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Cronaca

Pena ridotta a Gennaro Morgillo, potrebbe uscire presto dal carcere

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Pena ridotta a Gennaro Morgillo, potrebbe uscire presto dal carcere

Il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha emesso una decisione significativa riguardo al caso di Gennaro Morgillo, un elemento di spicco nella criminalità organizzata nell’area tra San Felice a Cancello, la Valle di Suessola e la Valle Caudina. Morgillo, di 40 anni, era stato condannato a 24 anni di reclusione per una serie di reati gravi, tra cui l’associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti in un vasto territorio compreso tra le province di Napoli, Caserta e Benevento. Tuttavia, grazie all’intervento del suo legale, l’avvocato Vittorio Fucci, i giudici hanno ridotto la pena complessiva a 13 anni e 10 mesi, riconoscendo l’istituto della continuazione tra le varie condanne già definitive.

La riduzione della pena

La riduzione della pena è stata possibile grazie alla tesi della difesa, che ha evidenziato l’esistenza di una logica unitaria nelle condotte contestate, maturate in un medesimo contesto operativo e temporale. La Procura aveva espresso parere contrario alla richiesta di riconoscimento della continuazione, sostenendo che i diversi episodi criminosi non potessero essere ricondotti a un unico disegno. Tuttavia, il Tribunale ha accolto la tesi della difesa, riducendo la pena di circa 11 anni.

Le implicazioni della decisione

La decisione dei giudici potrebbe avere importanti implicazioni per il futuro di Morgillo. Considerando che il boss ha già scontato circa sette anni di detenzione, compresi i benefici di liberazione anticipata, potrebbe presto accedere a misure alternative alla detenzione, come la semilibertà o l’affidamento in prova. L’avvocato Fucci sarebbe pronto a presentare la relativa istanza nelle prossime settimane, aprendo una prospettiva di uscita graduale dal carcere per Morgillo.

Il contesto del caso

Il caso di Morgillo è legato a una delle più pesanti vicende giudiziarie legate al traffico di droga nel Casertano. La rete da lui diretta avrebbe avuto il proprio epicentro tra la Valle di Suessola e la Valle Caudina, dove si coordinavano gli approvvigionamenti e la distribuzione della droga. Le indagini hanno rivelato che la rete aveva un’influenza significativa in un vasto territorio compreso tra le province di Napoli, Caserta e Benevento.

La prospettiva futura

La decisione dei giudici potrebbe segnare l’inizio di una nuova fase per Morgillo. Se la richiesta di misure alternative alla detenzione sarà accolta, potrebbe avere la possibilità di uscire gradualmente dal carcere e di riintegrarsi nella società. Tuttavia, è importante notare che la decisione finale spetterà alle autorità competenti e che il caso di Morgillo rimane uno dei più significativi e complessi nella storia del traffico di droga nel Casertano.

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