ore dopo i fatti, è stato riconosciuto senza esitazioni dalle due vittime e trasferito in carcere, dove attende l’interrogatorio di garanzia. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal Gip di Napoli su richiesta della Procura.
La collaborazione tra le forze dell’ordine
La rapida risoluzione del caso è stata resa possibile dalla stretta collaborazione tra le forze dell’ordine coinvolte, che hanno lavorato a stretto contatto per raccogliere informazioni e individuare il sospettato. La Polizia di Stato, i carabinieri e il commissariato Vomero hanno tutti contribuito alla cattura dell’uomo, restituendo un po’ di sicurezza ai cittadini del quartiere collinare di Napoli. L’articolo è stato pubblicato il 8 Ottobre 2025 – 17:15, a firma di Vincenzo Scarpa.
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Cronaca
Sciame sismico a Campi Flegrei, scossa 1.7 a Pozzuoli

Terremoto nei Campi Flegrei: ultimi aggiornamenti
Un nuovo sciame sismico ha colpito la zona dei Campi Flegrei, con scosse di terremoto registrate a partire dalle 13.46 di oggi. L’Osservatorio Vesuviano, sede napoletana dell’Ingv, sta monitorando l’attività sismica nella zona, con una scossa più forte registrata alle 14.12 con una magnitudo di 1.7 e una profondità di due chilometri. L’epicentro è stato localizzato nella zona della Solfatara, nel comune di Pozzuoli.
Dettagli delle scosse
La scossa più forte è stata registrata alle 14.12, con una magnitudo di 1.7 e una profondità di due chilometri. L’epicentro è stato localizzato nella zona della Solfatara, nel comune di Pozzuoli. Al momento non si segnalano danni a persone o strutture, ma l’attività sismica continua a essere osservata con attenzione.
Bradisismo nei Campi Flegrei
La popolazione ha avvertito il tremore in diverse zone del comprensorio flegreo, dove il bradisismo resta un fenomeno sotto costante sorveglianza. Il bradisismo è un fenomeno caratterizzato da una lenta e costante variazione del livello del suolo, che può essere causato da movimenti tettonici o da variazioni nella pressione del magma sottostante.
Misure di sicurezza
L’Osservatorio Vesuviano continua a monitorare l’attività sismica nella zona, con l’obiettivo di garantire la sicurezza della popolazione e di prevenire eventuali danni. La popolazione è invitata a rimanere calma e a seguire le indicazioni delle autorità competenti in caso di emergenza.
Articolo pubblicato il 8 Ottobre 2025 – 16:31 – Vincenzo Scarpa
Cronaca
Donna invalida ottiene 137mila euro per infezione post-operatoria al polso

Il Tribunale civile di Napoli ha disposto un risarcimento di oltre 137mila euro per Anna Fedele, 66 anni, che è diventata invalida al 30% a causa di un’operazione al polso che non è stata gestita correttamente. L’intervento, eseguito nel 2022, ha portato a una serie di complicanze, tra cui un’infezione ospedaliera da batteri patogeni che si è estesa fino all’osso, causando una pseudoartrosi infetta.
La storia di Anna Fedele
La donna era stata ricoverata l’11 settembre 2022 per una frattura al polso e operata il 15. Tuttavia, dopo l’intervento, ha sviluppato un’infezione che non è stata trattata in modo adeguato, portando a un’embolia polmonare e a uno scompenso cardiaco.
Le responsabilità del Cto
Il Tribunale ha accertato le responsabilità del Cto dell’Azienda Ospedaliera dei Colli per gravi omissioni nella gestione clinica del post-operatorio. Secondo i legali, l’infezione non è stata trattata in modo tempestivo, portando a una serie di complicanze che hanno compromesso la salute di Anna Fedele.
La testimonianza della vittima
“Appena dimessa la ferita era già infetta. Tornai subito al Cto, ma mi lasciarono per giorni senza terapia. Ho rischiato la vita e perso l’uso del braccio”, racconta Anna Fedele, che dopo le complicanze ha sofferto anche di depressione.
La richiesta di giustizia
Il legale Luciano Palermo commenta: “Questo caso dimostra quanto sia importante denunciare: si può ottenere giustizia. Serve una legge che imponga la sanificazione interna agli ospedali, affidarla a ditte esterne è un rischio per i pazienti”. Il caso di Anna Fedele è un esempio di come la mancanza di attenzione e di cura possa portare a conseguenze devastanti per i pazienti.Fonte
Cronaca
Il caffè sospeso: generosità partenopea

A Napoli, la città partenopea, si trova una tradizione unica e affascinante: il caffè sospeso. Questo gesto di solidarietà, nato nei bar popolari della città, rappresenta un esempio tangibile di come la comunità possa unirsi per aiutare chi è in difficoltà, senza clamore e senza aspettarsi nulla in cambio. Il caffè sospeso è un atto di generosità che va oltre il quotidiano, un simbolo della generosità partenopea e un tratto distintivo dell’identità culturale di Napoli.
Le origini del caffè sospeso
Il caffè sospeso affonda le sue radici nei primi del Novecento, nei caffè frequentati dalla classe operaia napoletana. In un’epoca segnata da difficoltà economiche, chi aveva la possibilità di permettersi un caffè ne pagava due: uno per sé e uno “sospeso”, lasciato in attesa per chi non poteva permetterselo. Questo gesto rappresentava un atto di altruismo discreto, una forma di carità che manteneva intatta la dignità di chi riceveva.
La tradizione si evolve
Nel tempo, la tradizione del caffè sospeso si è evoluta e ha assunto diverse forme. Secondo lo scrittore Riccardo Pazzaglia, la tradizione avrebbe origine dalle dispute che sorgevano al momento di pagare il caffè tra gruppi, amici o conoscenti incontrati al bar. Oggi, il caffè sospeso è diventato un simbolo globale di solidarietà, adottato da bar e caffetterie in Europa, America e persino in Asia.
Il caffè sospeso nel mondo
Il caffè sospeso ha iniziato a varcare i confini nazionali, diventando un simbolo universale di altruismo e generosità. L’iniziativa permette a chiunque di partecipare, creando una rete internazionale di generosità che lega sconosciuti attraverso un gesto semplice ma significativo. In tempi recenti, il caffè sospeso ha assunto anche una valenza sociale più ampia: associazioni benefiche lo utilizzano per sostenere persone in difficoltà economica, rifugiati o chi vive situazioni di marginalità.
Un simbolo di generosità partenopea
Il caffè sospeso non è solo un gesto occasionale, ma un vero e proprio simbolo della generosità partenopea, un tratto distintivo dell’identità culturale di Napoli. In questa città, la condivisione e la solidarietà sono radicate nella vita quotidiana: offrire un caffè a chi non può permetterselo diventa un modo concreto per rafforzare il senso di comunità. Studi sociologici sulla cultura napoletana sottolineano come pratiche come il caffè sospeso contribuiscano a costruire legami sociali e a diffondere valori di altruismo e empatia.
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