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Cronaca

Poggioreale: 18 cellulari trovati, SAPPE lancia allerta sicurezza

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Poggioreale: 18 cellulari trovati, SAPPE lancia allerta sicurezza

Sicurezza nelle Carceri della Campania: Nuovo Blitz a Poggioreale

Napoli – Recenti eventi hanno riacceso il dibattito sulla sicurezza all’interno delle carceri campane. Un’operazione di perquisizione nella casa circondariale di Napoli Poggioreale ha portato al sequestro di 18 smartphone, abilmente occultati in uno dei reparti.

Un Segnale Preoccupante

Raffaele Serra, vicesegretario regionale del SAPPE (Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria), ha definito il ritrovamento un’ulteriore dimostrazione della professionalità degli agenti. “Questi uomini e donne operano in condizioni sempre più sfavorevoli, facendo fronte a carenze di personale e sovraffollamento cronico”, ha dichiarato Serra. La situazione diventa ogni giorno più critica, mettendo a repentaglio la sicurezza sia degli operatori che dei detenuti.

Riferimenti Statistici Allarmanti

Il segretario generale del SAPPE, Donato Capece, ha evidenziato che tra il 2022 e il 2024 sono stati sequestrati oltre 4.900 cellulari nei penitenziari di tutta Italia. “Questi dati devono far riflettere. Non possiamo accettare che situazioni simili diventino routine”, ha sottolineato Capece, richiamando l’attenzione sul pericolo rappresentato da tali episodi per la sicurezza pubblica e la comunità.

Richieste di Interventi Urgenti

Di fronte a questo scenario allarmante, il sindacato ha esortato il Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria e il Ministero della Giustizia ad adottare misure immediate per fermare il traffico illecito di telefonini e sostanze proibite. Le richieste includono installazioni di schermature anti-telecomunicazioni e sistemi per bloccare i sorvoli di droni.

Emergenza Umana e Organizzativa

Secondo i rappresentanti sindacali, l’emergenza non è solo tecnologica ma anche umana, evidenziando la necessità di un incremento di personale. “Gli agenti svolgono il loro lavoro con un impegno straordinario, ma senza le risorse necessarie, il sistema è a rischio collasso”, ha messo in evidenza Serra.

Poggioreale: Un Caso Simbolico

Poggioreale rappresenta un emblematico esempio della crisi del sistema penitenziario italiano, con una popolazione detenuta che supera frequentemente la capacità massima. I cellulari nelle celle non solo compromettono la sicurezza, ma facilitano anche la gestione di traffici illeciti e la pianificazione di atti violenti. I frequenti sequestri dimostrano che il problema persiste, aggravato da una carenza di tecnologia e da strutture obsolete.

Una Questione di Interesse Nazionale

Il caso di Poggioreale si inserisce in un contesto più ampio di emergenze registrate in tutto il Paese. I dati del SAPPE rivelano un incremento nella cattura di cellulari nelle carceri italiane nel 2025, segnale di reti di traffico sempre più complesse. Per fronteggiare questa situazione, il sindacato chiede azioni che vadano oltre la repressione: si rendono necessari investimenti in tecnologia e formazione, nonché una riforma sistemica del settore penitenziario che ponga al primo posto la sicurezza e la dignità del lavoro degli agenti.


Articolo pubblicato il 10 Ottobre 2025 – 14:48 – A. Carlino

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Cronaca

Donna di 53 anni si lancia dal palazzo dei loculi ad Avellino

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Donna di 53 anni si lancia dal palazzo dei loculi ad Avellino

Tragedia al Cimitero Comunale di Avellino: Una Donna di 53 Anni Perde la Vita

Nella mattinata di oggi, il cimitero comunale di Avellino è stato teatro di un drammatico evento che ha portato alla morte di una donna di 53 anni. L’incidente è avvenuto poco dopo le dieci, quando la vittima si è lanciata dal quarto piano di un edificio che ospita i loculi, accaduto sotto gli occhi increduli di alcuni operai presenti.

Ricostruzione dei Fatti

Stando a quanto emerso dalle indagini iniziali, la donna, la cui identità non è stata ancora rivelata, avrebbe sfruttato uno sgabello trovato nelle vicinanze per affacciarsi alla finestra del palazzo. Questo segnalerebbe un gesto premeditato. Il corpo della vittima è caduto per oltre dieci metri, impattando brutalmente su alcune tombe sottostanti. Purtroppo, le ferite riportate le sono state fatali: i tentativi di soccorso da parte degli operatori del 118 si sono rivelati vani.

Testimonianze e Reazioni

Il personale del cimitero, colpito dall’accaduto, ha ascoltato il tonfo e le urla di terrore degli operai che hanno assistito alla scena. Uno di loro ha dichiarato: «Abbiamo sentito un tonfo, poi le urla. Ci siamo precipitati, ma non c’era più nulla da fare». La situazione ha lasciato tutti sconvolti, dato il contesto solenne del cimitero, solitamente associato al silenzio e al rispetto.

Indagini in Corso

Subito dopo l’incidente, gli agenti della Polizia di Stato e della Polizia Municipale sono giunti sul posto per effettuare i rilievi del caso. Le prime valutazioni degli investigatori indicano che si tratta molto probabilmente di un gesto volontario, poiché non sono stati rinvenuti segni di colluttazione o indicativi di un potenziale coinvolgimento di terze persone.

Il corpo della donna è stato trasferito all’obitorio dell’ospedale “Moscati” di Avellino, dove resterà a disposizione dell’autorità giudiziaria per ulteriori accertamenti.

Impatto sulla Comunità

Questa tragedia ha scosso profondamente la comunità avellinese. Nonostante il cimitero sia un luogo legato al dolore e alla memoria, eventi simili complicano ulteriormente l’atmosfera di raccoglimento che lo caratterizza. La città sta ora facendo i conti con una realtà dolorosa, invitando a riflessioni più ampie sul tema della salute mentale e del sostegno a chi si trova in situazioni difficili.

L’incidente rappresenta un tragico monito sull’importanza di prestare attenzione al benessere psicologico delle persone, affinché simili eventi non si ripetano in futuro.

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Lepanto: Il ruolo cruciale delle galee napoletane nella battaglia

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Lepanto: Il ruolo cruciale delle galee napoletane nella battaglia

La Battaglia di Lepanto: Ruolo Cruciale delle Galee Napoletane nel 1571

Il 7 ottobre 1571 segna una data fondamentale nella storia navale europea: la battaglia di Lepanto. Questo evento epocale ebbe luogo nel Golfo di Corinto e vide contrapporsi la flotta imponente dell’Impero Ottomano e la coalizione cristiana riunita sotto l’egida della Lega Santa, che comprendeva Spagna, Stato Pontificio, Venezia e vari stati italiani. Il conflitto non riguardava solo la supremazia marittima, ma anche il futuro del Mediterraneo, all’epoca crocevia di commercio e potere. Tra le protagoniste della flotta cristiana, le galee napoletane si distinsero per la loro abilità e capacità strategiche, contribuendo in modo decisivo alla vittoria della Lega Santa.

La Flotta della Lega Santa: Un Apparato Militare Imponente

La Lega Santa si presentò con una flotta che rappresentava il culmine delle tecnologie navali del XVI secolo. Con un totale di 206 galee e 6 galeazze, la flotta era divisa in tre ali principali: il centro, sotto il comando di Don Giovanni d’Austria, la sinistra guidata da Marcantonio Colonna e la destra retta da Gianandrea Doria. Le galee provenivano da vari stati, ognuna con un ruolo strategico specifico, creando un apparato complesso e coordinato.

Le 23 galee napoletane, assegnate tra riserva e corno sinistro, giocaron un ruolo cruciale nell’affrontare le fasi più critiche della battaglia. La loro manovrabilità e potenza di fuoco furono determinanti per mantenere la linea di formazione e resistere agli assalti delle navi ottomane. L’abilità dei marinai napoletani, frutto di anni di navigazione nel Mediterraneo, si rivelò fondamentale per la riuscita delle manovre durante lo scontro.

Il Ruolo Strategico delle Galee Napoletane

Le galee napoletane non furono semplici unità di supporto; si comportarono da protagoniste nel corso della battaglia di Lepanto. Queste imbarcazioni, con un mix vincente di velocità e potenza di fuoco, si rivelarono essenziali per sfondare le linee nemiche e proteggere le ali della flotta cristiana.

Sotto il comando di ufficiali esperti, tra cui Martino Pirola e Orazio Minutolo, le galee napoletane furono coinvolte in azioni decisive. La galea “Sagittaria”, ad esempio, si distinse per la sua velocità e la capacità di colpire in punti vulnerabili le navi ottomane, creando varchi nella formazione nemica. Un episodio memorabile fu il sacrificio di Davide Imperiale, il quale salvò un’unità alleata dimostrando un coraggio straordinario, evidenziando così il valore strategico delle galee napoletane.

Un Eredità Duratura: L’Impatto delle Galee Napoletane

Il contributo delle galee napoletane alla battaglia di Lepanto ha avuto conseguenze storiche significative per la marina europea. La loro performance ha sottolineato l’importanza di una flotta ben addestrata, influenzando le pratiche e le tecniche navali negli anni a venire.

Il successo ottenuto nella battaglia portò alla creazione di un nuovo arsenale per galere a Napoli nel 1577, simbolo del rinnovato impegno della città nel mantenere la sicurezza del Mediterraneo. Questa struttura non solo migliorò la capacità di costruzione e manutenzione delle galee, ma consolidò anche Napoli come uno stendardo della flotta cristiana.

L’eroismo degli equipaggi napoletani rimase un modello per le generazioni future di marinai, e il loro contributo alla battaglia di Lepanto è oggi un simbolo di coraggio, dedizione e competenza marittima. In conclusione, la qualità delle galee e delle loro equipaggi, unita alla loro straordinaria preparazione, dimostra che in battaglia la superiorità non risiede solo nel numero ma anche nell’efficacia delle unità.

Articolo pubblicato il 10 Ottobre 2025 – 13:40 – Matteo Setaro

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Rissa a festa patronale nell’Avellinese: nove denunciati dai carabinieri

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Rissa a festa patronale nell’Avellinese: nove denunciati dai carabinieri

Festa di Mirabella Eclano: Rissa e Caos tra Festeggiamenti

Un giorno di celebrazione che doveva riflettere la gioia comunitaria è sfociato in una notte di violenza. L’evento annuale della tirata del Carro di Mirabella Eclano, una delle tradizioni più apprezzate dell’Irpinia, è stato segnato da una rissa tra giovani, avvenuta il 20 settembre. A poche settimane di distanza dalla festosa occasione, i carabinieri della Compagnia di Mirabella Eclano hanno completato le indagini, denunciando ben nove individui per rissa aggravata e resistenza a pubblico ufficiale.

Un Tradizionale Evento Macchiato dalla Violenza

L’incidente è avvenuto nel bel mezzo della folla che seguiva il trasporto dell’obelisco di paglia, un simbolo importante per la comunità locale e un patrimonio di cultura popolare. La tensione creata dalla rissa ha generato momenti di grande paura, lasciando i partecipanti, tra famiglie e turisti, increduli di fronte a tale degenerazione.

Intervento delle Forze dell’Ordine e Indagini

Il tempestivo intervento delle forze dell’ordine ha contribuito a riportare la calma nella zona. Le indagini sono state approfondite anche grazie all’analisi delle registrazioni del sistema di videosorveglianza comunale e a vari video amatoriali pubblicati sui social network. Questo ha consentito di identificare i giovani coinvolti, tutti provenienti dalla zona. La loro situazione legale è attualmente sotto esame da parte dell’autorità giudiziaria.

Riflessioni sull’Identità Culturale della Comunità

Questo episodio rappresenta un triste capitolo per la popolazione di Mirabella Eclano, che ogni anno celebra con grande orgoglio le proprie tradizioni. La speranza è che tali eventi non oscurino lo spirito di festa e la profonda devozione che caratterizzano la “tirata del Carro”, mantenendo viva l’essenza di una manifestazione che ha radici storiche secolari.

Conclusione

Mentre la comunità si riorganizza dopo questo spiacevole evento, rimane l’importanza di preservare e valorizzare le tradizioni locali, affinché possano continuare a essere un simbolo di unità e cultura.

Pubblicato il 10 Ottobre 2025 – 13:05 – Vincenzo Scarpa

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